Nella odierna omelia durante la liturgia a Casa Santa Marta, come riportato da Radio Vaticana, Papa Francesco si è soffermato sulla lettura del Vangelo dove si parla della vedova che ha perso l’unico figlio e chiede a Gesù di riportarlo in vita. Gesù fa di più, dice Francesco: Lui è lì, è presente fra il suo popolo che ha bisogno. Dio è tra la gente, ne capisce il cuore, Dio visita il suo popolo, questa è la Sua modalità, dice. Il Papa sottolinea poi una espressione che si ritrova anche in altre pagine del Vangelo: Gesù ebbe compassione. “Quando Dio visita il suo popolo gli è vicino, si avvinca e sente compassione, si commuove”. “Vicinanza e compassione: così il Signore visita il suo popolo. E quando noi vogliamo annunziare il Vangelo, portare avanti la Parola di Gesù, questa è la strada. L’altra strada è quella dei maestri, dei predicatori del tempo: i dottori della legge, gli scribi, i farisei … Lontani dal popolo, parlavano … bene: parlavano bene. Insegnavano la legge, bene. Ma lontani. E questa non era una visita del Signore: era un’altra cosa. Il popolo non sentiva questo come una grazia, perché mancava la vicinanza, mancava la compassione e cioè patire con il popolo”. Francesco conclude che così facendo, resuscitando il morto, Gesù restituisce speranza al popolo: se i bravi predicatori che sempre ci sono stati nella storia non sanno seminare anche speranza, la loro predica non serve. 



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