Le novità in questi giorni dalla Francia sono una al secondo, la paura del terrorismo e per le minacce seguenti alla guerra cominciata da più parti, è invece un elemento costante. Dopo il nuovo blitz delle forze speciali al confine tra Francia e Belgio, sulla parte francese delle Ardenne ha portato ad un arresto di un sospetto terrorista non legato agli attacchi di Parigi ma comunque cercato in quanto giovane francese convertito all’Islam radicale, anche se comunque resta misteriosa la motivazione di fondo che al momento è mancante. Altri blitz a Bruxelles stamattina hanno portato a nove arresti di cui ancora si attende l’identificazione offerta alla stampa, mentre la novità di queste ultime ore è la totale mancanza di certezza sulle sorti del ricercato numero 1, oltretutto dopo la morte della mente delle stragi parigine Abdelhamid Abaaoud. Dove è finito Salah Abdeslam? Scappato chissà dove dopo le stragi o ancora in Parigi, o ancora ucciso nel raid di ieri a Saint-Denis? Gli inquirenti è certo che non stanno dando tutte le notizie anche per avere vantaggi sul nemico terrorista e di tutte le altre cellule Isis presenti sul territorio, però è molto strano che il corpo del terzo terrorista ucciso ieri nel blitz lunghissimo nella banlieu francese non sia ancora stato riconosciuto. Si tratta di lui? Un testimone ha raccontato alla polizia belga di avere avuto una conversazione con Salah martedì a Molenbeek: «Mi ha detto che si sente sopraffatto e che si era spinto troppo oltre, ma che ha paura di consegnarsi perché questo potrebbe avere conseguenze sulla sua famiglia» ha riferito il quotidiano Sud info in Belgio. L’ansia è ovviamente tanta, anche se non è certamente la cattura o meno di Salah a determinare la situazione attuale, ben più grave, urgente e oltre i singoli terroristi. Stiamo parlano di una vita che sta cambiando per tutti in Europa: cosa abbiamo da dire noi di fronte a questo?



La Francia e il Belgio sono costantemente sotto pericolo, denunciano le autorità europee e come un po’ per tutta l’Eurozona dopo gli attentati di venerdì la lotta la terrorismo è partita in pompamagna. Non passa ora che non avvenga un blitz in qualche parte della Francia o anche del Belgio per cercare si stanare tutti i possibili sospettati, a questo punto complici logistici o anche solo di supporto, per la strage di Parigi. Tolto Salah Abdeslam su cui resta ancora il mistero della sua cattura, è in corso in questo momento un maxi blitz nelle Ardenne francesi con le forze speciali che starebbero attaccando una zona vicino a Charleville. Racconta la televisione francese che è stata udita una forte esplosione giusto pochi minuti fa e ci sarebbe già un arrestato: secondo i colleghi del Fatto Quotidiano si tratterebbe di un giovane francese recentemente convertito all’Islam. Informazioni più dettagliate al momento non si hanno anche per la continua inversione dei fatti accaduti, portano ad una certa schizofrenia mediatica sui controlli, task force e attacchi delle teste di cuoio. Vi terremo aggiornati mentre intanto sappiamo da fonti sicure, fonti giudiziarie del Belgio tramite il canale media iTelè, che sono nove le persone fermate questa mattina dopo le perquisizioni a tappeto vicino a Molenbeek e Bruxelles. La morsa attorno alle cellule di jihad europea è molto pressante, resta da capire la strategia che si terrà nei prossimi giorni/mesi: fino a quanto può durare?



Un assunto particolare anche se molto semplice, forse troppo con una punta di semplicismo che prova a giudicare gli attentati e le ultime notizie su Parigi e sulla lotta al terrorismo con un’idea abbastanza legata al passato che rispunta oggi con i terribili fatti dalla Francia. A parlare ed esprimere la sua opinione è Giuliano Amato, politico di lungo corso e anche in passato Ministro dell’Interno parecchie volte. Sentitelo, l’ex premier intervenendo a Rieti nel forum ambientalista: «il terrorismo vive attraverso finanziamenti che vengono anche dalla vendita dei combustibili fossili e il modo principale per salvare la vita del piante è rinunciare all’uso del petrolio per produrre energia». Chiaramente una posizione indotta anche dalla platea che aveva davanti Amato, ambientalista per l’appunto, ma una interessante teoria che rispunta in questi giorni di lotta dura al terrorismo dove si studiano le varie strategie per evitare i continui finanziamenti allo Stato Islamico responsabile della risalita di terrore e clima di panico a livello mondiale. Una soluzione che come tutte quelle paventate sono provvisorie e sicuramente non risolutive in quanto tali, dato che il problema è ben più grande di qualsiasi soluzione “a buon mercato”, ma sicuramente è interessante per gettare luce su un fatto incontrastabile, come il finanziamento poco chiaro all’Isis che in questi giorni come non mai tiene sotto scacco l’intero mondo occidentale. Ecco il video della “ricetta” di Giuliano Amato.



