Inutile dire che il tacchino è uno dei grandi protagonisti del Thanksgiving Day, con la festa per il giorno del ringraziamento che per milioni di americani e non solo viene celebrata con il mitico pranzo o a questo punto del giorno, cena in casa co la famiglia e con il mitico e immancabile tacchino a centro tavola. Ma perché proprio questo squisito animale? La storia die tacchini risale al popolo degli Aztechi che nelle americhe appena conquistate li offrivano in dono agli spagnoli per importarli in Europa; in pochissimo tempo la tradizione si diffuse e in maniera incredibile poi si invertì la rotta, con i padri pellegrini che l hanno reimportato più di un secolo dopo sulle coste del Massachussets dando inizio al vero consumo su larga scala, proprio in occasione di questa grande festa della “salvazione”. Evviva il Thanksgiving Day e sopratutto, evviva il tacchino.
Essendo una festa tipicamente americana, il Thanksgiving Day 2015, rappresenta e lo ha fatto per secoli una festa centrale nella storia degli Stati Uniti d’America, per la quale la corrispondenza dei vari presidenti che si sono succeduti nel corso degli anni non sempre è stata totale. Testimoni storici raccontano infatti come al primo Presidente Americano della storia, George Washington, la festa piacque talmente tanto che la istituzionalizzò. Lo fece tra l’altro pochi anni dopo il primo storico festeggiamento delle 13 colonie unite nel 1977: dopo la vittoria sugli inglesi nella battaglia di Saratoga, le colonie americane festeggiarono insieme il giorno del ringraziamento per ricordare la memoria viva – di soli 100 anni prima – del salvataggio dei Padri Pellegrini arrivati anzi fuggiti dall’Inghilterra. Nel 1789 poi Washington rese nazionale la festa, che dunque da questa data viene ricordata dallo stato americano. Certo, l’idea però non piacque a Thomas Jefferson, altro presidente americano che non volle dar seguito una volta salito al comando: la considerava ridicola come festa. La storia però non gli diede ragione.
Un buon Thanksgiving 2015 a tutti! Proprio così, in queste ore stiamo imparando a conoscere più da vicino il giorno del ringraziamento che dall’America fino ad altri paesi anglofoni viene festeggiato per ricordo dei padri pellegrini inglesi scappati dal Regno Unito e accolti in Usa. Ma oltre alla grande tradizione delle cene e dei pranzi con il rigoroso tacchino, andiamo a vedere anche per quali altri tradizioni si svolgono in questa giornata tipicamente americana: nel quarto giovedì di novembre, ovvero l’ultimo, le strade degli Stati Uniti si colorano con sfilate molto simili a quelli del nostro Carnevale. La più famosa di tutte è quella di Macy’s nella Grande Mela New York, I dipendenti della catena nella grande distribuzione hanno iniziata questa tradizione delle parate, ma come? Un po’ di tutto, tra carri, persone che marciano accanto ad animali come cammelli, orsi ed elefanti dello Zoo di Central Park. Inoltre, dopo la grazia del Presidente al tacchino come spiegato qui sotto, Obama oggi ha pranzato con i soldati americani della Forze Armate. Insomma, come dicevamo: buon Thanksgiving Day!
Un simpatico Barack Obama oggi ha svolto la tradizionale grazia del tacchino, momento di importanza simbolica che ogni anno il presidente Usa svolge per la festa nel Giorno del Ringraziamento. Lo scenario vede lui, il grande protagonista, tra i più famosi al mondo e che attira su di sé tantissime voci e polemiche; e poi c’è Obama. Già il tacchino e il presidente, una scena che avviene ormai da secoli ma che nell’era della tecnologica viene ampiamente documentato in diretta nazionale. Ogni anno infatti due tacchini vengono donati al Presidente dalla Federazione nazionale del tacchino che ricevono la grazia e la possibilità di passare il resto della loro vita in una fattoria, invece di venir mangiati come tradizionale piatto del Thankgiving day. Settima cerimonia per Obama ovviamente, che ha fatto divertire tutti con una battuta da brividi: «È difficile credere che questo sia il mio settimo anno di “grazia al tacchino”. Il tempo vola, anche se i tacchini no», la figlia a fianco lo guarda, abbozza un sorriso e affonda con la voce un «buone questa, papà». Ma con la mente avrà pensato: «e chi è il vero tacchino ora?». Clicca qui per vedere la comica battuta di Obama davanti alla grazia del tacchino.
