Nuova svolta nel caso di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa il primo maggio scorso dalla sua abitazione di Ca’ Raffaello, frazione del comune di Badia Tedalda in provincia di Arezzo. Indagato risulta al momento Padre Graziano, il sacerdote congolese che ha sempre ribadito la sua innocenza. E’ stato reso noto che Monsignor Riccardo Fontana, arcivescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, “è stato sentito dal magistrato inquirente come persona informata sui fatti – si legge in un comunicato della Curia – L’Arcivescovo ha riferito al magistrato tutto quanto in sua conoscenza e ha confermato la piena disponibilità della Chiesa diocesana alla collaborazione alle indagini e la fiducia nel lavoro degli inquirenti”. Intanto Monsignor Giovacchino Dallara, il vicario generale della diocesi, ha confermato in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Nazione” quanto già dichiarato alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, cioè che sconsigliò alla catechista amica della donna scomparsa di comunicare ai carabinieri di aver ricevuto un importante sms: “Col senno di poi si può dire tutto, se avessi saputo quello che so oggi, è chiaro che mi sarei comportato diversamente”, ha detto. “Giuseppina (la catechista, ndr) mi disse di aver ricevuto un messaggio oltraggioso da Guerrina nel quale la si accusava di essere una bugiarda che non meritava più l’amicizia avuta fino ad allora”, ha spiegato Monsignor Dallara a “La Nazione”. Lui però consigliò di non denunciare la cosa ai carabinieri perché “non c’erano in quel momento allarmi sulla sorte di Guerrina e io risposi da uomo di chiesa. Vado per memorie, ma le dissi che le offese dovevano essere perdonate, che noi le questioni le risolviamo con la pazienza, con l’attesa, appunto con il perdono. E poi mi pareva che fosse un po’ troppo andare dai carabinieri per un sms”.