Il terrorismo, “prima ancora di scartare gli esseri umani perpetrando orrendi massacri, rifiuta Dio stesso, relegandolo a un mero pretesto ideologico”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, incontrando nella Sala Regia in Vaticano il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede per i tradizionali auguri di inizio anno. Di fronte “a tale ingiusta aggressione che colpisce anche i cristiani e altri gruppi etnici e religiosi della regione – ha aggiunto il Pontefice – occorre una risposta unanime che, nel quadro del diritto internazionale, fermi il dilagare delle violenze, ristabilisca la concordia e risani le profonde ferite che il succedersi dei conflitti ha provocato”. Il Santo Padre ha dunque lanciato un nuovo appello alla comunità internazionale affinché assuma “iniziative concrete per la pace e in difesa di quanti soffrono”. Il Papa è poi tornato a parlare di Medio Oriente, una terra per la quale “non ci stancheremo mai di invocare la pace”, con un pensiero rivolto in particolare a Siria ed Iraq dove sono in atto conflitti “i cui risvolti sono agghiaccianti anche per il dilagare del terrorismo di matrice fondamentalista”. Parte del discorso è stata dedicata alla “cultura dello scarto”: oggi, ha osservato il Papa, “c’è un indole del rifiuto che ci accomuna, che induce a non guardare al prossimo come ad un fratello da accogliere”. Si tratta “di una mentalità che genera quella cultura dello scarto che non risparmia niente e nessuno” e “ne abbiamo una triste eco in numerosi fatti della cronaca quotidiana, non ultima la tragica strage avvenuta a Parigi alcuni giorni fa”. Infine Papa Francesco si è rivolto all’Italia, un Paese che deve superare il “perdurante clima di incertezza sociale, politica ed economica”, senza cedere “al disimpegno e alla tentazione dello scontro”.



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