Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste, la donna uccisa e su cui pendono i maggiori sospetti dopo il suo arresto, ha chiesto di avere con sé una Bibbia nella sua cella. Dopo aver ricevuto da parte di un agente solo il Nuovo Testamento, ha detto che andava bene così, ma se fosse stato possibile avere anche il Vecchio Testamento sarebbe stato meglio. Accusato di aver ucciso la moglie e di averne occultato il cadavere, Michele Buoninconti è entrato in cella senza gesti paritcolari, senza rabbia o accuse, ma dicendo soltanto adesso voglio pregare: “Elena è una santa, mi accompagna anche qui”. L’uomo secondo quanto si racconta era sempre stato molto religioso: messa tutti i gironi alle nove di mattina, la passione per i libri dell’antico testamento. In macchina, come riportano le intercettazioni ambientali disposte dai magistrati, lo si sente spesso pregare da solo “in maniera ossessiva” dicono gli inquirenti. Atteggiamenti che contrasterebbero con quelli noti, come quando diceva ai figli che la moglie era “una donna da raddrizzare” o il tentativo di trovare immediatamente una nuova compagna subito dopo la scomparsa di Elena: “Eccezionale dovrà essere la persona che sostituirà Elena” scriveva a una donna calabrese. 



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