Abdelhamid Abaaoud, il cervello dell’operazione che venerdì scorso ha messo in ginocchio Parigi. Un ragazzo di 28 anni di origine marocchina, un sanguinario membro dello Stato Islamico già noto prima dell’ultimo attacco terroristico per varie altre operazioni. Nell’attacco a Parigi di venerdì 13 novembre, sono morte quasi 130 persone, tra cui una ragazza italiana. Sono 90 i feriti, alcuni molto gravi e stanno combattendo per rimanere in vita. Tra gli attentatori, 2 si sono fatti esplodere, un terzo è stato ucciso dalla Polizia prima che potesse attivare l’innesco. In tutto sono 7 i terroristi morti, ma ancora 13 sono ricercati. In totale, 25 persone hanno lavorato per portare a termine questa operazione terroristica. Secondo il sito DH.be, il nome di Abdelhamid Abaaoud ha scalato la lista delle persone più ricercate quando, un anno fa, comparse in un video in cui trascinava con un’auto alcuni corpi mutilati. Dalle ultime indagini delle intelligence di mezzo mondo, pare sia il responsabile del fallito attentato a Thalys, dove l’attentatore è stato bloccato da tre soldati americani; era pronto a uccidere i presenti nel vagone con un kalashnikov. Fino a gennaio di quest’anno viveva in Belgio, quando la sua cellula venne smantellata dai servizi segreti a Verviers, costringendolo a scappare in Siria. Pare che almeno 2 degli attentatori di venerdì scorso fossero amici di Abaaoud, e che insieme avesse compiuto dei piccoli crimini in Belgio, tra il 2010 e il 2011, forse per finanziarsi. 



Da inizio del 2015, dunque, si erano perse le tracce di quest’uomo, sparito nell’ombra. Pronto a organizzare un nuovo sanguinario attentato. Le ricerche delle ultime ore hanno indicato che Abaaoud viveva a Molenbeek-Saint-Jean, un quartiere tenuto sotto controllo dalla Polizia, in quanto considerata una “base” degli jihaddisti, dalla quale potevano organizzare in sicurezza gli attacchi. Secondo i servizi segreti francesi, Abdelhamid Abaaoud ha diretto scrupolosamente l’intera operazione ed era in contatto con i kamikaze che venerdì sera si sono fatti esplodere. Era anche dietro l’organizzazione dell’attacco a Charlie Hebdo e al mercato kosher, il primo attentato che ha gettato Parigi nel terrore per tre interminabili giorni. Ora, per Abdelhamid Abaaoud è stato diramato un mandato di arresto internazionale, così come per gli attentatori che sono riusciti a scappare da Parigi.  A guardarlo dalle foto pubblicate su diversi giornali, tra cui Repubblica, Corriere della Sera e il francese Sudinfo.be, Abdelhamid Abaaoud sembra un semplice ragazzo ventottenne, con una vita intera davanti. Le immagini lo ritraggono in compagnia di amici, mentre mostra orgoglioso un pesce appena pescato. Ma poi, a queste foto innocue seguono quelle che lo ritraggono con una pistola in mano, mentre si allena nei campi d’addestramento dell’Isis, si ritrae in mezzo ai cadaveri, sorridente, assieme ai suoi compagni, membri anche loro dello Stato Islamico. Si fanno ritrarre tutti a volto scoperto, non hanno paura di mostrarsi per quello che sono. Sanguinari assassini. Nel frattempo si susseguono in continuazione decine di arresti. Nella notte di domenica, sono state 23 arresti tra il Belgio e la Francia. In queste ore in Belgio ci sono stati numerosi blitz da parte della Polizia, oltre ad allarmi bomba, non si sa ancora se presunti o reali. Sono aumentati anche i raid aerei francesi nella città di Raqqa, una roccaforte dell’Isis.

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