In questo giorno, mercoledì 21 ottobre 2015, la chiesa cattolica ricorda Sant’Orsola. Secondo quanto si apprende da una Passio del X secolo, Sant’Orsola sarebbe stata una principessa bretone nata nel IV secolo e promessa in sposa ad un re pagano, Aetherius, che la chiese in matrimonio nonostante la ragazza si fosse già promessa in segreto a Dio stesso. Preoccupata che un suo rifiuto alle nozze potesse scatenare una guerra, la ragazza chiese consiglio durante la notte ad un angelo, e decise che avrebbe aspettato per il matrimonio altri tre anni, per capire quali fossero i veri piani di Dio per lei e per dare tempo ad una eventuale conversione del futuro marito. Passati i tre anni e sollecitata da un altro angelo a compiere il suo dovere, la ragazza si mise in viaggio con un undicimila compagne, vergini come lei, per arrivare fino a Roma, dove venne accolta da Papa Ciriaco, del quale non esistono ulteriori tracce, e da Aetherius, il quale si era nel frattempo convertito al cristianesimo.



Al momento del ritorno, a quanto riportato da cronache più recenti in compagnia dello stesso Papa, la ragazza, il sovrano e le sue compagne, attraversando in viaggio la città di Colonia, si imbatterono nei famigerati eserciti degli Unni guidati da Attila, il quale, colpito dalla particolare bellezza di Sant’Orsola, decise di tenerla per sé: mentre le vergini venivano torturate e martirizzate per essere punite per la loro fede cristiana, Sant’Orsola rifiutò di diventare la compagna del re Unno e di rinnegare la sua religione, motivi per cui venne uccisa con una freccia. Nel martirio, inoltre, avrebbe perso la vita anche lo stesso Papa Ciriaco. La figura di Sant’Orsola venne presto venerata in tutta Europa: la triste fine della ragazza e delle sue undicimila compagne colpì molto le comunità cristiane, ed il culto divenne ancora maggiore nella città teatro del martirio, la tedesca Colonia, dove tuttora una chiesa locale porta l’iscrizione per cui sarebbe stata costruita dove erano state rinvenute le reliquie di un eccidio di vergini bretoni avvenuto sotto l’impero di Diocleziano. 



, Santificata e patrona delle vergini e delle scolare, a metà del Millecinquecento ad Sant’Orsola venne intitolato un intero ordine monastico, le Orsoline, che ancora oggi si occupano molto dell’educazione primaria femminile. Sant’Orsola, però, è anche patrona del buon matrimonio: la conversione del futuro marito, pagano redento, fa di lei un esempio per un matrimonio felice nella fede cristiana. Ammirata e venerata, Sant’Orsola è patrona di diversi comuni in tutta Europa: oltre che della stessa Colonia, la santa è celebrata nel paese di Poirino, vicino Torino, e la stessa Pisa, nel cui Museo di San Matteo è tuttora conservata una pala medievale che raffigura la Santa mentre aiuta Pisa a uscire dalle acque, lasciando intendere che Orsola avrebbe salvato la repubblica marinara toscana da un allagamento da un’esondazione del fiume Arno.



,  – Per Sant’Orsola, molti i festeggiamenti nelle città di cui è patrona: Poirino le dedica una giornata di preghiere, con una processione cantata ed uno spettacolo teatrale dedicato alla sua vita che si svolge ogni 21 ottobre in sua memoria. Inoltre, Poirino ospita una affascinante abbazia romanica, oltre alla cattedrale medievale, ed una chiesa settecentesca che vanta le due più grandi tele di tutto il Piemonte risalenti al XVIII secolo ed un organo d’epoca perfettamente conservato. 

 viene celebrata insieme alle sue undicimila compagne il 21 ottobre, nella stessa data dedicata ai martiri di tutte le epoche, come Sancio d’Aragona e come il giovane San Pietro Yu Tae-ch’ol, ultimo dei quali da un punto di vista cronologico il Beato Giuseppe Puglisi, il Don Pino palermitano martire della mafia il 15 settembre 1993, ucciso nello stesso quartiere Brancaccio alla cui salvezza e al cui riscatto aveva dedicato tutta la sua vita.