In questo giorno si ricorda la memoria di San Giovanni Leonardi. Egli nacque intorno al 1540 nei pressi di Lucca, in una famiglia semplice e non benestante, che accudiva terreni di proprietà e, con il ricavato, riusciva a far vivere dignitosamente i quattro figli. San Giovanni a soli diciassette anni si trasferì nella città toscana per studiare farmacia, ma è proprio in quel periodo che venne in contatto con i padri Colombini, ramo dei Domenicani: dopo aver lavorato alcuni anni come speziale, San Giovanni decise di dedicarsi agli studi teologici e al sacerdozio, prendendo i voti nel 1572. Molto attento alla sofferenza dell’uomo, grazie al lavoro svolto come speziale, San Giovanni decise presto di concentrarsi sull’insegnamento e sulla catechesi, fondando anche l’ istituto dei Chierici Secolari della Beata Vergine, che verrà elevato, dopo la sua morte, a Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio. Fu presto tacciato dalle autorità di Lucca di essere un portavoce dell’Inquisizione, insinuazione che lo portò all’esilio dalla città toscana e a rifugiarsi nella Capitale, dove fu presto presentato a Papa Clemente VIII, il quale, oltre a spogliarlo di ogni accusa, lo inviò come messo apostolico in diverse missioni, incaricato di riformare gli ordini con sede a Napoli e Aversa in base alla riforma del Concilio di Trento.
Fu proprio nel corso di uno di questi viaggi che gli venne affidato anche l’incarico di sedare il conflitto tra il viceré di Napoli ed il Vescovo di Nola, in pieno scontro per la costruzione del Santuario della Madonna dell’Arco. Dopo aver risolto la spinosa questione, San Giovanni si trovò costretto a fermarsi più a lungo in Campania perchè colto da una malattia. Al suo ritorno però, nel 1601, vide affidare alla sua guida e alla sua congregazione la gestione della chiesa barocca capitolina di Santa Maria in Portico, presso la quale l’Ordine trasferì immediatamente la sua curia generalizia, trasferita poco più di sessant’anni più tardi nella chiesa di Santa Maria in Campitelli. Nonostante si continuasse a dedicare alla cura della sua parrocchia, San Giovanni cominciò presto a guardare con interesse alle missioni, in particolare a quelle sudamericane, ma fu proprio il suo caro amico San Filippo Neri a dissuaderlo dal proposito di partire per fare proselitismo in America Latina. Il suo interesse, però, lo portò presto ad iniziare una collaborazione con Monsignor Juan Bautista Vives e con il padre gesuita Martin de Funes, con i quali gettò le basi dell’Istituto Propaganda Fide, tuttora operante in Vaticano.
Inoltre, all’inizio del 1608 firmò con i due alti prelati una lettera inviata a Papa Paolo V, nella quale si richiedeva un maggiore impegno nel riaccendere nella chiesa e nei suoi fedeli l’interesse per le missioni, per portare il cattolicesimo oltreoceano e, nel particolare, proprio nelle terre del Sudamerica. Nello stesso anno, nel quartiere romano di Campitelli, dove operava la congregazione di San Giovanni Leonardi, si diffuse un ‘epidemia di peste: incurante dei sintomi che cominciava ad accusare lui stesso, San Giovanni si prodigò per la cura e l’assistenza, umana e spirituale, dei suoi fedeli ammalati, minando il suo fisico tanto da spegnersi nel suo amato convento il 9 ottobre del 1609. È proprio nel giorno della sua morte che viene celebrato, lo stesso San Dionigi, vescovo francese martirizzato con due compagni, e di Abramo, il patriarca d’Israele. La sua salma riposa da secoli nella Chiesa di Santa Maria in Portici e la sua figura è stata santificata nel 1939 da Papa Pio XI.
Nel 2006 è stato proclamato santo patrono dei farmacisti da Papa Benedetto XVI, accontentando la richiesta dei farmacisti cattolici italiani, e San Giovanni viene tuttora celebrato dalla parrocchia della chiesa romana eretta in suo onore, e da quella di Santa Maria in Portici, che gli dedicano giorni di preghiera e festeggiamenti.