Non ci sarebbe alcuna traccia di Dna sui vestiti di Massimo Bossetti, l’uomo in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di aver rapito e ucciso Yara Gambirasio. Lo rivela Sky Tg24, mostrando in esclusiva le immagini degli abiti sequestrati dai carabinieri nell’abitazione del carpentiere a Mapello. Nuovo elemento dunque a favore della difesa di Bossetti, contro il quale però rimane la cosiddetta “prova regina”, cioè le tracce del suo Dna sul corpo della tredicenne. Il difensore di Bossetti, Claudio Salvagni, starebbe inoltre valutando la testimonianza di una donna che nei mesi precedenti la scomparsa di Yara conobbe in ospedale un romeno, il quale le disse che lavorava nell’edilizia e che aveva legato con una ginnasta minorenne di nome Yara. L’uomo rimase poi senza lavoro e tornò in Romania facendo perdere le sue tracce, ma l’avvocato Salvagni ha spiegato di aver chiesto alla Procura l’elenco delle utenze telefoniche della zona di Brembate per capire se il cellulare del romeno avesse agganciato una cella. La richiesta è stata però respinta, perché tali atti sono coperti dal segreto d’indagine fino alla conclusione delle indagini preliminari.



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