Spunta un altro nome ufficiale tra i terroristi di Parigi: è Bilal Hadfi, un giovane fondamentalista islamico che risulta nel novero degli attentatori per la strage che ha colpito il cuore dell’Europa. È stato identificato uno degli attentatori kamikaze che, nella notte di venerdì, ha seminato il terrore a Parigi. Non si conosce molto della sua vita ma dai documenti ritrovati si è potuti risalire al nome, Bilal Hadfi, un giovane che pare vivesse in Belgio da molti anni e che fosse un militante attivo dell’ ISIS. L’uomo, quindi, apparteneva a una cellula terroristica francese e ha pianificato con i suoi complici gli attentati suicidi. I terroristi, infatti, hanno deciso di dividersi in tre gruppi, operanti due obbiettivi diversi: il primo gruppo aveva come scopo colpire il “Bataclan”, il teatro parigino in cui si era registrato il tutto esaurito per il concerto di un gruppo rock; il secondo gruppo, che era quello in cui agiva Hadfi, era composto dai kamikaze kamikaze che si sono fatti esplodere allo “Stade de France”, nel quale si giocava una partita amichevole Francia-Germania e in cui era presente anche il Presidente, François Hollande; il terzo gruppo, invece, ha agito per le strade turistiche, sparando a raffica agli inermi cittadini, seduti a consumare all’interno di ristoranti e bistrot. Bilal Adfi e i suoi complici, all’inizio, avevano progettato, nel loro folle piano, di farsi esplodere all’interno dello stadio, per aumentare a dismisura il numero delle vittime, considerato che la capienza della struttura è di ben 81mila persone. Il loro piano è fortunatamente fallito, in quanto uno di loro è stato fermato ai controlli di sicurezza, i quali hanno rilevato il giubbino pieno di esplosivo. L’uomo, allora, è scappato per non essere arrestato e si è fatto esplodere all’esterno dello stadio dopo circa mezz’ora, dando il via a un’atroce sequenza. I suoi complici criminali, infatti, lo hanno seguito a distanza di pochi minuti. Sugli spalti si sono uditi distintamente due forti boati, seguiti da un terzo poco dopo, in lontananza. Nessuno ha capito la gravità di ciò che accadeva e pensando che fossero petardi, hanno tutti continuato a seguire la partita. Le autorità, dopo aver fatto immediatamente allontanare il Presidente Hollande, per proteggerlo e informarlo dell’accaduto, hanno deciso di non interrompere la partita per evitare problemi di ordine pubblico, essendo quello in momento di caos e confusione. Tuttavia, gli spettatori, con il passare dei minuti, sono stati messi al corrente, tramite cellulari, da parenti e amici della città sotto attacco e una parte di essi ha cominciato ad abbandonare gli spalti. Dopo la seconda esplosione, però, la sicurezza ha blindato la struttura bloccando le uscite, per impedire a eventuali attentatori presenti di scappare e, quindi, il pubblico rimasto è stato fatto scendere sul campo, alla fine della partita. L’attentato kamikaze allo stadio ha causato sei vittime in totale, compresi i 3 attentatori, e molti feriti ma sarebbe potuta essere un’ecatombe, considerata la portata della struttura.



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