Di solito quando montano scioperi come quello dei benzinai in queste ore su tutte le Autostrade la rabbia e le polemiche dei consumatori e degli utenti sono spesso notevoli e indirizzate contro gli scioperanti, come vediamo negli scioperi ai mezzi pubblici che avvengono una settimana sì e l’altra pure: invece oggi, con lo stop di quasi tutti i benzinai su tutta la rete autostradale le polemiche sulla rete e sul web montano molte contro la politica. Esattamente come le rivendicazioni delle società di categoria dei gestori, anche gli utenti se la prendono con i vari governi precedenti e con quello attuale per le decisioni che avrebbero compiuto e che avrebbero anche impoverito la categoria. Sintomatico questo commento su Twitter apparso oggi come domanda inviata al programma Ballarò da girare a PierLuigi Bersani, ex Ministro dell’Economia: “Soddisfatto di riforma sul distribuzione del carburante del 2011? Senza contingentamento non ha ottenuto prezzi bassi e ha reso i benzinai poveri”. Il problema risale agli ultimi provvedimenti in cui, per migliorare la situazione dell’offerta “self” su tutte le autostrade, con i tagli dei costi, avrebbero sfavorito alla lunga le situazioni dei gestori.
Serrata che continua imperterrita sulle Autostrade italiane per lo sciopero dei benzinai che da ieri sera fino a domani sera alle 22 tiene chiuse quasi tutte le aree di servizio per il carburante sull’intera rete autostradale italiana. Sciopero e incrocio delle braccia per via di un decreto del governo ancora troppo svantaggioso, secondo le sigle di categoria dei gestori, per le condizioni e l’uscita dalla crisi anche per questo settore. Intanto per i consumatori in viaggio, un bel problema visto che da ieri sera su tutti i cartelli luminosi presenti in Autostrada appare la notizia della chiusura dei distributori: molto utile però arriva la segnalazione della Regione Emilia Romagna che essendo una delle zone con maggiore presenza di traffico autostradale per via di varie arterie importanti, ha annunciato quali pompe di benzina sono invece aperte regolarmente. Sull’A1 Secchia Ovest, Roncobilaccio Est e San Martino Est, mentre sull’A14 le aree aperte sono S. Eufemia Ovest, S. Eufemia Est, Rubicone Est e Rubicone Ovest. Sull’A21 invece sono Nure Nord e Campogliano Ovest a non compere lo sciopero e sull’A13 una sola l’area aperta, ovvero Po Ovest. Di certo una grande scocciatura degli utenti che per fare la benzina saranno costretti, magari in aree meno servite dai negozi rimasti aperti, ad uscire dall’autostrada.
Continua dalla serata di ieri lo sciopero dei benzinai su tutta la rete di Autostrada in Italia, indetto da quasi tutte le associazioni di categoria dei gestori, una protesta di 48 ore che si concluderà domani mercoledì 21 ottobre alle ore 22. I motivi dell’agitazione sono riferibili alla forte polemica e presa di distanza che i gestori di pompe di benzina vogliono porre rispetto al decreto ministeriale di agosto: ecco la nota di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Concommercio. «I legittimi interessi delle centinaia di piccole imprese e lavoratori del settore, oltre che di milioni di consumatori che ogni giorno viaggiano sulle autostrade, vengono schiacciati da accanita protezione delle rendite di posizione di cui continuano a godere i marchi di ristorazioni e del petrolio». Molto duro l’attacco e lo sciopero infatti durerà per molte ore consecutive, con un’annessa manifestazione pacifica che si snoderà a Roma davanti alla sede di Autostrade per ll’Italia, la quale però intanto risponde a tono. Viene giudicata ingiustificata l’agitazione di queste sigle di categoria, anche perché secondo la grande rete statale il decreto del Governo non farà decadere i diritti e la pratica del “servito” su tutte le autostrade, che invece è la paura degli agitatori. «Nel decreto è previsto che il self pre pay sia addizionale e non sostitutivo del servito che rimane sempre disponibile», afferma in un’altra nota la compagnia delle Autostrade.
