L’8 gennaio la Chiesa celebra la memoria di Lorenzo Giustiniani, venerato come santo, religioso veneziano vissuto a cavallo tra il XIV ed il XV secolo. Lorenzo nacque in seno ad una delle più potenti e facoltose famiglie dell’aristocrazia veneta, quella dei Giustiniani (o Zustinian, in lingua veneta), il 1° luglio del 1381. In quegli anni, la Repubblica di Venezia si avviava a convertirsi in una delle maggiori potenze del Mediterraneo: dopo aver sconfitto la rivale Genova nella Guerra di Chioggia, infatti, la Serenissima avrebbe rapidamente iniziato un processo espansionistico che nel giro di meno di un secolo la avrebbe portata a controllare l’isola di Cipro, Creta, l’Istria, la Dalmazia, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Rovigo e Crema. In questo contesto di potenza e di splendore, la figura di Lorenzo Giustiniani emerge per la sua condotta di vita estremamente morigerata, dedicandosi ai poveri e agli umili. Attratto sin da giovanissimo dai valori fatti propri dagli ordini mendicanti, Lorenzo dedicò la sua vita ai più deboli. Nonostante la famiglia si opponga strenuamente alla sua decisione, Lorenzo prosegue guidato dalla Fede nel suo cammino. Consapevole della profonda crisi spirituale vissuta dalla Chiesa nel Basso Medioevo, Giustiniani si propone di riformarla dalle radici, cercando nuove vie per rigenerarla. San Lorenzo è consapevole che la rigenerazione della Chiesa passa attraverso la rinuncia al lusso e allo sfarzo: per questo Giustiniani intraprende un percorso di vita basato sullo studio delle scritture e dei testi dei grandi pensatori cristiani, sulla meditazione, sulla preghiera, sull’austerità. Dopo essere divenuto diacono, nel 1404, a ventitré anni, San Lorenzo si unisce ad altri religiosi per un’esperienza di vita comune nel monastero di San Giorgio. Nel 1407 viene ordinato sacerdote, nel 1409 è priore della nuova comunità di canonici secolari di San Giorgio. Nonostante le sue capacità oratorie non siano eccellenti, San Lorenzo Giustiniani si dimostra un fulgido esempio dei valori in cui crede: girando per le calli vestito con un povero saio e una bisaccia in cui raccoglie le elemosine per i poveri e passando le notti a pregare e scrivere senza sosta. San Lorenzo, scrittore instancabile, scriveva varie tipologie di testo: sia per i dotti, sia per gli umili e ignoranti, fornendo ad ognuno una guida spirituale pensata ad hoc per le sue esigenze. Nei suoi scritti il filo conduttore è quello di affidarsi alla Misericordia dell’Onnipotente e non solamente a temerne i suoi castighi contro i malvagi e i peccatori. Un aiuto importantissimo per l’opera di San Lorenzo gli giunge dall’amico Gabriele Condulmer, membro come lui dei canonici di San Giorgio in Alga. Nel 1431 infatti Condulmer, già nipote di Angelo Correr (papa Gregorio XII), viene eletto papa con il nome di Eugenio IV. Una delle prime decisioni prese dal nuovo pontefice è quella di affidare la diocesi della sua patria a Lorenzo. Nel 1433, la diocesi di Venezia viene affidata a Lorenzo Giustiniani, che diviene così vescovo di Castello. Nel 1451, il nuovo pontefice genovese Niccolò V decide di sopprimere l’antico Patriarcato di Grado, istituendo al tempo stesso il Patriarcato di Venezia. Lorenzo Giustiniani diviene così il primo Patriarca di Venezia della storia. Nonostante nel 1453 Venezia venga duramente scossa dalla conquista turca di Costantinopoli e dall’ascesa di quello che sarà per i tre secoli successivi il più feroce nemico della Serenissima, San Lorenzo Giustiniani continua ad impegnarsi nella sua opera di riforma. Con un grandissimo rigore, che lo porta a scontrarsi ripetutamente con il Senato, e con i religiosi della sua diocesi, Lorenzo Giustiniani continua la sua opera, riscuotendo l’ammirazione incondizionata dei suoi concittadini, che lo ritengono quasi un santo quando ancora è in vita. Le privazioni e l’età indeboliscono progressivamente la salute di San Lorenzo Giustiniani, che si ammala nel tardo autunno del 1455. Dopo una breve agonia, San Lorenzo Giustiniani si spegne l’8 gennaio del 1456, compianto da tutta Venezia. I veneziani chiedono ed ottengono che il corpo del loro vescovo venga sepolto all’interno della chiesa dedicata a San Pietro, sull’isola di Castello, cuore della sua diocesi. Nonostante la forte devozione popolare, la canonizzazione di Lorenzo Giustiniani avviene oltre due secoli dopo la sua morte. Lorenzo Giustiniani viene elevato all’onore degli altari nel 1690 da papa Alessandro VIII (al secolo Piero Ottoboni), l’ultimo pontefice della storia proveniente dalla Repubblica di Venezia.