“Le notizie sul presunto tumore al cervello del Papa sono solo macchinazioni che dall’oscuro vengono e all’oscuro tornano”. Lo afferma Stefania Falasca, editorialista di Avvenire. Ieri il Quotidiano Nazionale ha pubblicato indiscrezioni secondo cui lo scorso gennaio Bergoglio sarebbe stato operato dallo specialista giapponese Takanori Fukushima per un piccolo tumore benigno al cervello. Una notizia seccamente smentita da padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, che l’ha definita “totalmente infondata, gravemente irresponsabile e non degna di attenzione”. “Nessun medico giapponese – ha detto padre Lombardi – è venuto in Vaticano a visitare il Papa e non vi sono stati fatti esami. Confermo completamente la smentita dopo le verifiche con le fonti opportune, compreso il Santo Padre”. A smentire la notizia è stata anche l’amministratrice dello studio del dottor Fukushima.



Stefania Falasca, che cosa ne pensa di questa vicenda del tumore benigno del Papa?

La verità è né più né meno quello che ha detto ieri padre Lombardi: tutto falso. Si tratta di una bolla mediatica.

Ma a che pro tutto questo?

Andare dietro alle bufale mediatiche è solo perdita di tempo. Papa Francesco comunque non è il primo pontefice cui accade un episodio di questo tipo. Se non vogliamo risalire a Pio XII, basti ricordare le notizie infondate che vennero diffuse sulla salute di Giovanni Paolo II.



Di che si trattava?

Riguardavano il suo stato di salute ed erano assolutamente infondate. Nel 1992 gli era stato asportato un tumore al colon. Quando nel 1995 fu costretto a interrompere un discorso per un malore, si scrisse che era una recidiva del tumore. Più tardi si seppe invece che era un attacco di appendicite acuta. Sono tecniche mediatiche ben collaudate nella diffusione deliberata di falsità prive di fondamento.

Si vuole influenzare il Sinodo sulla famiglia?

Il Sinodo non è deliberativo, è solo consultivo. Non produce nessun documento magisteriale. Sarà il Papa a prendere decisioni. Quindi che cosa si vuole influenzare? Sto seguendo i lavori sinodali e ne vedo gli sviluppi ed è un processo che ha consentito un’ampia e intensa partecipazione con grande libertà di discussione.



Chi può avere interesse a ordire queste macchinazioni?

Se sono macchinazioni, dall’oscuro vengono e all’oscuro tornano.

Alla vigilia dell’apertura del Sinodo era scoppiato il caso di monsignor Charamsa. C’è un disegno unico dietro a queste due vicende?

Quella era una operazione mediatica, questa è una balla e francamente non mi interessa.

(Pietro Vernizzi)

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