Per chi in questi giorni dovrà affrontare un viaggio in autostrada presti bene attenzione a tutte queste notizie: da questa sera infatti scatterà lo sciopero dei benzinai in autostrada che durerà per 48 ore filate e si interromperà solo mercoledì sera alle 21. Le aree di servizio su tutta le rete autostradale italiana dunque si fermano per uno stop deciso assieme a tutte le associazioni di categoria del settore che lamentano una legislazione del tutto scadente sulla gestione dei prezzi carburanti e sulle relative accise che i distributori in Autostrada sono costretti a versare. Le parole delle varie sigle sono state raccolte da un’agenzia di Ansa e provano a spiegare il punto della diffida dei prossimi giorni: «Dopo lunghi mesi di assoluta inerzia che hanno consumato inutilmente i mesi di scadenza delle concezioni dell’Antitrust per procedere ad una razionalizzazione della rete di aree di servizio, ora diciamo basta». La polemica, come spiegato più sotto, riguarda l’impossibilità al momento di garantire un abbassamento di prezzi e innalzamento della qualità stante così le leggi tariffarie a cui sono sottoposti i gestori. Gli slogan, anche se un po’ semplicistici, sono piuttosto netti: nessuna razionalizzazione, nessun contenimento dei livelli di royalty, nessuna crescita della qualità né per noi né i consumatori: insomma, nulla di quanto fatto ultimamente dallo Stato è stato positivamente accolto, e quindi lo sciopero.
Ancora poche ore per poter far benzina in autostrada e poi da questa sera alle 22 parte lo scioperi dei benzinai su tutta la rete autostradale italiana, che durerà salvo revoche fino a mercoledì 21 ottobre 2015, alle ore 21. Con lo sciopero delle aree di servizio che scatta questa sera l’obiettivo per le varie sigle di gestori e compagnie petrolifere, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Concommercio, è quello di protestare contro il decreto che spieghiamo nel merito qualche riga più sotto. Intanto le associazioni di categoria hanno anche organizzato una manifestazione di protesta: un presidio pacifico dei gestori, presso la sede di Autostrade per l’Italia, in via Bergamini 50 a Roma. Avverrà domani mattina alle ore 11 e verranno esposte le richieste sul decreto del governo oggetto di polemiche da cui è appunto scaturito questo sciopero. Il presidio sarà pacifico e dovrebbero essere presenti anche i rappresentati principali delle sigle sindacali dei gestori e delle pompe di benzina più importanti sparse per la rete di Autostrade italiane.
Rispunta uno degli scioperi più mal sopportati dagli autisti in tutta Italia: da oggi fino a mercoledì arriva lo sciopero dei benzinai che terranno chiuse le pompe di benzina in autostrada. Dalle ore 22 di questa sera fino alle 21 di mercoledì 21 ottobre i disagi saranno su tutte le autostrade italiane, anche se per legge si impone un impianto sempre aperto ogni 100 chilometri. I motivi della protesta? Un decreto del Governo promulgato nello scorso agosto, dove secondo i gestori Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio le misure contenute nel testo non portano a risultati urgenti come dare prezzi più contenuti e migliore qualità nel servizio. Secondo questi gestori, che sono poi gli organizzatori dello sciopero, le previste per legge 25 chiusure e 19 aperture non andrebbero nella direzione della razionalizzazione della rete, premiando infatti l’automazione. Dentro al disagio di questo sciopero, la richiesta oltre alla revisione del testo varato dal Governo, è molto netta: si richiede l’eliminazione della tassa chiesta alle compagnie petrolifere per i servizi prestati in autostrada, pesa infatti circa 18 centesimi al litro sul prezzo del carburante, questa tassa. Troppo alta, troppo cresciuta (1400% nel giro di sei anni, secondi i sindacati dei gestori) e dannosa per il periodo attuale di crisi: vedremo nelle prossime ore se verrà revocato o se invece si persisterà, garantendo però per legge almeno un distributore aperto ogni 100km.