Pochi minuti e nella nuova puntata di Chi l’ha visto? si parlerà un’altra volta di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno scomparso lo scorso 8 ottobre e non più trovato nella sua Fonderia in provincia di Brescia. Una storia molto complessa che si lega inevitabilmente a doppio filo con il suicidio / morte di uno dei suoi operai, Giuseppe Ghirardini che si è scoperto da poco essere morto per una capsula di cianuro nello stomaco. A parlare in questi giorni è Marino Colosio, il legale della moglie di Giuseppe Ghirardini, il quale racconta ai giornalisti, ripreso poi da Repubblica, di una famiglia Ghirardini coinvolta e determinata nello scovare la verità sulla morte che escludano possa essere un vero suicidio come sembrava in un primo momento. Intanto, rivelano i colleghi di Repubblica, che l’azienda di Bozzoli resta sotto sequestro, i forni stono stati svuotati, e l’anatomopatologa Cristina Cattaneo ne sta analizzando il contenuto. Intanto, Luigi Frattini, legale dell’azienda, ha nominato due investigatori privati su suggerimento di Adelio Bozzoli, il fratello dell’imprenditore scomparso.
Uno dei casi scottanti trattati nella nuova puntata delle celebre trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto?” che andrà in onda questa sera in un nuova puntata con Federica Sciarelli in diretta e prima serata su Rai 3, sarà quello riguardante la misteriosa sparizione dell’imprenditore Mario Bozzoli, proprietario di una fonderia a Marcheno, in provincia di Brescia. La vicenda è ancora avvolta nel mistero e non si è ancora fatto luce su ciò che è realmente accaduto all’industriale, scomparso la sera del 8 ottobre e di cui non si è più trovata traccia. La triste vicenda si è ulteriormente complicata dal ritrovamento, una settimana dopo la scomparsa, di un auto con dentro il cadavere di un dipendente del Bossoli, Giuseppe Ghirardini, uno dei pochi ad aver visto per l’ultima volta l’imprenditore e che avrebbe dovuto rendere testimonianza il giorno successivo, come riportano i colleghi della Repubblica pochi giorni fa. Le novità dell’inchiesta in corso, riguardano proprio il Ghirardini: pare, infatti, che l’uomo abbia ricevuto dei messaggi sul telefonino ad un orario in cui, però, risultava già morto ma la presenza di una doppia spunta blu accanto ai messaggi WhatsApp, sta a indicare che qualcuno li abbia letti, afferma il legale della moglie di Ghirardini, Marino Colosio, ripreso dai giornalisti de La Repubblica. Ancora non si sa, quindi, se a leggerli è stato proprio il Ghirardini, spostando in tal caso l’ora della sua morte, o qualcun altro. Inoltre, i risultati delle analisi tossicologiche hanno individuato la causa della morte in un avvelenamento da cianuro, scartando definitivamente la teoria della morte naturale per infarto. Secondo quanto riportato nell’inchiesta, per quanto svelate alle agenzie di stampa, quindi, la sera del 13 ottobre (data di presunta morte dell’uomo), Ghirardini prova più volte a contattare la moglie tramite il programma di messaggistica WhatsApp ma invano; nel pomeriggio del giorno successivo, la moglie gli scrive ed è in questi messaggi che appare la spunta di avvenuta lettura sul cellulare della donna, anche se gli inquirenti avevano stabilito che in quel momento l’uomo fosse già morto e il telefono fuori servizio.
Le ipotesi su ciò che può essere accaduto e su come il Ghirardini sia collegato con ciò che è successo al Bossoli, sono ancora vaghe. Prende sempre più piede, però, l’idea che l’imprenditore possa essere stato ucciso e il corpo fatto sparire all’interno della sua stessa fonderia e che il Ghirardini, in quanto addetto ai forni, possa aver visto o aver preso parte a qualcosa di più grande di lui. A riprova di questa teoria, tutti gli effetti personali del bossoli come vestiti e chiavi dell’auto di bossoli sono stati ritrovati nel suo armadietto, in azienda, segno che l’uomo non si è mai allontanato. Di lui si perdono le tracce dopo l’ultima chiamata fatta alla moglie, la sera del 8 ottobre, per avvisarla che era in ritardo ma che sarebbe tornato a breve. Invece, da quel momento è sparito. I rilievi effettuati nei forni dell’azienda non hanno ancora dato esito ma gli esperti avvertono che ci vorrà molto tempo affinché si riescano a individuare eventuali tracce organiche al suo interno. Da Repubblica intanto apprendiamo che un testimone ha riferito di aver visto, la sera della scomparsa del bossoli, una fiammata anomala levarsi dal forno, avvalorando ulteriormente le ipotesi degli inquirenti. Quasi completamente esclusa è l’ipotesi del suicidio mentre non sono state del tutto scartate le teorie di una fuga all’estero, anche se al momento appaiono molto improbabili.
Oltre che il corpo dello scomparso, agli inquirenti manca attualmente anche un movente per il presunto omicidio: in paese, riportato da varie fonti di stampa, si vociferava circa una serie di forti screzi con il fratello, Adelio, per il destino della fonderia, che veniva gestita da entrambi e i cui affari non andavano bene come una volta, a causa di alcuni problemi avuti con dei fornitori stranieri. In realtà, al momento queste parrebbero solo voci, in quanto non ci sono prove concrete a riprova di questi litigi nè azioni legali presenti tra i due. Inoltre, anche il nipote del Bossoli, Alex, è stato immortalato dalle telecamere di sicurezza entrare e uscire più volte dalla fonderia con la sua macchina, la sera della scomparsa. Tutti i contorni della vicenda acquistano un tratto inquietante, soprattutto considerando che Ghirardini avrebbe dovuto essere ascoltato come persona informata sui fatti, essendo uno delle ultime tre persone ad aver visto il Bossoli vivo. Ghirardini è uscito di casa avvertendo la sorella di andare a fare una battuta di caccia, senza però portare nemmeno uno dei sei levrieri da caccia che possiede e da qual momento cala il silenzio. Fino alla domenica del suo ritrovamento, quando la polizia lo ha trovato a Case di Viso, oltre 100 chilometri lontano da casa, sotto un albero posto a circa un’ora a piedi da dove aveva parcheggiato, e con un paio di bottigliette di Gatorade in tasca.