Ora la notizia la si può dare con certezza senza voci di corridoio: la mente degli attentati di Parigi, Abdelhamid Abaaoud, è morto nel blitz tenuto ieri nella lunga mattinata di terrore nel covo di Saint-Denis. Lo ha riferito poco fa la Prcura della Repubblica di Parigi, nelle parole di Molins alla televisione francese nazionale. Un covo nella banlieu parigina con dentro asserragliati i terroristi in fuga agli attentati di venerdì scorso, il terribile 13 novembre 2015, che ha visto nella lunghissima operazione di assalto la morte di tre terroristi. Ora c’è la conferma che uno di questi tre era proprio il ricercato numero 1, dopo Abdeslam Salah che ancora rimane in fuga, ovvero proprio il belga foreign fighters e mente dell’Isis per organizzare la cellula protagonista degli ignobili attacchi a Parigi, dal teatro Bataclan a tutte le altre zone della città. Il blitz con il giallo dunque pone fine alle domande di queste ore con il corpo di Abaaoud che è stato riconosciuto dopo la prova del dna. Rimane invece il mistero per l’appunto su Salah, che ancora non si sa se effettivamente in fuga oppure se, e questo sarebbe clamoroso, il terzo corpo ucciso ieri tra i terroristi sia proprio il suo. La donna kamikaze, cugina di Abaaoud, la mente degli attentati Abdelhamid e ora si cerca l’identità del terzo ucciso dalle teste di cuoio ieri mattina a Saint-Denis. In questo momento sono in corso altri piccoli blitz delle forze speciali belghe a Molenbeek e in altre aree di Bruxelles: si cercano infatti i complici di Bilal Hadfi, uno dei kamikaze dello Stade de France di venerdì.

Salah Abdeslam e Habdelhamid Abaaoud, sono sempre questi i nomi per cui la Francia – che ormai li ha imparati a memoria – continua a viver e l’incubo terrorismo con la guerra che ormai è aperta. Come dicevamo in precedenza le notizie che arrivano da Parigi sono ogni ora l’una opposto dell’altra con il terrore che pervade tutti gli strati della società francese e anche belga, e allargando a tutto il popolo europeo. Non da meno intelligence e stampa che si rincorrono spesso con notizie diffuse non simili alla verità: è notizia di poco fa che l’annuncio della morte nel blitz di Saint-Denis di ieri mattina di Salah e Abaaoud è del tutto smentita, perciò sarebbero ancora in fuga. È chiaro che le forze dell’ordine non vogliono rivelare troppo per non dare eventuali vantaggi a presunti terroristi di Parigi ancora in libertà o anche semplicemente alle altre cellule dell’Isis presenti sul suolo europeo. Dunque rimane il mistero che andrà avanti forse molti giorni: resta il fatto del senso di panico e paura che in queste ore continua come un filo rosso dai fatti di venerdì. Un senso che colpisce il dentro umano di ognuno di noi e che vale molto di più di mille discorsi: ma cosa vale la vita di ogni singolo uomo? Per l’Isis molto poco, evidentemente, ma per noi? Una piccola riflessione dentro ad un mare di notizie, chiaro, ma che va tenuta, secondo noi, in forte considerazione.

Vanno sempre prese con le pinze le ultime notizie, le ultim’ora, in questi giorni, che rimbalzano dalle agenzie e stampa locali di Francia e Belgio che comprensibilmente dopo gli attacchi di Parigi e i terroristi ancora in libertà raccolgono tutte le indiscrezioni di corridoio e le varie minacce sentite come tali. Ma la notizia data da Dernier Houre in questi secondi è di vitale importanza e va riferita: il quotidiano online belga afferma infatti che nel bllitz tenuto ieri mattina a Saint-Denis nella banlieu parigina sarebbero morti, oltre alla donna kamikaze Hasna Aitboulahcen, il suo cugino e mente degli attentati Habdelhamid Abaaoud e sopratutto Salah Hadbdeslam, i due veri ricercati di questi giorni dopo la strage ignobile dei terroristi Isis a Parigi. Il quotidiano precisa anche nella spiegazione della notizia che servirebbe ancora la prova del DNA ma che ci sono fonti che garantiscono come entrambi i criminali siano stati uccisi dal blitz delle teste di cuoio. Se la notizia venisse confermata cambierebbe eccome la situazione della lotta al terrorismo per le vie di Parigi perché dovrebbero essere stati riconosciuti e fermati/uccisi tutti i terroristi rimasti in fuga. Piedi di piombo prima di gridare al successo delle operazioni di ieri, ma probabilmente dopo Abaooud anche Salah, il fratello del kamikaze Ibrahim Abdeslam, sarebbe stato freddato.

