“Riteniamo che la riduzione di pena in appello per Maurizio Falcioni, condannato in primo grado a venti anni per aver massacrato di botte Chiara Insidioso Monda, rappresenti un pessimo segnale”. Lo scrive in una nota Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei Valori. “Sosterremo con ancora maggiore forza l’approvazione della nostra proposta di legge per combattere la violenza sulle donne, già da tempo depositata, che esclude ogni genere di sconto di pena e di attenuanti”, aggiunge Messina, secondo cui “in determinate circostanze, che hanno visto una violenza efferata, cieca e devastante, la concessione di un’attenuante non può non apparire come un’amara e dolorosa beffa”. Nella proposta di legge di Idv, presentata dal deputato Nello Formisano, “si prevede l’equiparazione all’omicidio della circostanza in cui la vittima è ridotta in uno stato vegetativo, l’introduzione di specifiche aggravanti, l’ampliamento della platea delle vittime e dello spettro dell’applicazione delle misure di sicurezza, l’esclusione degli sconti di pena previsti per i riti alternativi e il patteggiamento. E’ ora di dire basta ai casi di violenza indicibile e infame come quella commessa da Falcioni”.



Non si placa la rabbia di Maurizio Insidioso, il papà di Chiara, dopo la sentenza della Corte d’Appello che ha ridotto di quattro anni la pena inflitta in primo grado a Maurizio Falcioni, accusato di aver massacrato di botte la giovane. L’uomo ha voluto affidare a Facebook il suo messaggio di dolore: “Cara Chiara, oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto cosi per sempre…lo sai oggi sei stata oltraggiata da lui…dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio”, scrive il padre della ragazza che dopo l’aggressione è costretta sulla sedia a rotelle. L’Italia, aggiunge Maurizio Insidioso, “è un paese dove non c’è dignità e oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni…nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata…lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita…Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia…bruciare la mia carta d’identità sarebbe un sogno..io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo paese…si fanno ricorrenze…si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne..ma al dunque chi fa’ del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima”. Poi conclude: “Chiare’ oggi non ci vediamo so’ stato male e non mi sento bene…ma vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo…tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta’”.



Pena scontata di quattro anni per Maurizio Falcioni, l’uomo che il 24 febbraio 2014 picchiò selvaggiamente Chiara Insidioso Monda riducendola in fin di vita. Imputato per tentato omicidio e maltrattamenti, è stato condannato a 16 anni dalla Corte d’appello dopo che in primo grado il gup aveva stabilito 20 anni di reclusione con il rito abbreviato. Dura la reazione dei genitori di Chiara, presenti in aula al momento della lettura del verdetto: la madre ha urlato contro i giudici, mentre il padre ha accusato un malore ed è stato trasportato in ospedale. Anche gli amici di Chiara si sono uniti alla protesta che è proseguita fuori dal tribunale al grido di “vergogna, vergogna”.



La ragazza aveva 19 anni quando è avvenuta l’aggressione: secondo l’accusa, come riportato dall’Ansa, Falcioni la picchiò violentemente prendendola a calci e pugni. I due convivevano da poco, ma litigavano spesso. Dopo le violenze le condizioni della ragazza apparivano disperate: Chiaro entrò in coma e ne uscì solo dopo molti mesi. Oggi è ancora sottoposta a cure, ma avrebbe riportato lesioni gravissime permanenti.

All’inizio dell’udienza, Falcioni ha chiesto di fare alcune dichiarazioni spontanee: “Chiedo perdono a Chiara, chiedo scusa per quello che ho fatto. Non volevo ucciderla”, ha detto. Amareggiato l’avvocato Massimiliano Santaiti, uno dei legali di parte civile: “Siamo dispiaciuti per la riduzione della condanna a Falcioni. Noi purtroppo adesso possiamo fare molto poco. Certo, presenteremo istanza alla procura per sollecitare la presentazione del ricorso per Cassazione”.