Sciopereranno il 12 febbraio i vigili urbani di tutta Italia. Un’iniziativa, adottata dal sindacato Ospol-Csa, dopo il caso dei vigili che si sono assentati a Roma la notte di Capodanno, per il quale è in corso un’indagine da parte della Procura della Capitale e per il quale si attende la relazione degli ispettori al ministro per la Pubblica amministrazione. Così il 12 febbraio si terrà un corteo a Roma, dove i vigili sfileranno da piazza della Repubblica a piazza SS Apostoli. “La decisione parte dalla vicenda di Roma – dichiara il segretario dell’Ospol Stefano Lulli -, ma mira a al riconoscimento di tutti i diritti mancanti che la polizia locale soffre in tutta Italia”. Proprio il 14 gennaio era stato trovato un accordo sulle questioni del salario accessorio e della riorganizzazione dei servizi. “Sono convinto che chi fa meglio debba essere premiato con uno stipendio superiore, come un salario accessorio, e chi fa di meno deve avere di meno”, ha detto ieri il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ai microfoni di “Radio Radio”. “Penso che sia più giusto dare un bonus produttività, che già esiste in tutte le città del nostro continente, piuttosto che un bonus per la cosiddetta effettiva presenza sul posto di lavoro, perché non ha senso dare qualcosa in più se si va effettivamente al lavoro. Questo bonus lo abbiamo tolto”, ha aggiunto Marino. Marino ha poi ricordato il caso dei vigili assenteisti: “Certo, poi, abbiamo anche dei fatti, abbastanza esecrabili, come una notte di festa della città, che paga con le proprie tasse gli stipendi anche dei vigili e improvvisamente, con 600mila persone in piazza, 571 vigili si dichiarano ammalati, 81 hanno dichiarato che doveva assistere un familiare, 63 che di aver donato il sangue e altri 52 per altri motivi. Insomma 767 assenze la notte di Capodanno non reggono neanche un confronto con gli anni passati”. Parole che non sono andate giù al sindacato, che ha replicato: “Questa è anche una risposta al sindaco Marino: non sono i vigili che devono chiedere scusa, ma è Marino e il comandante generale a dover pubblicamente chiedere scusa e preoccuparsi di valorizzare il corpo della polizia locale di Roma Capitale”. (Serena Marotta)