Il 4 gennaio è il giorno dedicato alla commemorazione di San Gregorio di Langres. Il Santo ha evidenti origini francesi, dato che il suo nome reale è Grégoire d’Autun o de Langres. Autun perché è la città nella quale è nato, mentre a Langres è deceduto. La sua data di nascita dovrebbe essere intorno al 446, anche se non ne esiste la certezza assoluta. Cresce proprio nella località di Autun, attualmente situata nella regione della Borgogna, ad est della Francia. La sua famiglia è senatoriale e si caratterizza per ingenti ricchezze, e fin da giovane Gregorio diventa conte e governatore della sua città natia, subito dopo la morte di Attalo, suo zio. Nel corso della sua esistenza, si sposa con Armentaria che dà alla luce due figli. Il primo si chiama Tetricus e diventerà anche lui santo, mentre il secondo Gregorio, che dovrebbe corrispondere al futuro San Gregorio di Tours. Secondo altre fonti, tuttavia, quest’ultimo dovrebbe essere suo nipote. Anche in questo caso, si verifica un’elevata discordanza tra i vari testi. Dopo essere stato conte di Autun, Gregorio di Langres decide di dedicarsi a vita monastica. Fin da subito si fa notare per un carattere estremamente difficile, ma solo nei confronti dei malviventi.
Alla severità riservata alle persone da quattro soldi, si contrappone una tenerezza sostanziale verso le persone perbene ed oneste. Dopo aver fatto erigere un monastero, nato per salvaguardare la sua anima, Gregorio viene acclamato come vescovo da numerosi fedeli. Ed è proprio qui che il suo carattere si trasforma definitivamente, con la sua tenerezza che prende il sopravvento sulla propria rigidità. Verso la fine del V secolo, la moglie di Gregorio muore e il vescovo inizia a vivere buona parte della sua esistenza nella città di Digione, capitale della Regione Borgogna. Tra le sue grandi opere da presbitero, da ricordare la traslazione di San Benigno e dei suoi resti nella cattedrale di Saint-Bénigne, posta proprio a Digione. La storia di questo avvenimento è legata ad un evento del tutto particolare. Infatti, il martire gli appare nel sogno e gli chiede la restaurazione della sua tomba, che da anni era stata abbandonata e profanata ripetutamente. Grazie a questo atto, la città di Digione assume un’elevata rilevanza religiosa, diventando una meta imperdibile per milioni di fedeli in tutto il mondo. San Gregorio muore il 4 gennaio del 539 o del 540 a Langres, e viene sepolto nella tomba attigua a quella di San Benigno. Tetricus, il figlio, decide di spostare i resti in un monumento creato ad hoc. Dopo oltre sette secoli, Gui di Ginevra, futuro vescovo della diocesi di Langres, sceglie di custodire le reliquie in un cofano, all’interno dell’Abbazia di San Mamete. Da rimarcare anche il celebre epitaffio, realizzato dal poeta Venanzio Fortunato.