Il 2 gennaio è il giorno della commemorazione dei Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno. Entrambi sono definiti nel Martirologio Romano come Vescovi e Dottori della Chiesa Cattolica. Le loro vite sono strettamente collegate. Basilio nacque nel 329 nell’antica località di Cesarea in Cappadocia, oggi nota come Kayseri e situata in Turchia. Figlio di un avvocato e di Macrina, anche lei divenuta santa, Basilio studiò anche a Costantinopoli e ad Atene e fu proprio nella capitale greca che conobbe Gregorio Nazianzeno. Nel 356 tornò nel luogo natale e dedicò la sua vita all’ascetismo, dopo essersi recato in Siria e in Mesopotamia. Da menzionare le due regole da lui redatte, ritenute fondamentali dai monaci che lo seguirono in vita. Il vescovo Eusebio comprese le qualità di Basilio e decise di renderlo il suo collaboratore fino al 370, anno in cui il primo morì e il secondo lo sostituì alla guida della Diocesi di Cesarea in Cappadocia. Basilio fronteggiò le eresie ariane e fu molto importante per la diffusione del dogma trinitario tra i fedeli. Denunciò le incongruenza della Chiesa, valorizzò la formazione classica e fece erigere una struttura dedicata alla carità e alla beneficenza, per la quale ricevette l’appellativo di Magno, il Grande. Basilio morì nella sua città natia il 1° gennaio del 379 a causa di una malattia incurabile. Gregorio Nazianzeno venne soprannominato anche Il Teologo e nacque nel 329 a Nazianzo, un villaggio in Cappadocia (Asia Minore). Era figlio di Nonna e di Gregorio: la prima convertì il secondo al cristianesimo, dopo che lo stesso iniziò il suo percorso di vita come ebreo. L’esistenza di Gregorio fu condizionata dallo studio della Trinità e da tutte le sue definizioni. Si trasferì a Cesarea e divenne grande amico di Basilio, prima di recarsi ad Alessandria ed Atene, dove strinse amicizia con Giuliano, che di lì a poco sarebbe stato eletto imperatore. Suo padre lo fece diventare sacerdote nel 361 quasi con la forza, dato che Gregorio non ne aveva alcuna intenzione. Fu fatto vescovo di Sasima proprio da Basilio Magno. Tornò quindi nel luogo natio e inizio a governare una comunità cristiana, favorevole al concilio di Nicea. Nel 380 divenne vescovo di Costantinopoli grazie all’imperatore Teodosio I. Trascorse gli ultimi anni della sua vita in piena solitudine, prima di morire nel 390. Due esistenze strettamente collegate fra loro, i cui punti in comune sono proseguiti anche dopo il loro decesso. Entrambi, infatti, sono festeggiati il 2 gennaio e vengono venerati come Vescovi e Dottori della Chiesa. A San Basilio Magno sono state anche intitolate varie chiese in tutta Italia. L’uomo di Cesarea in Cappadocia è considerato il patrono dei monaci basiliani, dei riformatori e dei responsabili delle sale ospedaliere. Per quanto riguarda Gregorio Nazianzeno, è Dottore della Chiesa dal 1568 grazie all’intercessione di papa Pio V. Ha assunto un’elevata rilevanza anche per la Chiesa Orientale e le sue reliquie si trovano nella basilica di San Pietro in Vaticano dal 1580, grazie a papa Gregorio XIII.