Lo sciopero dei medici di oggi è stato indetto dai sindacati per i provvedimenti del governo sugli ultimi emendamenti in legge di Stabilità 2016: è previsto infatti un concorso con nuove assegnazioni di posti ma che sarà possibile solo dal 2017 in avanti, a quanto pare dalla bozza dell’emendamento. Nel frattempo il governo metterà una “pezza” con dei contratti flessibili prorogabili fino ad ottobre: le regioni intanto, secondo l’emendamento del Pf, dovranno predisporre una sorta di riduzione dei posti letto per mettere a punto un piano di fabbisogno del personale entro il 29 febbraio. Inoltre verranno poi prese misure per le coperture delle assunzioni flessibili e per il successivo concorso da bandire “entro il 31 dicembre 2016 ed essere concluso entro il 31 dicmebre 2017”. Secondo la nuova Finanziaria, ci dovranno essere posti riservati per il 50% di quelli disponibili ai richiedenti con almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni.



Dal punto di vista dello sciopero dei medici, per i sindacati la giornata di oggi è un successo con un’altissima adesione (circa il 75% con circa 200mila camici bianchi in sciopero) e che però hanno fatto saltare circa un milione e mezzo di prestazioni tra visite, interventi ed esami di laboratorio. arriva il commento da parte di uno dei sindacati dei medici più importanti, il FP Cgil che con le parole di Massimo Cozza afferma: «Protestiamo per dire no all’impoverimento della sanità pubblica, che è la migliore assicurazione sula salute dei cittadini». Secondo l’esponente del sindacato medico, le assunzioni che sono state promesse dal governo nell’ultimo emendamento nella Legge di Stabilità non sono sicure, si tratta infatti di «ipotesi di assunzioni basate sui risparmi delle Regioni, ma sappiamo che i budget delle stesse sono già al limite». Lo sciopero va verso la conclusione ma le polemiche non si placano affatto e probabilmente ci saranno altri giorni di stop a gennaio, minacciano i sindacati. Come risponderà dunque il governo?



Con lo sciopero dei medici in atto in questa giornata, a suo modo storica, in Italia è circa il 75% dei camici bianchi che hanno aderito, secondo le prime stime di sindacati e ministero. Il settore medico sciopero per protestare contro i tagli e l’indifferenza del governo ai problemi della sanità, secondo il comunicato dei sindacati sanitari: un’adesione altissima che mette di fatto 200mila medici a non esercitare oggi la professione con i vertici delle diverse associazioni che si sono riuniti in un sit-in davanti all’ospedale San Camillo di Roma. Sono dunque moltissime le varie prestazioni mediche che oggi sono saltate per mancanza di personale, con i sindacati che anche qui parlano di circa 1,3 milioni di visite saltate tra medici di famiglia e pediatri per non parlare di tutte quelle ospedaliere che portano il numero degli esami e interventi mancati di circa 2 milioni. Alla Stampa, Alessandro Vergallo dell’Aaroi-Emac, il sindacato degli anestesisti, ha comunicato che a causa dello sciopero sarebbero saltata circa 40 mila interventi in sala operatoria, con la garanzia solo di quelli urgenti. Giornata dunque molto complessa con il sistema sanitario che dopo la legge di Stabilità è messo di nuovo in discussione con tagli e presunti fondi che dovrebbero arrivare.



Con lo sciopero in atto per tutta la giornata di oggi dei medici italiani, la protesta contro i tagli del governo al sistema sanitario nazionale si fa sempre più alta: oggi si fermano in 200mila per lo sciopero indetto dai sindacati sanitari e moltissimi camici bianchi incroceranno le braccia a meno di urgenze, quelle sono ovviamente garantite. Dopo le parole del ministro Lorenzin (che trovate qui sotto) la reazione delle opposizioni non si fanno attendere: ecco qui Luca Coletto, assessore alla sanità della Regione Veneto, che prova a rispondere al governo. «Il governo trova sempre il modo a parole di trovare soldi per tutti e per tutti, ma la realtà è che Lorenzin non può non sapere che i soldi non ci sono. Basta con il gioco delle tre carte». La replica è di fatto sulla falsa riga dei sindacati dei medici i quali affermano che nell’emendamento del governo alla Legge di Stabilità, non si identificano fondi certi ma derivanti da risparmi tutti da verificare e che inoltre «sembra siano consentiti contratti cocopro che il jobs act ha cancellato per il privato e che rappresentano un danno per i medici», affermano all’Ansa i sindacati sanitari.

