La disperazione, si sa, gioca brutti scherzi. E’ il caso di una madre, occupante abusiva di un appartamento Aler, in via degli Apuli a Milano, che per resistere allo sgombero ha rotto una lampadina e ha minacciato di ferire il suo stesso bambino di cinque anni di fronte ai carabinieri del Nucleo Radiomobile giunti in sostegno del personale che stava eseguendo lo sfratto. La donna, una romena di 26 anni, non si è limitata alle sole invettive, ma ha anche aggredito i militari con calci e pugni, i quali hanno anche riportato lesioni. La mamma dello sfortunato bambino è stata quindi arrestata dagli stessi carabinieri che l’hanno denunciata sia per occupazione abusiva che per resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, mentre il piccolo è ora affidato all’Arca, un’associazione in favore dei minori senza scopo di lucro.
Le urne devono ancora chiudersi in Francia, ma il sito del quotidiano belga Le Soir, citando alcuni exit poll francesi che ancora non possono essere pubblicati in patria, scrive che nessuna regione, tra quelle ai ballottaggi, andrebbe al Front National di Marine Lepen. In particolare, nel Picardie-Nord-Pas de Calais Xavier Bertrand avrebbe il 57,7% dei voti, contro il 42,3% di Marine Le Pen. In Provence-Alpes-Côte d’Azur Marion Le Pen arriverebbe al 44,2% contro il 55,8% di Christian Estrorsi. Vedremo quindi se effettivamente la mossa del partito socialista, che ha indicato ai suoi elettori di votare i Repubblicani di Sarkozy, dove non aveva chance di vittoria, sarà risultata alla fine azzeccata.
Oggi a Roma si è tenuta la Conferenza internazionale sulla Libia e il risultato sembra essere importante: un accordo firmato da 17 paesi e 4 organizzazioni internazionali. Al summit erano presenti anche le delegazioni dei parlamenti di Tripoli e Tobruk e mercoledì dovrebbe essere firmata un’intesa tra le due parti, in Marocco, per dare appunto vita a un esecutivo di unità nazionale, così da cercare di fermare l’avanzata dello Stato Islamico. Il Segretario di Stato Usa, John Kerry, ha quindi potuto dire che il Governo libico sarà operativo entro 40 giorni. Kerry ha anche riconosciuto un ruolo importante all’Italia in questa delicata transizione, spiegando che “è la prima a dover gestire questo impegno in Libia e siamo grati a Roma per la sua leadership e le sue conoscenze”.
Presentando la Legge di stabilità a metà ottobre, Matteo Renzi aveva detto che il Governo tagliava l’Ires, l’imposta sui redditi delle imprese, a partire dal 2017. Ma in caso di accoglienza della “clausola migranti” da parte dell’Ue, si sarebbe potuto anticipare uno “sconto” di tre punti percentuali già dal 2016. Questa possibilità è però definitivamente tramontata. Non tanto per scelte di Bruxelles, ma dell’esecutivo stesso, che ha deciso di utilizzare in altro modo le risorse inizialmente stanziate per questo obiettivo. In particolare, con gli emendamenti alla Legge di stabilità in discussione alla Camera, sono stati presentati provvedimenti per la sicurezza e la cultura, dopo gli attentati di Parigi. Tra questi 50 milioni per le dotazioni in uso alle forze del comparto sicurezza e difesa, 150 milioni per la ciber security e altre risorse ancora per il settore aerospaziale e l’industria nazionale dei piccoli satelliti ad alta tecnologia.
Dopo l’intervista a Il Corriere della Sera, Salvatore Rossi interviene anche in tv sul tanto discusso salvataggio delle banche italiane. Il Direttore generale di Bankitalia ha In mezz’ora, il programma di Lucia Annunziata su Rai 3, ha detto che “è necessario vietare per legge la vendita agli sportelli di prodotti come le obbligazioni che hanno portato sul lastrico 10.500 risparmiatori”. Rossi ha anche difeso l’operato di palazzo Koch, dicendo anche che in Banca d’Italia “siamo angosciati”. Anche la Consob avrebbe agito bene secondo Rossi. In ogni caso la Banca centrale italiana è pronta a chiarire “in ogni sede, a cominciare dal Parlamento”. In mattinata alla Leopolda aveva confermato la fiducia nell’operato sia della Banca d’Italia che della Consob.
