San Michele Arcangelo, celebrato oggi dalla Chiesa cattolica, è stato proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949. E’ la stessa Polizia di Stato a ricordare che il santo è venerato come patrono da più di 60 località italiane, tra le quali Caserta, Cuneo, Alghero, Albenga e Vasto, ma San Michele è anche protettore di molte altre categorie di lavoratori: farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. Si affidano a lui anche i paracadutisti d’Italia e di Francia. C’è anche una preghiera dedicata a San Michele Arcangelo, la cosiddetta preghiera del poliziotto: “Oh! San Michele Arcangelo, nostro celeste Patrono, che hai vinto gli spiriti ribelli – nemici della Verità e della Giustizia – rendi forti e generosi, nella reverenza e nell’adesione alla Legge del Signore, quanti la Patria ha chiamato ad assicurare tra i suoi cittadini concordia, onestà e pace affinché – nel rispetto di ogni legge – sia alimentato lo spirito di umana fraternità . Per questo, imploriamo dal tuo Patrocinio rettitudine alle nostre menti, vigore ai nostri voleri, onestà agli affetti nostri, per la serenità delle nostre case, per la dignità della nostra terra! Amen”.



Nel giorno 29 settembre, la Chiesa Cristiana onora e ricorda i Santi Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli. All’interno della tradizione cattolica cristiana, ci sono delle figure che hanno sempre goduto di grandissima stima nella venerazione popolare, e sono gli angeli. Gli angeli sono creature celesti, il cui nome indica la missione e non la natura. Dal greco, infatti, il termine anghelos vuol dire messaggero, e infatti queste entità spirituali, che vivono al cospetto di Dio, fungono da tramite tra Lui e l’umanità tutta. All’interno delle gerarchie angeliche si distinguono poi gli arcangeli, parola che deriva ancora una volta dal greco e ne indica la maggiore autorità: archein, infatti, significa comandare.



Secondo il martirologio cristiano, tre arcangeli vengono commemorati nella giornata del 29 settembre, e sono Gabriele, Michele e Raffaele. Fino alla riforma del 1969, in questa data veniva ricordato solamente l’arcangelo Michele, colui che secondo la tradizione e i testi sacri sconfisse Satana, ovvero l’angelo ribelle che volle elevarsi alle stesse altezze di Dio. Il giorno era stato scelto in quanto quello della consacrazione della basilica dedicata a San Michele: per il martirologio geronimiano, risalente al VI secolo, si tratta di quella che si trovava lungo la via Salaria, al sesto miglio, secondo il martirologio romano invece si tratta di quella eretta sul monte Gargano, dove l’arcangelo apparve nel V secolo d.C, dando inizio alla sua venerazione in occidente. In oriente invece San Michele era già oggetto di culto da molto tempo. I tre arcangeli hanno nomi che rispecchiano le missioni loro affidate, e che vengono narrate nella pagine della Bibbia. San Michele, come si diceva, è colui che fronteggiò l’angelo ribelle, Lucifero, cacciando lui e le sue schiere dal Paradiso. Il suo nome significa infatti Chi è come Dio?, a significare che egli è il difensore del nome e della massima divinità che siede in mezzo ai cori angelici. Oltre a questo, egli si distingue come difensore del Popolo di Dio. San Gabriele è il più noto dei tre, l’annunciatore: il suo nome significa infatti Forza di Dio. Sedendo davanti a Dio insieme agli altri arcangeli, egli ne interpreta i pensieri più profondi: non a caso, viene mandato ad annunciare a Zaccaria la nascita di San Giovanni Battista, e in seguito a Maria il fatto che diventerà la madre di Gesù Cristo, del figlio di Dio.



L’arcangelo Raffaele porta un nome che vuol dire Dio ha guarito, e infatti lo si ricorda per le proprietà taumaturgiche del suo tocco e della sua presenza, che gli consentirono di guarire il padre di Tobia, che era cieco. Il luogo dove viene maggiormente coltivato il culto dei santi arcangeli, ma soprattutto di San Michele, in Italia, e nel santuario a Monte Sant’Angelo, che si trova in Puglia, sul Gargano. Questo luogo sacro è custodito dai padri micaeliti, fu costruito dove si dice apparve per quattro volte l’arcangelo Michele, tra il V e il VI secolo d.C., ed è da sempre meta di pellegrinaggi. Un tempo si fermavano qui i devoti diretti in terra santa, ora è tappa obbligata per chi si reca in visita ai luoghi in cui visse san Pio da Pietrelcina.