Oggi 18 dicembre 2015 è il giorno dedicato a San Graziano. Per avere sue notizie in merito , bisogna risalire all’Historia Francorum, del VI secolo, opera di san Gregorio di Tours. Quest’ultimo narra che intorno alla metà del III secolo, quindi nel 250, Gaziano era uno dei sette missionari che San Dionigi di Parigi portò con sé da Roma, con l’intento di far conoscere anche nelle Gallie il Vangelo e i suoi principi. Un’altra versione che è stata fornita nel tempo, senza che però se ne abbiano riscontri attendibili, sostiene che fu San Pietro stesso a portare con sé quei missionari. Gaziano obbedì agli ordini che gli erano stati impartiti, predicò il Vangelo nella Gallia Lugdunense , a Tours per ben cinquant’anni, dando vita anche alla diocesi di Tours. