In questo giorno, sabato 3 ottobre, si ricoda la memoria di Santa Candida. Nel Martirologio Geronimiano il giorno 3 ottobre è consacrato a Santa Candida; inoltre, la santa è ricordata il 20 settembre e il 1° e il 2 dicembre (in quest’ultimo giorno insieme al martire Pimenio). Tuttavia, è il 3 ottobre il suo vero dies natalis, anche perché è in questa data che viene commemorata nel Martirologio Romano. Qui, però, il suo nome è stato trasformato al maschile (Candido). È accertato, comunque, che si tratta di un errore compiuto dal compilatore Usuardo, che nella stesura seguì una copia corrotta del Martirologio Geronimiano. Si sa pochissimo della vita di Santa Candida, anzi molte identificazioni con sante dello stesso nome (ne vengono conteggiate otto in tutto) sono alcune volte escluse ed altre volte considerate possibili. Le notizie inconfutabili, comuni a tutti i Martirologi, riguardano la verginità di Santa Candida e le circostanze del suo martirio. Santa Candida, infatti, era nata e vissuta a Cartagine, capitale della romana Provincia d’Africa. All’epoca dell’imperatore Diocleziano (tra la fine del III e l’inizio del IV secolo), l’impero era diviso tra due Augusti (imperatori) e due Cesari, che avrebbero poi ereditato il potere imperiale: il sistema era noto come tetrarchia e i due imperatori avevano poteri uguali, ognuno con una propria corte. Mentre Diocleziano era riluttante a perseguitare i cristiani, il suo co-imperatore Massimiano era decisamente ostile a questa religione.
Sotto le sue insistenze, vennero emanati editti che proibivano di praticare il cristianesimo, ordinavano l’arresto del clero e la distruzione di tutte le chiese. Anche molti altri cristiani furono arrestati. In Italia e nella Provincia d’Africa, che rientravano nella parte dell’impero assegnata a Massimiano, le persecuzioni contro i cristiani furono dure e si ebbero numerosi martiri. Santa Candida era appunto tra questi. Arrestata e deportata da Cartagine a Roma insieme ad altri cristiani, venne percossa e torturata fino ad essere completamente ricoperta di piaghe in tutto il corpo e martirizzata. Secondo l’itinerario Notitia Ecclesiarum il corpo di Santa Candida fu sepolto nella catacomba di Priscilla; dopo il suo ritrovamento, fu traslato nella chiesa di San Maria dei Miracoli sulla via Portuense. Un’altra versione della biografia di Candida è riportata nella passio Pimenii, secondo cui una matrona romana (Candida, appunto) avrebbe recuperato il corpo della martire e l’avrebbe seppellito nel cimitero di via Portuense. Comunque, si ritiene che sia una storia inventata, originata dal fatto che entrambi i santi sono sepolti nello stesso luogo.
Il 20 settembre si festeggia a Ventotene Santa Candida: questo giorno è l’ultimo di un periodo di dieci giorni in cui si mescolano sacro e profano. Si tengono, organizzati dal “Comitato di Santa Candida“, spettacoli in piazza, fuochi d’artificio sul mare e una gara di mongolfiere di carta (giocata sulle forme, le dimensioni, le decorazioni dei palloni e sulla tecnica di lancio). Infine, l’ultimo giorno, la banda fa il giro dell’isola alle 7 del mattino, mentre il pomeriggio si svolge la processione della “Barca di Santa Candida” (secondo la leggenda in essa fu ritrovato il corpo di Santa Candida).
La festa ha un ruolo particolare proprio perché Santa Candida è la patrona di Ventotene, l’isola più orientale di quelle che compongono l’Arcipelago Ponziano (provincia di Latina), nel Mar Tirreno. L’isola è famosa per essere stato un luogo di confino dai tempi dell’Impero Romano fino al periodo fascista. Allo stesso modo, Santa Candida è la patrona di Fucecchio, che la festeggia il 3 ottobre. Si tratta di un comune della provincia di Firenze: sorge sulla riva destra dell’Arno, vicino alle Padule di Fucecchio, lungo l’antica Via Francigena.
Altri santi a cui è dedicato il 3 ottobre sono il vescovo e Santo Cipriano di Tolone, Sant’Ewaldo il Nero e Sant’Ewaldo il Bianco (entrambi monaci e martiri), San Dionigi l’Areopagita (che fu un discepolo di San Paolo).