Il 24 gennaio la Chiesa cattolica celebra San Francesco di Sales, colui che fondò quella che Paolo VI non esitò ad indicare come la gemma della Savoia, ovvero l’Oratorio di Thonon. San Francesco di Sales nacque a Thorens, il 21 agosto del 1567. Dopo aver coltivato una solida cultura filosofica e classica presso i Gesuiti, studiò all’Università di Padova, dove era stato inviato dal padre, con il chiaro intento di favorirne una carriera giuridica di rilievo. Dopo aver conseguito la laurea, decise però di dedicarsi al sacerdozio, tradendo quindi in parte il proposito paterno. Una vocazione del resto irresistibile, la quale lo portò ben presto all’ordinazione sacerdotale nel dicembre del 1593. Inviato subito dopo nel Chablais, una regione che vedeva in quel momento un netto dominio dell’influsso calvinista, dette luogo ad una intensa predicazione che però privilegiò il metodo del dialogo ad una contrapposizione polemica giudicata con tutta evidenza sterile e destinata all’insuccesso. La sua strategia fu molto accorta e portata avanti con la pubblicazione e l’affissione di manifesti in luoghi pubblici, nei quali esponeva con grande chiarezza ed efficacia le proprie tesi. Un modo di procedere che fu presto baciato da evidente successo, tanto da sgonfiare in breve tempo gli avversari, provocando un subitaneo crollo di quella che era stata sino a quel momento una vera e propria roccaforte calvinista. Dopo aver dato luogo ad una prova così brillante, si dedicò con grande tenacia alla fondazione della Congregazione dell’Oratorio, a Thonon, poi riconosciuta da Papa Clemente VIII nel 1598 con apposita bolla. Il suo impegno fu da questo momento caratterizzato dalla netta convinzione che la via della santità sia un dono accessibile a tutti, sia ai religiosi che ai laici. La sua azione spirituale, incessante, fu caratterizzata dagli stessi metodi con cui aveva combattuto e vinto la battaglia contro il calvinismo, con una pacatezza di fondo destinata a fare breccia in grandi moltitudini di fedeli. Un metodo che era del resto lo stesso messo in campo da San Filippo Neri, il suo vero punto di riferimento spirituale, da lui conosciuto in particolare attraverso le pagine che il Gallonio gli aveva dedicato nell’opera che gli era poi stata indirizzata da Giovanni Giovenale Ancina. Proprio questi era stato conosciuto da San Francesco di Sales nel corso di un viaggio nell’Urbe avvenuto tra il 1598 e l’anno seguente, nel corso del quale aveva potuto entrare in contatto con alcuni dei più stretti collaboratori di San Filippo Neri, rimanendo evidentemente affascinato da quanto visto. Il suo particolare metodo di predicazione, il quale puntava a conquistare il cuore dei fedeli attraverso l’ottimismo e la grande voglia di socialità, fu anche alla base degli scritti da lui elaborati, che ne ampliarono notevolmente la fama.



Nel 1602 divenne vescovo di Ginevra, compito nel quale dispiegò con la consueta forza e dedizione un’opera pastorale tale da rivelarsi presto ricca di frutti. Nell’ambito di quest’opera, fondò insieme a Santa Francesca Fremiot de Chantal l’Ordine della Visitazione e ancora una volta riuscì ad accostare alla Chiesa cattolica un gran numero di fedeli affascinati dal suo modo di predicare fondato sulla dolcezza e sulla forza di convincimento. La sua morte sopraggiunse a Lione il 28 dicembre del 1622, quando le fatiche di una incessante predicazione ne avevano ormai minato profondamente il fisico e la capacità di resistenza. Lo stesso 1622 in cui peraltro era stato canonizzato quel San Filippo Neri che aveva costituito per lui un luminoso punto di riferimento, mai venuto meno. San Francesco di Sales fu a sua volta iscritto nell’albo dei Beati nel 1661, per poi essere canonizzato quattro anni più tardi e venire infine proclamato Dottore della Chiesa da Papa Leone XIII nel 1887.

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