Nel giorno 4 settembre, la Chiesa Cristiana onora e ricorda Papa Bonifacio I. Il suo nome deriva dal latino e significa “colui che ha un buon fato”. Figlio dell’umile presbitero Giocondo e dunque di origini romane, egli nacque alla fine del IV secolo e fu vescovo di Roma nel primo quarto del V secolo. Bonifacio morì nell’anno 422, dopo 4 anni di un difficile pontificato, durante il quale ci fu un forte scompiglio all’interno della Chiesa. In quegli stessi anni, infatti, era presente a Roma anche un antipapa, Eulalio. I due papi furono eletti contemporaneamente dopo la morte del loro predecessore Zosimo. Bonifacio fu scelto dal popolo romano ed Eulalio dal clero, in seguito all’occupazione della Basilica Lateranense, l’attuale San Giovanni in Laterano. Il primo figurava dunque agli occhi della Chiesa come papa legittimo, mentre il secondo era considerato l’antipapa. Papa Bonifacio alla fine riuscì ad avere la meglio sul suo acerrimo rivale. Questa decisione così importante fu presa nell’ambito del Sinodo di Ravenna e da allora egli si impegnò al massimo per porre fine ai forti contrasti presenti a quei tempi all’interno della Chiesa di Roma. Dietro suo stesso suggerimento, ad esempio, si decise che da quel momento in poi non si sarebbe più dovuti ricadere nello stesso errore, che aveva portato allo scisma e così si legiferò in modo tale che in caso di elezione di due pontefici in contemporanea, prima di affidare il potere ad uno dei due, si sarebbe dovuta attendere una nuova, definitiva, elezione di conferma. Così la gerarchia all’interno della Chiesa trovava una sua migliore e più puntuale definizione.
Papa Bonifacio ebbe inoltre premura di proteggere la provincia orientale di Illiria dalle ingerenze del patriarca di Costantinopoli, che, forte dell’appoggio dell’imperatore d’oriente Teodosio II, avrebbe voluto controllarla appieno e senza alcun limite. Bonifacio però riuscì ad impedire tutto questo, facendo in modo di garantire la prosecuzione del pieno potere della Chiesa su di essa. Dopo la sua morte, Bonifacio fu sepolto subito fuori Roma, sulla via Salaria, nel Cimitero cosiddetto di Massimo, noto anche con il nome di Catacombe di Santa Felicita, perchè proprio qui si trovava la tomba di questa martire e santa, insieme a quella di suo figlio Silano. In particolare, era questo anche il luogo presso il quale pare che Bonifacio I avesse trovato accoglienza e rifugio subito dopo la sua elezione, quando sia lui che Eulalio furono momentaneamente allontanati da Roma, con il divieto assoluto di farvi ritorno, almeno fino ad ordine contrario che sarebbe arrivato dall’alto.
Della sepoltura di papa Bonifacio I ci dà notizia direttamente una fonte antica, il Martirologio Romano, libro liturgico che ricorda con un breve accenno anche le controversie da lui risolte in merito alla disciplina interna alla Chiesa. E’ questa, in ogni caso, una delle poche notizie che ci restano sulla vita del Santo, della quale conosciamo davvero scarsi dettagli. Le fonti scritte si concentrano infatti più sulla sua attività di pontefice che sui particolari della vita privata. Riguardo ai suoi rapporti personali, sappiamo però che egli fu un grande amico di Sant’Agostino, vescovo di Ippona, che non ha mancato di farne menzione anche nei suoi numerosi scritti.
Dopo la morte di Papa Bonifacio I fu eletto come suo diretto successore Celestino I, anche lui venerato ancora oggi come Santo dalla Chiesa Cattolica. Il nome di Bonifacio sarebbe stato ripreso nei secoli da diversi pontefici, per arrivare a un totale di otto, in ricordo di colui che tanto lavorò per perseguire il suo ideale di unione spirituale e di pace all’interno della Chiesa.