Piero Fassino ha annunciato la sua ricandidatura alla poltrona di Sindaco di Torino. “Ho deciso di ricandidarmi e confermare il mio impegno di sindaco di Torino”, ha detto, ricordando che ci sono ancora tante cose da fare nel capoluogo piemontese. Fassino ha scelto un ex fabbrica per dare il suo annuncio, anche per simboleggiare le trasformazioni che sta subendo una città simbolo dell’industria italiana nel passato. Il Sindaco ha già anche pronto il simbolo, su cui è più che evidente quello dello Pd, segno che la candidatura è condivisa dal partito di Renzi. Non a caso subito è arrivato il sostegno di Cesare Damiano, esponente di spicco del Pd piemontese e vicino anche a quell’area indicazione come “minoranza” nel partito. La candidatura di Fassino si aggiunge a quella di Giorgio Airaudo, parlamentare di Sel ed ex sindacalista Fiom, segno che la sinistra a Torino sceglie di andare divisa. Vedremo cosa succederà a Milano, dove pare esserci un rischio analogo, nonostate l’appello all’unità dell’attuale primo cittadino Giuliano Pisapia.
Stando all’agenzia Interfax, una nave di guerra russa nel Mar Egeo ha sparato dei colpi di avvertimento a un vascello turco per evitare una collisione. Pare che la nave turca non abbia cambiato subito la rotta dopo i primi avvertimenti e che sia arrivata a 500 metri dall’altra imbarcazione. A quanto riporta sempre Interfax, la nave russa si trovava a 22 km dall’Isole di Lemno. Il viceministro della difesa russo, Anatoly Antonov, ha quindi convocato l’addetto militare dell’ambasciata turca in Russia. Torna quindi a salire la tensione tra i due paesi i cui rapporti nelle ultime settimane sono ai ferri corti.
Nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle presenterà una mozione di sfiducia per Maria Elena Boschi. Lo ha annunciato Alessandro Di Battista ai microfoni di Sky Tg24. “Non vogliamo che ci siano ministri in conflitto di interessi rispetto a banche favorite da provvedimenti del governo”, ha detto il deputato pentastellato, ricordando che il padre del Ministro per le Riforme costituzionali è stato vicepresidente di Banca Etruria, e la stessa Boschi possedeva azioni della banca. Di Battista sembra quindi riprendere le posizioni di Roberto Saviano, che aveva fatto partire nei giorni scorsi la polemica sul conflitto di interesse della Boschi, in realtà già emerso ai tempi del decreto del Governo riguardante la trasformazione delle Banche popolari in Spa. Il deputato del Movimento 5 Stelle ha anche attaccato Consob e Banca d’Italia chiedendo le dimissioni dei vertici.
Dopo 4 anni e 11 mesi in carcere per favoreggiamento aggravato alla Mafia, Salvatore Cuffaro ha lasciato oggi Rebibbia. “È bello respirare la libertà. Oggi posso dire di aver superato il carcere”, ha detto l’ex Governatore della Sicilia, che ha saldato i suoi conti con la giustizia grazie all’indulto per i reati “non ostativi” e alla buona condotta (la condanna iniziale era infatti di 7 anni di reclusione). Nel periodo in carcere Cuffaro si è laureato in Giurisprudenza e ha anche maturato la decisione di dedicarsi al volontariato in Africa una volta tornato in libertà. Non sembra quindi esserci la volontà di tornare alla politica. “Ho fatto degli errori, non mi voglio nascondere. Io li ho pagati, altri no. Ora credo di avere il diritto di ricominciare”, ha detto ancora Cuffaro.
Giornata importante per il Giubileo della Misercordia: papa Francesco ha infatti aperto la Porta Santa di San Giovanni in Laterano, dando di fatto il via al Giubileo nelle diocesi. Alle 10:30 verrà aperta anche la porta di San Paolo Fuori le mura e nella giornata di oggi anche le varie diocesi di tutto il mondo provvederanno ad aprire le loro Porte sante. Un rito che in realtà è in parte iniziato già ieri, per esempio a Bologna e Loreto, o alle Mauritius e in Giordania. Roma vive quindi anche questa domenica una giornata particolare e a Capodanno aprirà la Porta di Santa Maria Maggiore: un altro momento significativo per la vita della Capitale.
Dal 2007 i genitori di Chiara Poggi chiedevano disperatamente di fare chiarezza sulla morte della figlia e di poter conoscere il nome dell’assassino della figlia. Dopo anni di processi, sentenze, condanne e ricorsi oggi arriva la condanna definitiva a 16 anni di carcere per Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della ragazza. Infatti, non c’è più alcun dubbio per la Cassazione: l’assassino di Chiara Poggi ha il volto ed il nome di Alberto Stasi. Così, dopo oltre due ore di camera di consiglio, la Cassazione ha rigettato i ricorsi dell’imputato e della Procura Generale di Milano.
