Il 27 ottobre si festeggia, in tutta Italia, Sant’Evaristo, martire e papa della chiesa di Roma. Le informazioni a nostra disposizione sulla vita di Sant’Evaristo non sono molte; infatti, nulla ci è giunto della sua produzione, a differenza del suo predecessore Clemente, di sui conosciamo la celebre lettera ai Corinzi. Tutto ciò che sappiamo su di lui proviene dal Liber pontificalis, la raccolta delle biografie dei Papi redatta nel VI sec., e dagli scritti di Ireneo ed Eusebio. Sappiamo che fu un uomo greco di Antiochia, nato a Betlemme, da una famiglia ebraica ellenizzante, e convertitosi alla religione cristiana soltanto dopo il trasferimento a Roma. Salì al soglio pontificio intorno all’anno 100, probabilmente nel 97, come quarto o quinto successore di Pietro. Conosciamo alcuni dettagli sulla sua elezione grazie alle informazioni contenute nella vita del suo predecessore Clemente I. Quest’ultimo fu il primo ad affermare l’autorità del vescovo di Roma, cosa che infastidì il centro del potere dell’impero romano. Infatti, nel 97 l’imperatore Nerva ordino l’arresto di Clemente I e il suo esilio in Crimea. Questi, trovandosi a dover abbandonare la comunità romana, scelse di lasciare la guida del governo della Chiesa a Sant’Evaristo. Non sappiamo quali furono i motivi che lo guidarono in questa difficile scelta; tuttavia, è facile ipotizzare che Sant’Evaristo dovesse essere una figura di spicco all’interno della comunità cristiana di Roma e che, senza dubbio, godesse della fiducia del pontefice.



Nonostante la possibilità di tali ipotesi, purtroppo nulla sappiamo della vita di Sant’Evaristo prima che fosse chiamato a rivestire questa carica di grande responsabilità. Anche di tutte le iniziative e di tutti gli atti emanati durante il suo pontificato si sa poco o nulla. Secondo il Liber pontificalis divise il territorio di Roma in sette diaconiae, ovvero luoghi destinati ad accogliere la costruzione di chiese, in memoria del martirio dei cristiani che con il loro sacrificio avevano reso sacro quel territorio.Sappiamo, inoltre, che egli nominò alcuni preti, vescovi e diaconi. In particolare, si scrive che di quest’ultimi ne nominò sette, affinché ascoltassero e trascrissero le sue prediche al popolo. Purtroppo, anche di questa produzione non ci è giunto nulla, nemmeno attraverso fonti indirette. Secondo una tradizione antica e ormai consolidata, Sant’Evaristo morì come martire sotto l’impero di Traiano e il suo corpo venne seppellito accanto a quello dell’apostolo Pietro, nella necropoli vaticana. Tuttavia, su questa notizia non esistono fonti sicure. Secondo altri, infatti, sarebbe invece sepolto a Napoli nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Data la scarsità di notizie sulla sua vita e sulla sua opera, ci si è chiesti se Sant’Evaristo possa essere considerato a tutti gli effetti un Papa. Secondo Eusebio, una delle poche fonti in cui troviamo il nome di Sant’Evaristo, quest’ultimo avrebbe svolto una sorta di vicariato dal 97 al 101, ovvero, dall’esilio di Clemente I fino alla sua morte. Tuttavia, ad oggi, l’Annuale Pontificio indica che, già partire dal 97, Sant’Evaristo rivestì la carica di pontefice con investitura piena.



, Porta il suo nome una sagra organizzata nel mese di luglio nella piccola frazione di Giovecca di Lugo, in provincia di Ravenna. Si tratta di una festa paesana annuale, promossa dalla parrocchia del luogo, che propone, come da tradizione, spettacoli, manifestazioni sportive, tanti stand gastronomici, con prodotti tipicamente romagnoli, ed una grande Tombola.  

Nello stesso giorno si festeggia anche Santa Balsamia, San Teodulo, il Beato Pietro de Pazzis, San Gaudiosi di Abitine e San Salvatore Mollar Ventura.

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