La chiesa cattolica, oggi venerdì 23 ottobre 2015, ricorda la memoria di San Giovanni da Capestrano. Di nobili origini, nasce nel 1386 a Capestrano, in provincia di Chieti, da un barone tedesco e da una dama abruzzese. Giovanissimo, iniziò i suoi studi nella città di Perugia, laureandosi presto in diritto ed iniziando a praticare come giurista. Quando la città umbra venne occupata dai Malatesta, San Giovanni, che all’epoca veniva chiamato Giantudesco, proprio per la chioma chiarissima e folta che lo caratterizzava, finì in carcere. Fu proprio durante la prigionia che il ragazzo ebbe la sua conversione: già promesso ad una giovane nobile del luogo, appena uscito dalla prigione decise di annullare immediatamente le nozze e di prendere i voti, ad Assisi, facendosi cingere la vita con il laccio francescano. Per il suo carattere forte e deciso, il giovane San Giovanni si fece subito notare per il suo grande impegno contro l’eresia, tanto che presto, nonostante la giovane età e la recente ammissione all’ordine francescano, gli venne affidato il ruolo di inquisitore degli ebrei. 



In qualità di questo, infatti, venne inviato in Transilvania, ricca di ortodossi, fraticelli ed ebrei, e qui, dopo essere diventato consigliere personale del governatore, San Giovanni si rese responsabile di moltissime conversioni. Nel 1427, rientrato in Italia, entrò nella storia per aver patrocinato il trattato di pace e la chiusura delle ostilità tra le due città di Ortona e di Lanciano, pace che venne suggellata al suo cospetto nella Cattedrale di San Tommaso di Ortona, vicino Chieti. Sempre più vicino al Santo Padre, Giovanni venne inviato anche a guidare una crociata contro l’avanzante impero Ottomano: così come in Terra Santa era stato proprio l’ex giurista a rendersi promotore dell’alleanza tra Roma ed il popolo Armeno, inviato nella penisola Balcanica il Santo riuscì con il suo esercito a sbaragliare quello di Maometto II, che venne ferito nel corso degli scontri, portando a termine la battaglia in soli 11 giorni ed 11 notti.Ma questa doveva essere la sua ultima guerra: rientrato in Ungheria, Giovanni da Capestrano si spense circa tre mesi dopo, a ottobre, nella città di Villaco, sulle quiete rive del Danubio. La beatificazione di San Giovanni risale al 1650, e quarant’anni dopo Papa Alessandro VIII ne sancì la santificazione, proclamandolo patrono dei giuristi.



, La figura di San Giovanni viene celebrata ogni anno nel giorno a lui dedicato, il 23 ottobre, nella cittadina vicino L’Aquila, Capestrano, della quale il santo è patrono: la festa, infatti, vede preghiere e musica, spettacoli e festeggiamenti di fronte alla statua del santo che viene portata ogni anno in processione. Alla fine della festa, la statua assiste ad uno suggestivo spettacolo pirotecnico prima di essere ricondotta in chiesa. Recarsi nella cittadina abruzzese in occasione della festa patronale, permette di visitare il convento francescano locale, l’Abbazia e la torre medievale perfettamente conservata, così come il museo archeologico custode della famosissima statua del Guerriero di Capestrano, risalente all’VIII secolo a.C. 



Viene ricordato nello stesso giorno che vede le celebrazioni dell’omonimo San Giovanni martirizzato in Persia con il confratello San Giacomo, dei martiri sotto l’imperatore Diocleziano, Servando e Germano, e soprattutto del vescovo patriarca della città di Costantinopoli, Sant’ Ignazio, che subì nei tanti anni del suo operato gli intrighi orditi dall’imperatore Barda, fino a che lo stesso Papa, stanco delle vessazioni perpetrate sul suo vescovo, lo richiamò finalmente a Roma, per permettergli di vivere in pace e serenità i suoi ultimi anni.