26 anni, bionda e francese: non è una modella però ma una kamikaze di Parigi che ieri durante il blitz della polizia nel covo di Saint-Denis, si è fatta saltare in aria per allontanare le teste di cuoio e per non farsi catturare viva dopo i fatti allucinanti del 13 novembre 2015. Si chiama Hasna Aitboulahcen ed è la cugina di Habdelhamid abaaiud, la mente degli attentati di Parigi che a questo punto sembra anche lui davvero morto nello stesso blitz di ieri. Stavano preparando altri attentati nella capitale della Francia e dunque il blitz di ieri potrebbe davvero aver avvitato altre stragi. È la prima donna kamikaze ad essersi fatta esplodere in Europa, questa la verità: non era mai accaduto e anche questa è una piccola valvola di cambiamento rispetto alla lotta jihadista passata. Tutti potrebbero essere terroristi, nessuno escluso. Secondo le prime notizie raccolte dai colleghi de La Stampa, Hasna aveva cercato di unirsi all’Isis in Siria ma si era anche dichiarata disponibile al martirio anche in Francia. Un Paese di infedeli lo riteneva lei come tutto il commando che ha e sta tenendo sotto scacco il cuore dell’Europa: ma chi è Hasna? Sembra una responsabile della Beko, una società di costruzioni dichiarata in liquidazione totale dal tribunale di Bobigny a marzo del 2014, con la sede a soli 5 km da Saint-Denis. Gli agenti del blitz di ieri raccontano alle televisioni francesi come la donna, quando ha visto le teste di cuoio in azione al suo portone, ha cercato di corrergli incontro facendo scattare la cintura esplosiva. Un boato incredibile e per fortuna nessuna altra vittima è incappata nell’attacco kamikaze. Allucinante.

Una nuova giornata si apre, con la speranza che sia meno angosciante di quella appena passata a Parigi e per il mondo intero, ripiombato nella paura dopo il btliz ai terroristi nel covo di Saint-Denis ieri mattina, con la scoperta di nuove e inquietanti novità su progetti futuri dell’Isis. Dovrebbe arrivare oggi la certezza anche scientifica – con le prove e il confronto con il Dna delle vittime – che tra gli attentatori uccisi ieri nella banlieu parigina ci sia anche la mente di tutta la strage del 13 novembre scorso, ovvero Abdelhamid Abaaaoud. Intanto nella nottata il presidente François Hollande ha ribadito in una telefonata personale al segretario generale ONU Ban Ki-moon la necessaria e urgente richiesta di una risoluzione delle Nazioni Unite contro il terrorismo dello Stato Islamico, tramite il Consiglio di sicurezza. Lo riporta la nota dell’Eliseo tramite varie agenzie internazionali in cui si richiede per l’appunto una presa di posizione decisione dell’ONU in un campo comunque molto spinoso e in cui in passarono sempre si è dimostrato celere e attento nell’intervento. In Italia intanto continuano le verifiche in atto dopo la segnalazione del FBI americano di 5 possibili jihadisti nel nostro Paese che potrebbero colpire tre obiettivi come il Duomo di Milano, La Scala e San Pietro. Non ci sono riscontri ma come giusto che sia la tensione è alle stelle e la giornata di oggi porterà sicuramente altri notevoli aggiornamenti dal punto di vista internazionale con le bombe che continuano su Raqqa della Coalizione anti Isis.

L’allarme terrorismo arriva – concreto – anche in Italia. L’FBI avrebbe comunicato all’intelligence italiana la presenza sul territorio del Bel Paese di 5 sospetti jihadisti, che minaccerebbero tre obiettivi sensibili anche nei nostri confini. Si tratta del Duomo di Milano, La Scala e San Pietro. L’Italia è sotto attacco quindi? Fonti del Governo Italiano fanno sapere che non va data “nè enfasi, nè sottovalutazione” alle segnalazioni che arrivano da oltreoceano, certo è che come tossine impazzite i terroristi stanno percorrendo le strade di tutta Europa, e – questo è facile da capire – nessuno può matematicamente escludere che le minacce continue di queste ore sul web siano solo e soltanto parte di una strategia del terrore puramente mediatica e senza nulla di concreto.

