Il 21 gennaio si celebra Sant’Agnese, martirizzata all’età di 12 anni e vissuta tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. La sua biografia è ricca di aspetti oscuri e sconosciuti, a cominciare dalle sue origini. Si dice che sia nata a Roma intorno all’anno 293 da una famiglia patrizia, e quindi sufficientemente facoltosa. Al dodicesimo anno di vita, Agnese si trova coinvolta suo malgrado in una serie di persecuzioni ai danni dei cristiani. Secondo fonti più o meno attendibili, il figlio del prefetto della città di Roma si sarebbe invaghito della giovanissima, che però decise di fare voto di castità e di dedicare la propria esistenza intera al Signore. Dopo questo atto, il padre del ragazzo la costrinse a una clausura tra le vestali. Ma Agnese si rifiutò. Ed è proprio da qui che iniziano le estreme sofferenze della dodicenne. Quest’ultima venne esposta nuda nel Circo Agonale, a due passi da piazza Navona. Secondo la tradizione cristiana, un solo uomo cercò di avvicinarsi a lei per toccarla, ma invano. Infatti, egli venne accecato da un provvidenziale Angelo bianco e in seguito ritrovò la vista grazie all’intercessione della Santa stessa. Secondo un’altra versione, l’uomo avrebbe trovato addirittura la morte per poi essere resuscitato. Per questi atti, Agnese venne accusata di magia e condannata a essere bruciata viva. Tuttavia, la ragazza non morì neanche in questo modo, perché le fiamme si dispersero lungo il suo corpo e i suoi capelli si allungarono fino a coprire anche le sue parti intime. Alla fine, Sant’Agnese venne uccisa infilzata da un colpo di spada, che le trapassò la gola. La sua morte viene ufficialmente datata al 21 gennaio del 305, nell’epoca di Diocleziano.
Appartenente alla storica gens Clodia e martire, Agnese deve il suo nome al significato greco di pura, casta. Proprio come si evince dalle vicende topiche della sua breve esistenza. Viene considerata come la protettrice delle ragazze. Più nello specifico, viene adorata dalle fidanzate, dalle vergini, dai giardinieri e da coloro che fanno parte dell’Ordine della Santissima Trinità. Inoltre, è la patrona della città de L’Aquila. A lei sono stati dedicati diversi edifici religiosi, tra i quali la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, in memoria del punto nel quale fu martirizzata. Da segnalare anche le catacombe nelle quali fu sepolta, poste nella parrocchia di Sant’Agnese fuori le mura. Per il suo culto, ogni anno due agnelli vengono consegnati al papa per la tessitura dei palli dei patriarchi e dei metropoliti cattolici.