Innanzitutto buon giorno del Ringraziamento a tutti! Così comincia la giornata per milioni di americani, inglesi, canadesi e altri cittadini del mondo che oggi festeggiano il Thanksgiving Day come memoria dei padri pellegrini fuggiti e salvati in America e che da quel giorno nel 1600 ha di fatto creato una festa in molti stati in cui trovarsi insieme con famiglie e amici e mangiare fino a riempimento totale. Ovviamente il tacchino è immancabile nel piatto in questo giorno, ma oltre al “pennuto” cosa altro si mangia in questa giornata storica? Tradizione americana vuole che il tacchino sia cucinato con il wild rice, mentre negli stati del Sud a stelle e strisce si trova anche una focaccia di granoturco. Assai tipica è la salsa di ossicocco (mirtillo o cranberry) fatta con anche bacche fresche o congelate. Un accompagnamento classico al buon tacchino ripieno sono le patate dolci, immancabili sul piatto degli Americani ma anche da noi qui in Italia, in alternativa uno splendido tortino di zucca. Per finire, subito dopo il tacchino? Ma ovviamente i cookies, fatti in casa e fumanti di forno. È il caso di dirlo, buon appetito a questo punto.
Ed eccoci arrivati al gran Giorno del Ringraziamento in questo 2015, il giovedì per eccellenza della festa americana che ricorda i pellegrini inglesi scappati verso gli Stati Uniti e sopravvissuti. Una festa simbolo in America e anche nel Regno Unito tipicamente cristiana ma che poi ha preso il largo come rituale festeggiato un po’ da tutti, con la tradizione della cena con il tacchino che ogni anno si ripresenta. La gratitudine verso Dio per quatto ricevuto in dono e s celebra sempre l’ultimo giovedì di novembre: grandi feste, una incredibile storia e spesso anche grandi polemiche, come quelle degli animalisti che ogni anno puntualmente lamentano la carneficina di tacchini che dagli Stati Uniti agli Paesi che festeggiano il Thanksgiving Day. In America da giorni se ne parla con l’agenzia animalista PETA che cerca in tutti i modi di boicottare la festa ma che come ogni anno viene “travolta” dalla volontà celebrativa che ormai è insita nel popolo americano. La Festa del giorno del Ringraziamento è da collegare all’antica storia che vide protagonisti alcuni padri pellegrini che fuggirono dall’Inghilterra per recarsi negli Stati Uniti. La loro non fu di certo una scelta semplice: erano delle persone che vennero perseguitate per il loro modo di pensare ed agire, e soprattutto poiché erano dei religiosi integralisti. Le persone che fuggirono furono circa un centinaio, e si recarono in America, dove la loro vita subì un cambio drastico: il clima ed il terreno non erano uguali a quello europeo, e questo non fece altro che complicare la situazione per i pellegrini. Essi tentarono di coltivare alcuni semi, senza però riuscirci, vivendo di stenti e procurandosi poco cibo, utile però per la loro sopravvivenza. Anche il pascolo era tutt’altro che fruttifero: sembrava dunque che i pellegrini, scappati dall’Europa, fossero condannati a morire in terre sconosciute. La fortuna sorrise ai pellegrini, visto che alcuni indigeni del luogo li aiutarono nel cercare di sopravvivere, indicando loro quali erano le piante e gli animali da sfruttare per poter sopravvivere. L’intervento degli indigeni diede i suoi buoni frutti, visto che la popolazione, formata dai pellegrini, riuscii a realizzare un ottimo raccolto ed a sopravvivere, dopo un anno passato a soffrire. Per questo motivo, l’ultimo giovedì dell’anno vi è la festa del Ringraziamento, durante la quale si ringrazia appunto il Signore per il bene che si possiede e soprattutto per il cibo abbondante presente in tavola.
Principalmente, il giorno del Ringraziamento si festeggia sul suolo statunitense, dove dopo decenni, i vari Presidenti che si susseguirono riuscirono ad unificare la festa, dato che essa veniva celebrata in periodi dell’anno differenti. Come da tradizione, ogni anno vi sono delle parate con pupazzi e la banda che suona, con maschere e altri elementi che trasformano la giornata in una vera e propria festa nazionale. Usanza che non deve mancare è quella del discorso presidenziale, seguito poi dal pranzo che viene consumato assieme ai militari americani. Questi elementi sono tipici di ogni Stato americano, ovvero parate e l’ascolto, in silenzio, del discorso del presidente. Altri elementi tipici sono il tacchino e le patate dolci, che furono, secondo la leggenda e storia, il cibo che venne consumato dai padri pellegrini dopo che, gli indigeni del posto aiutarono loro nel coltivare e allevare appunto patate e tacchini. Negli Stati Uniti durante la festa del Ringraziamento, l’intera famiglia si riunisce per celebrare tale giornata: uomini e donne si preparano a cucinare diverse pietanze, e gli invitati collaborano nella preparazione delle suddette. Importante sottolineare come, in alcuni casi, il tacchino che viene cucinato non è quello che si trova nel market, ma bensì esso viene cacciato dal capofamiglia, che con gli altri uomini del nucleo famigliare, si recano nei luoghi dove la caccia è consentita per portare a casa il tacchino. Esso è il simbolo della festa: una volta riunita a tavola, il capofamiglia deve necessariamente effettuare una preghiera di ringraziamento, dando il buon esempio ai commensali, per poi procedere col taglio della carne, che verrà poi servita nei vari piatti, generalmente partendo dalla consorte di chi tagli il tacchino, per poi arrivare ai figli, generi e nuove, nipoti e tutto il resto della famiglia.