Ha appena parlato il procuratore di Parigi, Molins, che ha raccontato in alcuni dettagli il blitz di oggi nella banlieu di Parigi a Saint-Denis: si hanno tre certezze al momento, e in questi i giorni di panico e continui colpi di scena, sono una vera merce rara. Molins ha detto per prima cosa che sono tre i terroristi morti nello scontro di questa mattina, da poco è infatti stato trovato il terzo corpo, anche questo non identificato al momento. Secondo punto, si conosce l’identità della donna kamikaze che si è fatta saltare in aria questa mattina per depistare il blitz delle teste di cuoio, e sarebbe proprio la cugina di Abdalhamid Abaaoud, la grande mente di questi attentati di Parigi che hanno cambiato per sempre la storia della Francia e dell’Europa. Terzo e ultimo punto, il procuratore della Repubblica ha affermato che né Salah Abdeslam e né Abdalhamid Abaaoud sono tra i sette arrestati di questa mattina. Con questo punto però non viene svelato se i loro nomi sono legati ai due corpi ritrovati dentro il covo di Saint-Denis oppure se sono ancora in fuga: si svelerà tutto nelle prossime ore, anche perché la polizia non vuole svelare troppo per non dare vantaggi ulteriori ai terroristi dell’Isis che potrebbero preparre altri eventuali attentati, come è stato scoperto oggi, con i criminali nel covo che stavano progettando attacchi all’aeroporto di Charles De Gaulle e al quartiere generale dell’economia francese, la Defense. Ultimo dettaglio: per assaltare il covo sono stati usati circa cinquemila colpi di arma da fuoco, un’enormità che per il procuratore della Repubblica di Parigi è un successo visto che non sono stati registrate vittime innocenti.

Le ultime notizie che arrivano dalla Francia parlano di una Parigi ancora asserragliata dopo il blitz di questa mattina ma con un leggero grado di tranquillità che da giorni non si vedeva nella capitale francese. Dopo il terrore rispuntato in città con i terroristi colpiti nel loro covo ad un passo da Sant-Denis, iniziano ad uscire i primi aggiornamenti e le prime indiscrezioni riguardo ai dettagli di questa operazione e soprattutto alle conseguenze nelle prossime ore di quanto avvenuto con l’ignobile attacco dell’Isis all’Europa. Da pochi minuti le autorità francesi hanno distribuito un bollettino in tutta Europa che riguarda una segnalazione di un’altra macchina ricercata: si tratta di una Citroen Xsara che sarebbe servita a Salah Abdeslam per fuggire da Parigi, uno dei terroristi ancora in libertà dopo gli attentati. Lo riferisce anche un funzionario della sicurezza spagnola alla Stampa, secondo cui l’avviso è stato inviato alle autorità di tutta Europa. Salah non era nel covo dunque come non era lì Abdelhamid Abaaoud, la mente degli attentati che si pensava fosse in un primo momento all’interno del covo in Saint-Denis. Inquietante però l’ultima news offerta dalla tv pubblica francese France 2: «i terroristi di Saint-Denis erano pronti a commettere attentati all’aeropoto di Charles de Gaulle e nel quartiere d’affari parigino della Defense». A questo punto dunque possiamo dire per fortuna che l’attacco è arrivata stamattina, anche perché è stato evitato lo spargimento di sangue di altre vittime civili e innocenti.

Difficile stare dietro ai mille fatti che succedono ma intanto la notizia chiara che viene da Parigi parla di un blitz ampiamente finito, l’assalto della polizia contro altri terroristi in Saint-Denis è concluso con il minimo risultato dal punto di vista delle vittime per fortuna e anche ottimo dal punto di vista strategico. Morti due terroristi di cui solo uno ucciso, visto che la seconda è una donna bionda con i capelli lunghi che si è fatto esplodere prima che entrassero in azione le teste di cuoio. La Polizia, il ministro Cazeneuve e anche Manuel Valls, premier francese, affermano che l’obiettivo numero 1, Abdelhamid Abaaoud detto Abu Omar, era il ricercato in questo blitz nel covo terroristico ma non sembra che fosse all’interno dell’appartamento mentre, fonti di intelligence belga svelate dal Corriere della Sera, la donna kamikaze sembra a tutti gli effetti la cugina di Abaaoud. Un sito belga, Derniere Houre, riferisce altre notizie che andranno comunque verificate perché piuttosto importanti visto che raccontano di un Abaaoud ucciso dai poliziotti, ovvero il secondo terrorista eliminato. Se così fosse lo scopriremo tra qualche giorno visto che la polizia ha affermato di non voler rivelare i nomi dei due uccisi e dei sette arrestati per evidenti motivi di indagini top secret anche per quanto riguarda gli elementi dell’Isis che ancora potrebbero essere in fuga.

