-Erri De Luca è stato assolto: il fatto non sussiste. Così ha deciso il tribunale di Torino nel caso del processo allo scrittore per frasi rilasciate in alcune interviste in cui diceva che è legittimo sabotare la linea alta velocità in costruzione in Piemonte. Parole che oggi nella sua difesa prima della sentenza aveva ribadito, sabotare è un legittimo atto di difesa aveva detto.



Nella sua tesi difensiva presentata oggi in aula, Erri De Luca dice di essere incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e di sentirsi parte lesa di ogni volontà di censura. Inoltre ha detto di essere “in quest’aula per sapere se quel testo è in vigore e prevalente o se il capo di accusa avrà il potere di sospendere e invalidare l’articolo 21 della Costituzione”. Ha poi lamentato la mancata solidarietà dei suoi colleghi scrittori mentre ha sottolineato quella dei suoi lettori: “La società civile, a cominciare dai miei lettori mi ha invece sostenuto fin dall’inizio con centinaia di letture pubbliche che ho archiviato. Loro non mi hanno mai abbandonato”.

Il presidente francese Hollande avrebbe chiamato personalmente Matteo Renzi per chiedere clemenza nel caso Erri De Luca. Lo riporta il giornale francese Journal du Dimanche che ha intervistato nei giORni scorsi lo scrittore sotto processo. Il giornale dice anche che Renzi non avrebbe mostrato nessuna intenzione di avere clemenza. De Luca invece dice al giornale di aver ricevuto un “enorme sostegno da parte dei francesi a tutti i livelli”: “E’ come se fossi un cittadino francese in ostaggio presso un altro Stato. Sono cittadino italiano e lo rivendico, ma voi mi avete quasi adottato”. Si contano 66 tra attori e registi italiani e francesi tra cui Claudio Amendola, Alessandro Gassman e Marco Risi che hanno firmato un appello a favore di De Luca, mentre a livello globale hanno espresso solidarietà allo scrittore personaggi come Salman Rushdie, Paul Auster, Ken Loach, Isabelle Huppert, Roberto Saviano, Stefano Benni.

Dovrebbe essere pronunciata oggi la sentenza nel caso dello scrittore Erri De Luca accusato di istigazione a delinquere  nei confronti della linea ferroviaria ad alta velocità, la cosiddetta Tav. De Luca in una intervista aveva detto che era giusto “sabotare” la Tav. Stamattina lo scrittore ha pronunciato il suo discorso di difesa, ribadendo che ripeterebbe tutto: è giusto dire che “la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”. Ha poi detto che il suo caso, un caso definito trascurabile per la sua scarsa importanza personale, è comunque un esperimento, il “tentativo di mettere a tacere le parole contrarie”. Ha poi detto come “ciò che è costituzionale si misura sul pianoterra della società” e si aspetta di capire con la sentenza se “la mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato”. In questo senso, ha spiegato, non ha voluto sollevare una eccezione di costituzionalità della legge per la quale è sotto processo “per non caricare di lavoro una corte già sovraccarica”.