Home page del Corriere della Sera di ieri pomeriggio, 26 gennaio 2015. Il titolo di apertura, in grande, è: Bagnasco: «No ai manuali gender a scuola, si colonizza la mente dei bambini». E subito sotto: Papa riceve trans in Vaticano

Il messaggio che arriva al lettore è molto chiaro: il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, esprime la solita chiusura mentale della Chiesa contro gli omosessuali e un’educazione moderna alla sessualità, con parole aggressive come il verbo “colonizzare”. Di contro, c’è un Papa aperto e progressista, che vorrebbe rivoluzionare la Chiesa e addirittura riceve un trans in Vaticano. Insomma, questo Papa sì che è aperto, ma la Chiesa poi, concretamente, si oppone al cambiamento. Nel riquadro a destra, intanto, il Corriere inserisce il video della «prima donna vescovo in Inghilterra», con una non certo casuale allusione ad altri aggiornamenti di mentalità da parte di una non meglio identificata chiesa (non fa niente che si tratti di quella anglicana, non serve precisarlo: l’immagine e il titolo fanno pensare ai più sprovveduti che possa trattarsi anche della Chiesa cattolica). 



Aprendo l’articolo, poi, continuiamo a leggere i toni forti usati dal cardinale: «No all’insegnamento della cultura gender a scuola, no alle famiglie non tradizionali», si legge nella prima frase, che prosegue così: «mentre papa Francesco incontra un transgender, il cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione al Consiglio Cei si scaglia nettamente contro le coppie diverse da quelle composte da uomo e donna, e lancia l’allarme contro la “colonizzazione ideologica” in atto». Poco più avanti, dopo aver citato la polemica del cardinale contro i libri sull’educazione alla diversità che girano nelle scuole, l’articolista insiste: «Conservatore su tutti i fronti della famiglia, Bagnasco si scaglia anche contro l’aborto»



Insomma, Bagnasco «si scaglia»; il Papa, invece, «incontra». Messaggio: il Papa è una cosa, la Chiesa un’altra.

Non entro nel merito degli articoli correlati, che dipingono tutti quel conservatoraccio di Bagnasco, né del solito ruttarsi addosso dei commenti generati da una simile perla di giornalismo. Il problema però, prima di ogni discussione sulla Chiesa, sugli omosessuali e sul Papa, prima di ogni litigata su chi ha ragione e chi ha torto, è che il Corriere della Sera mente, sostenendo l’insostenibile. Lo fa con la volontà di prendere in giro la gente e di modificarne i pensieri. 



Infatti il cardinal Bagnasco non fa altro che seguire fedelmente il Papa, fino a ripetere testualmente le parole che Francesco ha pronunciato una settimana prima: «La colonizzazione ideologica: dirò soltanto un esempio, che ho visto io». E quale esempio di «colonizzazione ideologica» – le stesse parole di Bagnasco! – fa il Papa? «Un libro di scuola, un libro preparato bene didatticamente, dove si insegnava la teoria del gender». Il cardinal Bagnasco, cioè, dice le stesse identiche cose del Papa. Anzi, il Papa è stato un po’ più duro: «Perché dico “colonizzazione ideologica”? Perché prendono proprio il bisogno di un popolo o l’opportunità di entrare e rafforzarsi, per mezzo dei bambini. Ma non è una novità questa. Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai “Balilla”, pensate alla Gioventù Hitleriana… Hanno colonizzato il popolo, volevano farlo».

Chissà, forse i giornalisti del Corriere non hanno sentito queste parole del Papa. Peccato però che il Papa le abbia pronunciate in conferenza stampa durante il volo di ritorno dalle Filippine, il 19 gennaio 2015. Parole subito divenute pubbliche (penso in ogni caso che l’inviato del Corriere ci fosse). 

Solo che l’unica cosa che hanno colto è che il Papa avrebbe detto ai cattolici di smetterla di fare figli come conigli…

Basterebbe fare bene il proprio mestiere, e si capirebbe che la Chiesa segue il Papa. Dopo potremmo discutere su tutto. Però prima dovremmo mettere in chiaro che non si fa informazione così, e che queste continue distorsioni delle notizie portano la gente a pensare una cosa per un’altra, la plagiano, la privano di punti di riferimento attendibili. Sono notizie che di per sé fanno crollare la credibilità di tutte le notizie di un giornale. Per questo vanno giudicate, nettamente. Perché colonizzazioni ideologiche non ne vogliamo.

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