La notizia ora è ufficiale, e lo dice la polizia francese in diretta tv: nel blitz durato sette ore e concluso questa mattina a Saint-Denis a Parigi per cercare gli ultimi terroristi rimasti in città, non ha trovato né il capo della cellula e mente degli attentati Abdelhamid Abaaaoud e neanche Salah Abdeslam, l’altro ricercato in tutta Europa negli ultimi giorni. Indiscrezioni parlano invece, riportate da Paolo Poggio inviato Rai a Parigi, di un’intera operazione che è scattata grazie a intercettazioni prese dal cellulare lasciato davanti la Bataclan dopo la strage di venerdì, perso forse da uno dei kamikaze. Il bltiz ha recato terrore a tutto il quartiere, rifugiato in casa fino ad ora, con due terroristi morti, una donna si è fatta saltare, cinque poliziotti feriti in maniera lieve e sette arresti di cui ancora non si hanno i nomi, anche se sappiamo che non ci sono né Salah né Abdelhamid Morto anche il cane poliziotto Diesel che è stato lanciato nel covo per scombinare le carte e ritardare la resa delle armi dei terroristi asserragliati a pochi metri dallo Stade de France. Hollande ha appena parlato davanti all’assemblea dei sindaci comunali attorno a Parigi e ha riferito la conferma dello stato di emergenza esteso a tre mesi: «lo stato d’emergenza restringerà temporaneamente le nostre libertà, ma le misure d’emergenza serviranno per ristabilire le nostre libertà in futuro e ho deciso di ristabilire i controlli nel rispetto dei trattai europei».

Scene di guerra, gente chiusa in casa e strade di Parigi che sono chiuse dopo il blitz forse decisivo delle teste di cuoio contro i terroristi che hanno devastato Parigi lo scorso 13 novembre. Il portavoce del governo francese, Stephane Le Foll, ha appena affermato in diretta nazionale e internazionale che l’assalto di Parigi contro i terroristi è terminato dopo le 4.30 di questa mattina nel quartiere cittadino di Parigi Saint-Denis. Il bilancio che dovrebbe essere definitivo parla di due morti terroristi, di cui una donna che si è fatta saltare in aria con la cintura esplosiva, la stessa di quelle usate per i kamikaze di venerdì scorso. L’operazione è nata dopo aver scovato con servizi di intelligence francesi l’appartamento in Saint-Denis dove si pensava dovesse trovare la mente degli attentati, il belga dell’Isis Abdelhamid Abaaoud che però non è stato trovato al momento. Il blitz lo ripetiamo è finito, con il ministro Bernard Cazeneuve che sta parlando davanti a Saint-Denis che si sta congratulando con la riuscita dell’operazione, due morti tra i terroristi, sette arrestati di cui tre terroristi e quattro sospetti, e cinque agenti feriti. Interviene anche su Rai News 24 il procuratore della Repubblica Molins ha aggiunto che «anche l’uomo che ha fornito quell’alloggio è stato arrestato, ma nelle prossime ore sapremo chi è stato ucciso, chi è stato fermato e chi ancora manca all’appello. Il tutto lo abbiamo cominciato grazie a delle intercettazioni telefoniche che hanno fornito a noi le giuste informazioni». È stata anche svolta una perquisizione in una chiesa vicino a Saint-Denis che ha fatto temere il peggio per le campane che hanno cominciato a suonare all’impazzata, si pensava ci fosse un altro terrorista dentro e invece tutto l’allarme è rientrato negli ultimi minuti. Lo ripetiamo, il caos regna sovrano in Parigi.

Tutti chiusi in casa a Saint-Denis a Parigi: il blitz contro i terroristi asserragliati in un appartamento vicino allo Stade de France è in corso dalle 4.30 di questa mattina. È guerra totale al terrorismo e contro gli attentatori, con la Francia in ginocchio per un gruppo di islamici fondamentalisti che tiene in scacco l’intera Europa in queste ore drammatiche. Nell’operazione avvenuta sappiamo con certezza, lo ripetiamo, che sono morti tre terroristi, di cui una donna che si è fatta saltare in aria, mentre in sette sono stati arrestati: di questi, tre sarebbero terroristi e quattro i sospetti, annuncia Lucia Goracci, l’inviata per le strade di Saint-Denis in rue de Republique per Rai News 24. Terrore e panico, nessuno esce perché all’interno dell’appartamento sembra ci sia un ultimo terrorista che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe farsi saltare in aria con tutto la stabile e per questo motivo nessuno viene fatto uscire nelle strada limitrofe, con uno spiegamento di forze dell’ordine che fa parere il tutto come uno scenario di guerra. Ma di guerra si tratta, con la Francia schierata – mentre in tanto continuano le bombe su Raqqa con Russia e anche raid degli americani. Il Ministero degli interni francesi annuncia che nessun sospetto in fuga, ma nessuno ancora conferma notizie riguardo ad Abdelhamid Abaaoud, la mente di questi attentati allucinanti, che potrebbe, usiamo il condizionale perché solo fonti giornalistiche di agenzia ne parlano e non le autorità francesi, essere all’interno dell’appartamento oppure essere già stato arrestato. Caos a Parigi, la scia di terrore continua. Ecco qui un video incredibile di questa notte in cui si sentono gli spari e le esplosioni durante i primi minuti del blitz delle teste di cuoio.

