In questo giorno, sabato 24 ottobre 2015, si ricorda la memoria di Sant’Antonio Maria Claret. Egli fu un arcivescovo e un missionario di origine catalana, fondatore delle congregazioni dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria e delle Religiose di Maria Immacolata. Sant’Antonio Maria Claret nacque a Sallent il 23 dicembre 1807 da una famiglia di tessitori catalani profondamente religiosa. Nel 1835, all’età di 28 anni, venne ordinato sacerdote, e quattro anni dopo, nel 1839, si recò a Roma per domandare alla Curia romana di essere inviato in qualche luogo in qualità di missionario. La Curia, però, a causa della sua salute, non gli accordò l’incarico, e Sant’Antonio Maria Claret entrò a far parte dei Gesuiti. Appena qualche mese dopo una malattia lo costrinse a tornare in patria, dove divenne un famoso predicatore e taumaturgo.
Nel 1849 fondò una Congregazione apostolica: i Figli dell’Immacolato Cuore di Maria, conosciuti ai giorni nostri come Missionari Clarettiani. Nel 1850 fu nominato arcivescovo di Santiago di Cuba, dove si trasferì nel 1851. Qui, Sant’Antonio Maria Claret percorse e ripercorse la sua grande diocesi affrontando i problemi sociali, morali e religiosi del luogo, oltre a quelli di natura calamitosa, come terremoti ed epidemie. Si preoccupò anche dei problemi dell’agricoltura, promuovendola e creando una fattoria modello a Camagüey. Creò inoltre, in ogni parrocchia, una cassa di risparmio. Nell’ambito del sostegno all’educazione diede vita alla congregazione delle Religiose di Maria Immacolata, chiamate oggi Missionarie Clarettiane. A causa delle sue prediche e della sua opera, orientate alla difesa dei diritti della Chiesa e di quelli umani, subì diversi attentati, in uno dei quali rimase gravemente ferito al volto. Nel 1857 la regina Isabella II lo chiamò a Madrid in qualità di suo confessore, ed egli si spostò nella capitale, continuando comunque a predicare attraverso la penisola iberica. Partecipò al Concilio Vaticano I, dove sostenne caldamente il dogma dell’infallibilità papale. Nel 1868 fu esiliato in Francia insieme alla regina. Perseguitato dalla rivoluzione, si rifugiò nel monastero di Fontfroide presso Narbona, dove morì il 24 ottobre del 1870. Fu beatificato il 25 febbraio 1934 da papa Pio XI, e proclamato santo il 7 maggio 1950 da Pio XII. Il 15, il 16 e il 17 maggio ad Anaheim, città statunitense situata nella contea di Orange, si è festeggiato il sessantenario della sua proclamazione a santo.
, è patrono dei clarettiani e co-patrono della diocesi delle isole Canarie, dove aveva predicato in gioventù.
Il 24 ottobre è anche dedicato a Sant’Areta, capo della comunità cristiana di Najran, trucidato nel 523 insieme alla moglie, anch’essa santa, e a un numero imprecisato di seguaci, e a Don Luigi Guanella (1842 – 1915), fondatore delle congregazioni cattoliche dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza, che la Chiesa cattolica venera come Santo.