Il cantante irlandese Bob Geldof, l’uomo che ideò l’evento Live Aid trent’anni fa, è intervenuto nel corso di una conferenza a Bangkock, “One Young World” in qualità di sostenitore di una campagna a favore di rifugiati e profughi. Si è rivolto ai giovani coetanei delle tante vittime di Parigi, i cosiddetti “millennials” perché nati a cavallo fra i due secoli, i ventenni di oggi dicendo loro che gli assassini erano loro coetanei, giovani come loro. Li ha invitati a prendere in mano le loro responsabilità davanti alle tragedie che dal Medio oriente arrivano fino all’Europa e ad agire. La vostra è una generazione già segnata dal sangue, ha detto, i vostri coetanei massacrano la gente a Beirut, in Siria e anche a Parigi, a un concerto o allo stadio: “gli assassini sono i vostri coetanei” ha detto. Poi ha dichiarato che la sua generazione ha fallito, incapace di evitare quello che oggi vediamo accadere: “Noi vecchi abbiamo ascoltato altri vecchi che ci dicevano che eravamo il futuro splendente, ma è un cliché. Voi siete il presente” ha detto. Ha invitato quindi a superare le emozioni, le bandiere (come quelle della Francia, ndr) che si postano sui social network che sono carine ma non servono ad altro: “La tecnologia che avete a disposizione non usatela per twittare stupidaggini, twittate di cose serie. Tornate nei vostri paesi e cercate di far capire ai vostri coetanei cosa sta succedendo. Basta con la violenza, cancellate la vergogna di ventenni che uccidono la gente innocente”.



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