Situazione in continua evoluzione e terrore che non finisce mai per le vie di Parigi: il bltiz condotto dalle 4.30 di questa mattina a Saint-Denis dopo gli attentati di venerdì scorso è andato a segno con spari ed esplosioni che hanno terrorizzato la popolazione vicino allo Stade de France dove erano asserragliati un gruppo di terroristi legato agli attacchi di Parigi del tragico 13 novembre. Quello che sappiamo di sicuro, con fonti Ansa, Rai News 24 e polizia francese, dicono che i terroristi morti e uccisi nell’operazione delle teste di cuoio sono tre, di cui una donna che si è fatta saltare in aria con il giubbotto e cintura esplosivi. Sono invece stati arrestati in cinque, tra cui una donna, ma sebbene in un primo momento sembrava preso anche Abdelhamid Abaaoud, la vera mente degli attentati che sembrava fosse in Siria fino a ieri, ora la polizia francese in diretta sui network internazionali hanno smentito l’arresto di Abaaoud e non conferma neanche la sua presenza all’interno dell’appartamento. Dentro ci sarebbe però ancora un uomo asserragliato ma non si comprende chi possa essere, per questo motivo centinaia di forze di sicurezza hanno bloccato tutto il quartiere non facendo uscire nessuno di casa: feriti molti poliziotti e purtroppo anche un passante che però non sembra in pericolo di vita, sebbene negli scorsi aggiornamenti si parlava di un morto tra i passanti, al momento non confermato, non ci sono i civili uccisi, almeno in questa operazione e questa è l’unica buona notizie.

Parigi, 4 e 30 del mattino. Le forze speciali della polizia arrivano a Saint Denis, periferia della capitale dove si trova lo stadio di calcio attaccato dai kamikaze, circondano alcune abitazioni. E’ lì, sono certi, che si nasconde la mente delle stragi di venerdì sera, Abdelhamid Abaaoud. Scatta l’irruzione, una donna si fa esplodere, due terroristi sarebbero rimasti uccisi mentre Abaaoud sarebbe stato preso vivo. Purtroppo un passante rimasto intrappolato sulla scena dell’assalto rimane ucciso anche lui. Tra le teste di cuoio quattro sarebbero rimaste ferite. Le vie della zona vengono bloccate al traffico, sono migliaia le forze dell’ordine che la presiedono, tutte le scuole di St Denis rimangono chiuse. E’ ancora da capire se i terroristi abbiano preso parte agili attacchi di venerdì o siano solo dei complici. In tutto cinque arresti, tre erano nell’appartamento, altri due sono stati fermati per strada. 

Una Francia sotto attacco, un’Europa sotto scacco per l’allarme terrorismo: è guerra, Parigi e Mosca dichiarano lotta serrata all’Isis in Siria bombardando Raqqa e l’intero Stato Islamico. Dopo gli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre e dopo la caccia all’uomo in tutta Europa con il terrorista Salah Abdeslam, ormai ricercato numero 1 dopo la strage compiuta e dalla quale si è salvato non facendosi esplodere in aria come gli altri commilitoni dello squadrone della morte. Notizia della notte però è che ufficialmente è ricercato anche un secondo terrorista che avrebbe partecipato agli attacchi contro i vari ristoranti del 10° e 11° arrondisement che hanno procurato circa 40 morti. Nome e profilo sono ancora top secret, ma potrebbe trattarsi di quel ricercato che lunedì ha fatto scattare l’allarme in Italia, Baptiste Burgy anche se ancora non viene confermato. Intanto continua il terrore e il panico in Europa per gli allarmi bomba e le segnalazioni di possibili sospettati: enorme pericolo ieri sera per l’annullamento a solo un’ora dall’inizio del match amichevole Germania-Olanda, con allo stadio anche la cancelliera Angela Merkel. Allarme bomba allo stadio di Hannover in un primo momento che ha fatto saltare la partita e poi conseguente allarme in centro città che ha fatto chiudere anche la stazione centrale. Al momento sembra che le allerte siano rientrate ma la paura è stata tanto e il panico da emulazione degli attentati di Parigi stanno prendendo tutta Europa e la situazione non può reggere su questi livelli di crisi ancora per molto, ci vuole una soluzione a breve che rimetta i binari della normalità, quanto meno, a posto. Intanto i numerosi arrestati di questi giorni vengono poi in un secondo momento rilasciati per mancanza di prove, ma la maggiorparte sono sospetti non fondati che, dato il momento di forte tensione, vengono scambiati per terroristi, esattamente come i 7 arresti di Aquisgrana di ieri mattina, rilasciata in serata per assoluta mancanza di prove. In sostanza, non c’entravano nulla: quanto ancora può durare questo stato di crisi?