È delle ultime ore la triste notizia della morte di un imprenditore di 54 anni, residente a Lodi. Secondo alcune indiscrezioni l’uomo viveva da tempo in una grave difficoltà economica. Dopo aver perso tutti i suoi risparmi, la crisi lo ha privato anche della sua casa. A trovare il corpo è stato l’ufficiale giudiziario il quale era stato contattato dalla vittima per la riconsegna delle chiavi. Giunto sul luogo, l’ufficiale giudiziario ha trovato la porta aperta, e dentro l’amara scoperta dell’uomo impiccato. La vittima lascia una moglie e figli.
Un brutto incidente stradale è avvenuto sulla statale 379 che collega Brindisi e Bari, provocando tre morti e diversi feriti. All’altezza di Fasano, un camion con una cisterna carica d’olio si è ribaltato infrangendo lo spartitraffico e finendo lungo la carreggiata, per essere poi colpito da tre macchine. Tra i feriti gravi ci sarebbe anche una bambina, mentre l’autista dell’autoarticolato è rimasto illeso. Il tratto stradale al momento è chiuso. Sempre in Puglia, in mattinata si era verificato un altro brutto episodio, questa volta in una strada di Bari, dove un ragazzo di 12 anni è stato investito da un moto ed è ora in prognosi riservata.
Il Governo ha presentato un emendamento alla Legge di stabilità per la creazione di un fondo da 100 milioni da utilizzare per rimborsare i risparmiatori che hanno perso tutto nelle operazioni di salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. La cifra è ovviamente insufficiente per far fronte a tutte le perdite subite, dunque bisognerà scegliere come utilizzarla. Per ora sembra essere svanita l’ipotesi di un arbitrato da affidare alla Consob per valutare caso per caso se rimborsare o meno i risparmiatori. Non resta quindi che vedere quale strada vorrà concretamente percorrere l’esecutivo.
La Conferenza sul clima Cop21 a Parigi si è chiusa con l’accordo. L’annuncio è stato dato dal ministero degli Esteri francese, Laurent Fabius, che dopo 13 giorni di negoziati ha potuto annunciare: “Abbiamo la bozza di accordo che è giusta, ambiziosa ed equilibrata e che riflette tutte le parti. È giuridicamente vincolante”. Ora il documento dovrà essere adottato dall’assemblea riunita in plenaria, ma appare come un passaggio puramente formale visti i lunghi lavori che si sono protratti per raggiungere l’accordo. L’intesa mira a limitare l’aumento del riscaldamento globale sotto i due gradi centigradi, sembra addirittura fino agli 1,5, entro il 2020. Inoltre i paesi in sviluppo riceveranno 100 miliardi di dollari l’anno fino al 2020. Nella bozza di accordo è previsto anche che ogni cinque anni i piani nazionali di riduzione delle emissioni di anidride carbonica vengano rivisti.
Continuano i lavori del Governo sul decreto salva banche, in particolare per individuare le modalità con cui “aiutare” i risparmiatori “azzerati”, ovvero i sottoscrittori di azioni e obbligazioni subordinate che si sono ritrovati senza nulla in mano. Si era parlato ieri di affidare la scelta di chi tutelare a un arbitrato della Consob. Tuttavia questa mattina rumors riportati dalle agenzie di stampa vorrebbero il Governo indirizzato verso una strada differente, ancora non ben dileneate. Verrebbero quindi accolte le osservazioni di chi aveva fatto notare che la Consob è troppo “implicata” nella vicenda per poter essere “arbitro” e decidere quali risparmiatori vanno “aiutati” e quali no. La Consob è infatti Autorità di vigilanza dei mercati e come la Banca d’Italia in questi giorni è stata oggetto di diverse critiche per non aver svolto in maniera adeguata il proprio compito.
Ieri Matteo Renzi ha parlato di una riforma del credito da varare urgentemente in Italia, anche a seguito del caos scoppiato con il salvataggio di Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti. Per Il Corriere della Sera, il Premier avrebbe intenzione di agire con un piano in tre tappe. La prima prevederebbe un emendamento alla Legge di stabilità per rimborsare in parte i risparmiatori “azzerati” con il salvataggio delle 4 banche. La seconda consisterebbe nella riforma delle Banche di credito cooperativo, che potrebbe arrivare subito dopo Natale. Infine, andrebbe costituita la famosa bad bank per riuscire a liberare le banche dai crediti in sofferenza che ammontano a circa 200 miliardi di euro. Su quest’ultimo punto c’è da dire che da mesi è aperto un negoziato con la Commissione europea per evitare che il provvedimento venga “marchiato” come aiuto di Stato.
