“La parola di Gesù è forte oggi: ‘Guai al mondo per gli scandali’. Gesù è realista e dice: ‘E’ inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo’. Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, a nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”.
I fedeli che affollano piazza san Pietro applaudono, mentre papa Francesco abbassa la testa sui fogli preparati per la catechesi del mercoledì. Non aggiunge altre parole a braccio al suo mea culpa, non specifica a quali fatti o persone si riferisca, rimane volutamente generico.
La richiesta di perdono spiazza molti osservatori ed è il direttore della sala stampa vaticana a chiarire che il pontefice si riferiva a uomini di Chiesa e non a politici, tanto meno all’ormai ex sindaco di Roma Ignazio Marino.
Difficile non pensare almeno a due casi che hanno, recentemente, turbato tanti fedeli.
L’outing di monsignor Charamsa, il teologo del Sant’Uffizio che si è presentato ai giornalisti col compagno seguendo regia mediatica così ben orchestrata che è più che ragionevole mettere in dubbio la buonafede dell’ex professore di teologia. Soprattutto per il voler tirare in ballo papa Francesco, lodando le sue aperture ma senza averci voluto neppure parlare prima di informare il mondo intero della sua omosessualità.
Una seconda vicenda riguarda le relazioni a pagamento con alcuni sbandati della capitale da parte di un padre carmelitano, guida di un’importante parrocchia romana. Una storia squallida e malgestita dai superiori, denunciata dai parrocchiani scandalizzati che hanno fatto un appello pubblico al papa.
“Il papa si rende conto — ha sottolineato padre Federico Lombardi — che nella circolazione dell’informazione, nei media e nei giornali, anche che riguardano la vita cittadina, ci sono persone semplici che vengono alle udienze e si sentono turbate e addolorate per le notizie che leggono e allora, per quanto c’è une responsabilità di uomini di Chiesa, il papa chiede perdono”.
La colpa è ancora più grave quando a essere scandalizzati sono i bambini.
E a loro, non a caso, Francesco ha dedicato tutta la sua catechesi, spiegando che il peccato peggiore nei loro confronti è tradire la promessa di amore ricevuta con la scelta di farli venire al mondo. “La aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso — ha detto il papa — e quando accade il contrario vengono feriti da uno scandalo insopportabile. Tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo”.
Il papa ricorda che sono gli angeli dei bambini a rispecchiare lo sguardo di Dio e per questo è una dannosa presunzione da pare degli adulti violare il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini: un rapporto reale, che Dio vuole e custodisce, perché il bambino — ha sottolineato il pontefice — è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio.
I genitori non si facciano troppe illusioni, perché la loro fondamentale capacità di amare i propri figli non è altro che una piccola scintilla di quella di Dio. “Se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù — ha concluso il papa — possiamo veramente capire in che senso difendendo la famiglia proteggiamo l’umanità”.
Semplice e chiaro. In tempi di grande confusione, non solo fuori dalla Chiesa.
La colpa è ancora più grave quando a essere scandalizzati sono i bambini. E a loro, non a caso, Francesco ha dedicato tutta la sua catechesi, spiegando che il peccato peggiore nei loro confronti è tradire la promessa di amore ricevuta con la scelta di farli venire al mondo. “La aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso – ha detto il Papa – e quando accade il contrario vengono feriti da uno scandalo insopportabile. Tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo.” Il papa ricorda che sono gli angeli dei bambini a rispecchiare lo sguardo di Dio e per questo è una dannosa presunzione da parte degli adulti violare il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini: un rapporto reale, che Dio vuole e custodisce, perché il bambino – ha sottolineato il pontefice – è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio. I genitori non si facciano troppe illusioni, perché la loro fondamentale capacità di amare i propri figli non è altro che una piccola scintilla di quella di Dio. “Se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù – ha concluso il papa – possiamo veramente capire in che senso difendendo la famiglia proteggiamo l’umanità.” Semplice e chiaro. In tempi di grande confusione, non solo fuori dalla Chiesa.