Sembra un incubo che non finisce mai: arriva un altro blitz mosso dai gruppi di polizia internazionale, europea, francese e belga che negli ultimi minuti sta effettuando un altra perquisizione in massa nella zona più funesta dopo gli attentati di Parigi, ovvero Molenbeek, il quartiere a rischio di fondamentalismo islamico, covo dei terroristi che hanno fatto saltare il centro di Parigi nello scorso venerdì. Lo annuncia un giornale online francese come Le Soir che parla di un blitz cominciato alle 19 in rue de la Perle a Molenbeek dentro la casa di uno o più sospettati armati. Continua l’incubo, si cerca ancora Salah Abdeslam ma è difficilmente di lui che stanno cercando in questo blitz, molto più probabilmente riguarda qualche elemento legato in maniera indiretta agli attentati, oppure il misterioso secondo uomo in fuga, il nono del commando della morte di venerdì scorso.

Continuano le affermazioni e le azioni a livello internazionale che provano a reagire alla barbarie degli attentati di Parigi e che iniziano a pensare un futuro immediato nella lotta decisa contro il terrorismo. Arriva un’importante notizia direttamente dal parlamento della Russia, la Duma, che ha chiesto ufficialmente ai Paesi Europei, all’America e al Medio Oriente disponibile, una coalizione anti terrorismo unita, forte e decisa per combattere l’Isis, responsabile degli attentati a Parigi e del clima di odio e terrore sparso in tutto il mondo. Importante anche per il riferimento storico che pone la Russia, ovvero occorre una colazione unita come quella contro Hitler durante gli anni ’40. Tutto ciò nel giorno in cui, assieme ai bombardamenti aerei della Francia contro la Siria occupata dallo Stato Islamico, nella zona di Raqqa capitale dell’Isis, arrivano anche il pesante lancio di missile dalle navi russe sempre contro la capitale del Daesh, in un fuoco incrociato  potenziato di estrema importanza anche per i prossimi mesi. L’Italia prova a porre maggiore importanza con il lavoro della diplomazia, sia Renzi che Pinotti intervengono dicendo che la parola guerra è troppo affrettata e che prima bisogna avere una strategia. Come reagirà la comunità europea all’invito della Francia e la risposta all’unisono della Russia?

Intervenuto alla presentazione del nuovo settimanale de “La Stampa“, “Origami“, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto la sua in particolare sul pericolo di terrorismo in Italia dopo i fatti di Parigi dello scorso 13 novembre:”Nessuno di noi si può permettere il lusso di dire “Tranquilli non c’è pericolo”: chi lo  dice vive su Marte. Hanno colpito persino in Australia“. Ad ulteriore conferma di quanto detto, il premier ha aggiunto:”Nessuno può pensare di essere immune dal pericolo terrorismo“. Parole pesanti che non fanno altro che rendere chiaro il contesto che attualmente si vive in tutto il mondo ma in Europa in particolare.

Continuano le retate in Francia e nel resto dell’Europa dopo gli attentati di Parigi e dopo le bombe che intanto continuano ad essere agganciate nella parte della Siria controllata dallo Stato Islamico: è una guerra, il clima è questo per via della strage ignobile compiuta dall’Isis per le vie della capitale francese e il panico la fa purtroppo da padrone in questi giorni. Allarmi continui – è di pochi minuti fa l’ennesima chiusura della Tour Eiffel in pochissimi giorni per un sospetto allarme bomba – allerte per possibili sospettati in fuga che vengono annunciate troppo spesso per essere vero, ma che comunque rende l’idea della situazione attuale di pressione della comunità internazionale. Nel frattempo arriva un importante aggiornamento per quanto riguarda i terroristi in fuga: in Germania, ad Aquisgrana, sono stati arrestati tre sospettati, due donne e un uomo, che potrebbero essere legati agli attentati di Parigi, forse come base logistica, lo riferisce la polizia tedesca ai media locali. Intanto positivo il colloquio tra Hollande e Kerry che ha dato massimo appoggio e cooperazione di intelligence di tutti gli Stati Uniti d’America alla repubblica francese, in questo omento di assedio del terrore islamico fondamentalista.

