Oggi, venerdì 6 novembre 2015, è il giorno dedicato alla commemorazione di San Felice di Genova, vescovo del capoluogo ligure tra i più apprezzati in assoluto. San Felice di Genova è il secondo vescovo della città, predecessore del più famoso San Siro. Della vita di San Felice conosciamo ben poco, anche se si sa che è stato il maestro spirituale proprio del suo successore. Dovrebbe essere vissuto tra il IV e il V secolo dopo Cristo e, secondo alcune fonti, sarebbe stato persino il padre di Siro. È proprio dalla sua influenza su quest’ultima che viene determinata la sua fama. In base a quanto è stato tramandato dalla “Storia ecclesiastica di Genova e della Liguria dai tempi apostolici sino all’anno 1838”, scritta da Giovanni Battista Semeria, San Felice era un uomo operoso e sempre a sostegno dei più deboli. Un raggio di luce celeste avrebbe premiato le sue intense gesta. Dopo la morte, datata presumibilmente al 7 luglio, San Felice di Genova fu ricordato con affetto dal suo popolo e le sue reliquie furono condotte presso la Chiesa dei dodici Apostoli a Genova. Successivamente, i resti furono traslati a San Lorenzo anche se buona parte delle reliquie sono rimaste nel duomo del capoluogo ligure.  



Lo stemma di San Felice di Genova è caratterizzato dal bastone pastorale e dal Mitra, tipici della maggior parte dei santi. La vera particolarità consiste nel mancato inserimento del Santo all’interno del Martirologio Romano, che non lo ha mai direttamente citato. Viene quindi principalmente venerato su scala locale e non globale. L’Arcidiocesi di Genova ha scelto di ricordarlo il 6 novembre di ogni anno, anche se la motivazione precisa è sconosciuta. Insieme a lui, la commemorazione è stata riservata nella stessa data anche al primo e al quattro vescovo del luogo, San Valentino e San Romolo. Le reliquie dei tre personaggi religiosi sono così caratterizzate dalla stessa storia. Il significato del nome San Felice è piuttosto ovvio e deriva dal latino Felix. Il pittore barocco del seicento Giovanni Andrea De Ferrari gli dedica il dipinto “San Felice vescovo di Genova celebra la messa”, attualmente custodito nella Chiesa genovese dedicata ai Santi Quilico e Giulitta. 



Il 6 novembre è anche il giorno dedicato alla commemorazione di un altro santo che porta lo stesso nome. Si tratta del martire San Felice di Toliza, ucciso a La Calle in Numidia, un territorio corrispondente all’attuale Tunisia. L’uomo sarebbe stato destinato alla tortura per difendere la propria fede in Gesù Cristo e avrebbe pagato la sua perseveranza con una morte cruenta. Nella stessa data, vengono commemorati anche la monaca cistercense Santa Beatrice di Olive, il vescovo San Demetrio, l’eremita San Leonardo di Limoges, il Patriarca di Costantinopoli San Paolo, il vescovo e martire San Severo di Barcellona e l’abate San Vinnoco.

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