Continuerà a far parlare a lungo il coming out di Krzysztof Charamsa, teologo e presbitero polacco di 43 anni che si è dichiarato omosessuale a poche ore dall’inizio del Sinodo dei vescovi sulla famiglia. “Sono un gay felice e ho un compagno”, ha detto sulle pagine del Corriere della Sera suscitando l’immediata reazione della Santa Sede. “Nonostante il rispetto che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse – ha affermato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – la scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia dell’apertura del Sinodo appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l’assemblea sinodale e una indebita pressione mediatica”. E’ stato inoltre fatto sapere che Charamsa “non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo ordinario diocesano”. Allontanato dal suo incarico, adesso Charamsa rischia un processo canonico nella diocesi di Pelplin in Polonia che potrebbe portare alla massima sanzione prevista, vale a dire la riduzione allo stato laicale.



Krzysztof Olaf Charamsa è nato il 5 agosto 1972 a Gdynia, città portuale polacca situata nella baia di Danzica sul Mar Baltico. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici a Pelplin fino al 1997, anno in cui è stato ordinato sacerdote, per poi proseguire presso la Facoltà di Teologia di Lugano in Svizzera e nella Pontificia Università Gregoriana dove dal 2009 è docente di teologia. Dal 2004 insegna anche nel Pontificio Ateneo Regina Apostolorum a Roma, mentre nel 2011 è stato nominato Segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale. E’ autore di numerosi volumi: il più recente risale al 2014, “Virtù e vocazione. Un cammino mariano” (Editrice Rogate).

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