Il 3 settembre è il giorno dedicato a San Gregorio Magno, Papa e Vescovo di Roma, che proprio in questa stessa data del 590 divenne pontefice. Di natali illustri (sua madre era Santa Silvia), Gregorio nacque nel 540 a Roma, e, seguendo la fede, decise presto di farsi monaco e di trasformare in monasteri i suoi possedimenti. Fu presto scelto da papa Pelagio II per recarsi come nunzio apostolico a Costantinopoli, e lì rimase ben sei anni, conquistando in brevissimo tempo la stima e l’affetto dell’imperatore Maurizio, tanto che lo stesso sovrano gli chiese di tenerne a battesimo il figlio Teodosio.L’inizio del suo pontificato, nel 590, andò a coincidere con una delle peggiori pestilenze sofferte dalla città di Roma: è a questo periodo, infatti, che si lega la leggenda dell’apparizione dell’angelo. Per chiedere aiuto a Dio per conto dei cittadini romani, Gregorio promosse una processione alla Basilica di Santa Maria Maggiore, e sembra che proprio durante il cammino del popolo romano fino alla Chiesa, si palesò un agelo per rassicurare i romani e il papa stesso: la loro supplica era stata raccolta e le preghiere per la fine della peste sarebbero state esaudite al più presto.Leggende a parte, però, Gregorio Magno fu, oltre a un uomo di fede, un energico e appassionato capo politico. Già nei primi anni del suo pontificato iniziò un lavoro estenuante per tentare di trovare un accordo di pace con i longobardi che, a partire dal 594 in poi, iniziarono una serie di scorribande. Gregorio, deciso a salvare i romani dagli attacchi sempre più pressanti e da una potenziale distruzione, tentò in tutti i modi pressioni sull’Esarca Romano, anche passando attraverso il suo stesso scolastico, Severo, senza ottenere risultati. Anzi, lo stesso amico Maurizio, imperatore di Costantinopoli, d’accordo con le politiche promosse dall’esarca bizantino, non gradì gli sforzi di Gregorio per trovare un accordo di pace, ed arrivò a definirlo traditore dell’impero, considerando stupidi i suoi sforzi per la pace. Al contrario, invece, la sorella di Maurizio I, Teoctista, aiutò il pontefice romano con 30 libbre d’oro destinate al riscatto di coloro che erano stati fatti prigionieri nella presa di Crotone, avvenuta nel 596.Con fatica e perigliosamente, Gregorio riuscì infine ad arrivare ad una pace, seppure breve, dal momento che la tregua durò solo tre anni, ma si trattà comunque, vista la difficile e delicata situazione politica del tempo, un grande risultato politico per il pontefice.Anche analizzando le difficoltà locali che il Papa si trovò a dover fronteggiare, ci si rende facilmente conto di quanto acume ed istinto politico possedesse, riuscendo a gestire alluvioni, disordini, pestilenze riuscendo a sposare perfettamente il peso del potere temporale della Chiesa con la grande spiritualità che ne caratterizzò il pontificato. Non fu mai solo uomo politico, e non fu mai esclusivamente uomo di fede, riuscendo, cosa assai rara, a coniugare in modo equilibrato le due connotazioni a lui peculiari, sempre guidato da una grande umanità e da una fortissima empatia. È per questo che, nel corso del suo pontificato, si colloca anche la richiesta all’imperatrice Costantina di abbassare la pressione fiscale nelle isole, Sicilia, Sardegna e Corsica, dove la vita era diventata sempre più difficile per le famiglie.Allo stesso tempo, questo grande lavoro politico non gli impedì di rinnovare profondamente la liturgia ecclesiastica: componendo testi nuovi e promuovendo l’utilizzo del canto liturgico che, proprio per lui, venne chiamato “gregoriano”.
Non si sa, in effetti, se fu lui stesso a scrivere i primi salmi o se ne fun un semplice promotore, ma i suggestivi canti di fede che ancora sopravvivono nei monasteri furono indubbiamente adottati grazie a lui.Anche sulla creazione dei canti gregoriani vive una leggenda: Gregorio Magno avrebbe deciso di dettare ad un monaco i primi salmi gregoriani, e lo avrebbe fatto dettandoglieli al di là di un pesante tendaggio. Incuriosito dalle lunghe pause, il monaco avrebbe deciso di affacciarsi dietro la tenda, scoprendo una colomba, incarnazione dello Spirito Santo, poggiata sulla spalla del pontefice ed intenta a dettargli i canti. Patrono di diversi comuni distrubuiti in tutta Italia, e qui annualmente festeggiato, Gregorio Magno è tuttora annoverato tra i Papi più importanti della storia.