La conferenza sul clima continua a Parigi: dopo dodici giorni di svolgimento e mesi di preparativi, ancora nessun accordo tra i capi di stato delle centonovantacinque nazioni riunite. Le decisioni e le trattative decisive per la sorte del nostro pianeta continuano a essere rimandate. La situazione di urgenza, tuttavia, continua a persistere: è il caso delle trecentotrenta balene spiaggiate in Cile sulle coste, per ragioni ancora inspiegabili e della situazione a Pechino, dove una nuvola di smog ha sovrastato la città. Nelle Alpi, il livello della siccità ha raggiunto una quantità senza precedenti negli ultimi trent’anni. La situazione del nostro clima si ripercuote anche a livello sociale e economico, da qui il bisogno di correre ai ripari per evitare pesanti ripercussioni future.
Due giorni al ballottaggio in Francia, ma nonostante la prima vittoria del Front National, che nel primo turno ha guadagnato sei delle tredici regioni, l’estrema destra potrebbe non avere lo stesso successo. Valls, primo ministro francese, ha accennato al rischio di guerra civile, in caso della vittoria del partito del Front National. “Ci sono due visioni per il nostro Paese. Una, quella dell’estrema destra, in fondo, predica la divisione. Questa divisione può condurre alla guerra civile” ha affermato Valls, intervistato da France Inter. Sul versante opposto, ha detto sempre il primo ministro francese, c’è la “visione della repubblica e dei valori”, che promuove l’unità del paese. Un commento questo che non piace a Matteo Salvini, segretario della Lega, che è invece in sintonia con Marine Le Pen. “Il premier socialista francese, Valls, dice che ‘se vince Marine Le Pen ci sara’ il rischio di una guerra civile. Bel concetto di democrazia. Questo è tutto scemo… Forza Marine!”, ha detto Salvini.
Matteo Renzi sollecita per una riforma del sistema bancario italiano. Dopo il recente fallimento di ben cinque banche e i disagi che sono derivati par diversi risparmiatori/investitori, spesso anche ignari della reale natura del proprio investimento per colpa di doveva consigliarli, il provvedimento risulta improrogabile, come ha affermato il presidente del consiglio. Intanto, il governo è al lavoro per la creazione di una commissione bicamerale di inchiesta parlamentare e per un sistema di tutela verso coloro che hanno subito danni. Il partito Cinque Stelle non esclude assolutamente la responsabilità del governo, che non ha saputo gestire la situazione. Si parla di un fondo di solidarietà di circa ottanta mila euro per gli obbligazionisti: è un dramma per chi ha investito tutto.
Francesca Chaoqui continua a dichiararsi innocente ma anche pronta alla condanna, di cui ormai è convinta. La Chaoqui, per molti una manipolatrice, per altri una vittima del sistema, si dimostra arresa verso le accuse che stanno al centro del Vatileaks. Per quanto riguarda Monsignor Balda, dichiara di averlo perdonato, dopo un primo momento di reazioni negative nei suoi confronti. La Chaoqui che si è dichiarata da quasi da subito pronta a collaborare e che anche dal suo account Facebook, si è difesa con “Non sono un corvo, non ho tradito il Papa. Non ho mai dato un foglio a nessuno” ha quindi ormai in parte perso le speranze di dimostrare di fronte agli inquirenti la propria innocenza, o almeno così sembra stando alle sue ultime dichiarazioni.
Dopo un calvario durato quattro anni, che ha giustamente descritto come un inferno, Filippo Penati è stato assolto. L’ex presidente della provincia di Milano e ex sindaco di Sesto San Giovanni ha parlato di come il PD, suo partito di appartenenza, lo abbia lasciato affogare nel momento del bisogno, dopo le accuse a lui inflitte con l’avviso di garanzia. I giudici di Monza hanno assolto Peretti e altri imputati: il fatto non sussisteva. Dopo essere stato perfino espulso dal PD, ci si chiede a questo punto chi restituirà tutto quello che in questa vicenda l’ex imputato ha perso. «Esce pulita la mia immagine di politico e amministratore». Queste le prime parole di Penati subito dopo la sentenza, che insieme agli altri nove imputati e la società Codelfa, imputati nello stesso processo, ha visto finalmente mettere la parola fine sulla sua vicenda giudiziaria, per cui l’accusa aveva chiesto una condanna a 4 anni.
Sorgono nuovi colpi di scena sul giallo di Garlasco: la sentenza di condanna per sedici anni verso Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi potrebbe essere cancellato. Il ricorso è stato richiesto dall’imputato, ma anche dall’accusa, per il riconoscimento dell’aggravante di crudeltà. Si tratta anche di un attacco verso le indagini e le perizie: il procuratore ha parlato di assenza di movente e una quantità non rilevante di indizi. La decisione da parte della Cassazione si avrà nelle prossime ore. Intanto nuove polemiche fioccano e sospetti vengono avanzati dal legale del ragazzo, riguardo la decisione di chiedere un aggravante della pena ma non le misure cautelative, come se gli stessi PM nutrissero dubbi sull’effettiva colpevolezza dell’imputato su cui nel contempo si stanno accanendo.