Tutti lo cercano in questi giorni, era con lei, Valeria Solesin, al Bataclan in quella funesta sera degli attentati di Parigi. Lui si è salvato insieme agli altri amici che erano con loro per il concerto rock, lei no. In queste ore e per tutta la giornata di ieri i genitori Solesin sono a Parigi per identificare la salma e per stare assieme alle persone che negli ultimi anni hanno vissuto, amato e condiviso la vita con la bella Valeria. E Andrea è lì, il fidanzato sconvolto che non vuole, giustamente riteniamo noi, parlare in questo momento. Il suo silenzio sconvolto vale forse più di mille parole, il suo silenzio discreto è essenziale in questo momento di dolore. “Tornerò assieme a Valeria, la porterò a casa” le parole di Andrea alla mamma Marina al telefono – riportate dal quotidiano di Treviso, La Tribuna – ma ai giornalisti che lo cercano risponde sempre nello steso modo, «datemi un po’ di giorni, datemi un po’ di tempo», dice con garbo e discrezione il giovane Andrea, 30 anni e una vita da progettare insieme a Valeria che ora deve ricominciare. Un dolore di cui scriviamo ma che non siamo in grado di capire forse fino in fondo. Una domanda straziante di senso su tutto questo, ecco qui possiamo esprimerla. Valeria non c’è più, come le altre 131 persone morte a Parigi, ma le persone a loro care possono vivere con questa domanda da esprimere. E noi con loro.



Le giornate forse più difficili da quando i genitori hanno saputo della morta tragica della figlia Valeria Solesin sono proprio queste in corso. La pressione per quanto successo, la domanda sul perché loro, perché Valeria e perché questo male inferto da dei terroristi islamici a delle semplici e innocenti vittime al teatro di Parigi, il celebre Bataclan, per le note vicende tristi del 13 novembre scorso. Ieri l’arrivo nella capitale francese per mamma Luciana e papà Alberto, il riconoscimento della salma e la vicinanza stretta con chi ha visto per l’ultima volta quel dolce viso di Valeria, la sera della strage in quella sala concerti del centro parigino, ovvero il fidanzato Andrea e gli amici che vivevano con lei a Parigi. Dall’Italia arriva anche il saluto commosso delle istituzioni, hanno parlato il presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera, Laura Boldrini: «Una ragazza che rappresenta l’immagine dell’Italia tutta e dell’Europa che vorremmo», l’ha definita Grasso esprimendo la vicinanza all’intera famiglia. La Boldrini invece, al telefono con la madre Luciana, le ha annunciato che il prossimo 25 novembre dedicherà la giornata alla Camera celebrata per il convegno sull’occupazione femminile, uno dei temi cardine delle ricerche di studio di Valeria alla Sorbona fino allo scorso terribile venerdì. «È importante che la memoria di Valeria venga tenuta viva», ha concluso una commossa Laura Boldrini.

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