Oggi si fermano i medici in Italia per uno sciopero a cui partecipano circa 200mila dottori; i motivi (qui sotto tutti i dettagli) riguardano i tagli del governo al Sistema sanitario nazionale che vengono messi al centro delle polemiche e che oggi verranno affrontati in numerose iniziative di protesta lungo il nostro Paese, a partire da un sit-in a Roma delle sigle sindacali dei medici presso l’ospedale San Camillo. In una intervista recente a Repubblica, il ministro Beatrice Lorenzin si dice però convinta di aver trovato i fondi necessari per assumere fino a 6mila nuovi medici e infermieri. «Le nuove misure hanno anche sistemi di controllo per essere certi della loro effettiva applicazione», afferma il ministro della Salute, chiarendo che le Regioni non devono temere perché i soldi arriveranno dai vari risparmi in atto in sede di Legge di Stabilità 2016. «L’importante è che inizino le riforme; se temevo un fallimento della norma? Per una notte era tutto saltato e avevo paura che non si potesse portare nel sistema il personale necessario a rispettare il nuovo orario di lavoro voluto dall’Europa». I problemi di organico, per cui i medici oggi protestano in tutta Italia rischiando di far saltare visite e interventi chirurgici (sono invece garantite tutte le urgenze), secondo il ministro Lorenzin vanno affrontati nelle misure introdotte nella norma: «sin da gennaio si potranno fare contratti a tempo determinato e a giugno si faranno i concorsi per quelli a tempo indeterminato, metà dei posti sarà riservato ai precari». L’idea del governo è quella di arrivare ad una norma sul modello della scuola, ma che potrà arrivare solo a fine 2016 presumibilmente.

Domani i medici italiani hanno organizzato un maxi sciopero che coinvolge circa 200mila camici bianchi: lo stop arriverà per protestare contro i tagli del governo al Sistema sanitario nazionale e coinvolgerà molti dottori lungo tutto il nostro Paese. Secondo però il governo le misure adottate dalle sigle sindacali sanitarie sono esagerate visto che «stiamo riformulando l’emendamento per garantire la possibilità che, con l’inizio dell’anno, le regioni possano avviare campagne di assunzioni di personale, con la ricerca delle risorse necessarie», afferma Federico Gelli, responsabile della sanità del Pd. L’emendamento a cui sta lavorando il governo Renzi, prevede in sostanza che le regioni pianifichino entro febbraio massimo il fabbisogno di assunzioni rispetto alla copertura 24 ore su 24 dei servizi: «entro la data che verrà definita, ci sarà la possibilità di indire concorsi per le regioni che dovrebbero essere espletati entro fine 2016», continua Gelli, Insomma, qualcosa si muove e anche le proteste potrebbero portare a qualcosa di positivo, con un compromesso che rimetti al centro l’importanza della sistema sanitario italiano.

Giornata storica quella di domani 16 dicembre, con lo sciopero dei medici che rischia di paralizzare per un’intera giornata il sistema sanitario nazionale: l’obiettivo dei camici bianchi è proprio quello di salvaguardare e «salvare il Servizio Sanitario Nazionale, per dire no ai tagli delle prestazioni erogati ai cittadini e all’indifferenza del governo ai problemi della Sanità», spiegano i sindacati dei medici in una conferenza stampa per illustrare le motivazioni della protesta. A rischio numerosissime prestazioni di visite, interventi chirurgici ed esami di routine per un’intera giornata, in modo da rendere molto ancora più fragorosa la polemica contro il governo Renzi e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nell’occhio del ciclone di alcuni sindacati medici per i vari tagli. A Roma domani ci sarà anche un sit-in dalle ore 11 all’Ospedale San Camillo; i numeri della protesta sono altissimi, con circa 200mila medici che sembrano interessati allo sciopero, con le urgenze sole garantite e tutte le altre visite che invece potrebbero saltare. A rischio anche i vari esami di laboratorio e in generale le prestazioni sanitarie dell’intero sistema nazionale: «rivendichiamo un Servizio pubblico e con la dignità del nostro lavoro», continua il comunicato dei medici sul piede di guerra.