La Francia prova a reagire agli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre e per farlo cerca di rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini. Sono da interpretare in questo senso le misure messe in atto dal Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che ha annunciato un dispiegamento di forze massiccio di “gendarmi, polizia e militari“, per un totale di “115.000 uomini supplementari schierati sul terreno“. Cazeneuve ha poi evidenziato che la notte scorsa “su tutto il territorio francese sono state svolte 128 perquisizioni“, sottolineando come i servizi francesi siano riusciti a sventare “6 attentati simili l’estate scorsa“. Dichiarazioni quello del Ministro dell’Interno che non fanno altro che confermare come la Francia sia nel mirino del Califfato da molti mesi a questa parte.

A distanza di quattro giorni dai terribili attentati di Parigi iniziano a farsi più evidenti le falle nel sistema di sicurezza francese che hanno consentito ai kamikaze Isis di compiere delle stragi impossibili da dimenticare. Il primo errore a quanto pare sarebbe stato quello di avere sottovalutato le informazioni provenienti dall’intelligence turca che aveva annunciato l’intenzione da parte di Al Baghdadi di colpire i paesi della coalizione impegnati nei bombardamenti sulla Siria, e la Francia in particolar modo. Dall’intelligence francese rispondono che “questo genere di comunicazioni avvengono ogni giorno e a tutte le ore“, ma la tragedia avvenuta in seguito agli avvertimenti non ammette giustificazioni. Un’altra falla nella sicurezza è quella che ha consentito di raggiungere ad Ahmad Almohammad di raggiungere la Francia: per farlo il kamikaze ha sfruttato un passaporto falso proveniente dalla Turchia, facendosi beffe dei controlli in Grecia e in Serbia. Gli errori più marchiani sono però quelli che hanno riguardato Abdelhamid Abaaoud e Abdeslam Salah: il primo è riuscito a superare i controlli probabilmente per 6 volte nei suoi viaggi tra Belgio e Siria, e ancora ringrazia Allah per aver “reso ciechi gli infedeli” che hanno visionato il suo passaporto senza rendersi conto che si trattasse di un ricercato; il secondo invece, dopo aver portato il fratello sul luogo dell’esplosione, è riuscito a varcare il confine belga approfittando della mancata comunicazione tra i servizi francesi e quelli belgi, che non hanno saputo per tempo quale fossero i dati dell’unico terrorista sopravvissuto e ancora in fuga dopo gli attentati di Parigi.

Un’altra giornata si apre su Parigi che ormai dista quattro giorni dagli attentati che hanno sconvolto forse per sempre la storia della Francia, quantomeno quella moderna. Dopo la strage che ha rubato la vita di 132 vittime innocenti, la risposta immediata della Republique guidata da Francois Hollande ha deciso di sganciare immediatamente bombe su Raqqa, la capitale dello Stato Islamico situata in Siria. Una guerra totale, come ha detto ieri Hollande nel discorso al Parlamento (dove ha anche chiesto di cambiare la Costituzione per avere più potere in questi frangenti in fatto di emergenza nazionale, stato d’assedio e misure straordinarie) dove la civiltà occidentale reagisce alla barbarie dell’Isis. La controrisposta dei fondamentalisti islamici però non si è fatta attendere e in un ennesimo video messaggio diffuso sul web ha, oltre che rivendicato direttamente l’attacco a Parigi nella sua interezza, annunciato che siamo solo all’inizio. «Chi ci attacca subirà lo stesso trattamento della Francia, vi colpiremo al centro come a Parigi». Inquietante risposta all’accordo che Hollande assieme a Cameron, Obama e Putin starebbe portando avanti in questi giorni e definito nelle prossime settimane in vista di una vera e propria coalizione anti-Isis per sconfiggere il sedicente Stato Islamico. Da notare la “battuta” di Putin ieri dal G20 dove ha riportato come il problema dello Stato Islamico è il quantitativo enorme economico di cui dispone che però «in parte è finanziato anche da alcuni paesi del G20, non faccio nomi». Una provocazione certo, ma un fattore che comunque prima o poi bisognerà discutere: se si combatte l’Islam deve essere univoco, non con la facciata bellica e poi con l’accordo economico sotto banco. Non è più tempo di questo. Le ferite piangono e gridano, la necessità di una strategia è assolutamente decisiva, come ha riportato il governo italiano in questi giorni al grande appuntamento con i potenti della Terra in Turchia.

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