Durante la seduta di oggi del processo in corso a carico di Massimo Bossetti, è intervenuta la sua consulente medico legale, la dottoressa Dalila Ranalletta. La sua tesi è che Yara non venne uccisa nel campo dove fu poi trovato il corpo come sostengono quasi tutti, ma altrove e quindi il cadavere portato lì. Inoltre ha spiegato quale secondo lei la dinamica dell’omicidio: colpita con un oggetto in modo violento tanto da perdere i sensi e poi trafitta da una lama sottile quando comunque non era cosciente. Lo spostamento del corpo secondo l’esperta sarebbe giustificato con fibre rinvenute sul cadavere che non appartengono ai vestiti della giovane, ma probabilmente a un telo in cui venne avvolta per essere portata sul campo. L’arma del delitto: difficile essere certi di cosa si tratterebbe, ha aggiunto. Oltre alle ferite di una lama sottile ci sono anche lesioni che fanno pensare a un grosso oggetto. Il contenuto gastrico poi non permette di risalire all’ora esatta del delitto. In ogni caso ha spiegato non si trtatta di giorni ma solo di ore di differenza dall’ipotesi che sia stata uccisa verso mezzanotte.



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