Nel giorno 17 settembre, la Chiesa Cristiana onora e ricorda S. Roberto Bellarmino. Nato il 4 di ottobre dell’anno 1542 nel comune toscano di Montepulciano, Roberto sin da piccolo mostra una particolare predilezione per la dottrina cristiana. Più che giocare con gli altri ragazzini, amava spiegare loro le prime regole del catechismo. La sua voglia di imparare e la sua naturale inclinazione allo studio fanno di Roberto uno scolaro modello e poi uno studente virtuoso e intraprendente. Il padre Vincenzo sognava per lui un brillante futuro ma i progetti di Roberto erano ben diversi, riesce a vincere l’ostilità del genitore ed entra nell’istituto religioso della Compagnia di Gesù, l’ordine dei gesuiti fondato da Sant’Ignazio di Loyola. Dopo il periodo di noviziato, si sposta a Roma per dedicarsi all’approfondimento di studi filosofici presso il Collegio Romano per poi trasferirsi a Firenze dove intraprenderà la strada dell’insegnamento. Ben presto si accorge di avere un fisico debole e, pur soffrendo spesso di violenti mal di testa, continua i suoi studi in teologia. Sulla soglia dei trent’anni Roberto vive l’emozione di celebrare la messa e diventa la guida spirituale del gesuita, che poi diventerà San Luigi. Roberto Bellarmino non abbandona mai la sua attività di catechismo e continua ad insegnare anche quando, nel 1599, il Papa Clemente VIII lo nomina cardinale. Quando ricopre la carica di arcivescovo nel comune casertano di Capua, si dedica anima e corpo ai sofferenti e alle persone più bisognose. Trascorre l’ultimo periodo della sua vita a Roma, precisamente a Sant’Andrea del Quirinale, ospitato nella sede del noviziato. In punto di morte, confortato dalla presenza al suo capezzale del pontefice Gregorio XV, si affida alla clemenza di Dio recitando con fervore la preghiera del Credo. Muore serenamente, circondato dai suoi amici più cari, il 17 settembre dell’anno 1621. San Roberto viene ricordato anche per essere stato in vita uno scrittore di rilievo e autore di importanti opere filosofiche e spirituali. La canonizzazione ufficiale è avvenuta nel giugno del 1930 ad opera del Papa Pio XI. 



Le spoglie del santo si trovano in una piccola cappella della chiesa di “Sant’Ignazio di Loyola”, nel quartiere romano di Campo Marzio. I fedeli che in questo luogo si riuniscono in preghiera possono intravedere lo scheletro del santo ricomposto e rivestito con la tradizionale veste cardinalizia.

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