Il 10 gennaio è il giorno della commemorazione di Sant’Agatone, uno dei pontefici più longevi della storia cristiana. Viene venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che da diverse professioni ortodosse. Si dice che la sua nascita sia datata intorno al 575, dato che si narra che fu fatto pontefice alla veneranda età di 103 anni. Nato a Palermo e di evidenti origini greche, Agatone crebbe in una famiglia sufficientemente ricca dal punto di vista finanziario e ottenne un’ingente eredità dopo il decesso dei propri genitori. Decise in seguito di trasferirsi presso un monastero situato a Palermo, prima di diventare papa nel 678, il 26 giugno. Nonostante la sua età estremamente avanzata, Agatone si contraddistinse per un intelletto molto sviluppato e un’elevata capacità di ragionare al meglio. Dopo la sua salita alla soglia del pontificato, il futuro santo ottenne dall’imperatore di quel periodo, Costantino, una lettera nella quale il sovrano dichiarò la sua disponibilità a riunificare le Chiese di Roma e di Bisanzio, la futura Costantinopoli. La sua opera fu importante anche oltreoceano. Infatti, Agatone rivestì un ruolo fondamentale per la riannessione di San Wilfred alla diocesi di York. Inoltre, riformò in un certo senso la Chiesa cattolica eliminando il pagamento dei tributi relativi all’elezione del nuovo imperatore di Bisanzio. Il suo pur breve pontificato fu molto importante anche per i suoi frequenti tentativi di stabilizzare l’ambiente e far scoppiare la pace. Fece riunire una delegazione per discutere ogni singola problematica e indisse un concilio ecumenico nel 680, con la conseguente scelta dei rappresentanti ecclesiastici da inviare a Bisanzio. Diede così seguito al concilio Lateranense, convocato dal precedente pontefice Martino I e basato sull’azione all’insegna della grazia di Gesù Cristo. Il concilio, il sesto della storia, proseguì per oltre un anno, nonostante una grave epidemia di peste che colpì l’Italia e uccise un gran numero di persone.
Nel corso del sesto sinodo, ordinò la presenza di un crocifisso al posto di un agnello. Il 16 settembre del 680, fu emanato un rilevante decreto nel quale fu rafforzata la fede e si approvò la dottrina della doppia energia in Cristo, nella quale non doveva esserci nessuna contraddizione né contrasto. La dottrina che vigeva nella diocesi di Bisanzio fu di conseguenza condannata e bollata come eretica. Il pontefice fu anche pregato di mantenere in vigore le decisioni intraprese, ma il concilio non fece in tempo. Infatti, Sant’Agatone morì all’età di 106 anni, il 10 gennaio del 681. Sepolto nella chiesa di San Pietro, ricevette la sottomissione da parte di Teodoro, l’arcivescovo della diocesi di Ravenna. Fu da tutti ricordato come una personalità religiosa estremamente moderata e misericordiosa nei confronti della gente che versava nelle condizioni peggiori. L’etimologia del suo nome Agatone, rappresenta una persona dall’animo buono e generoso.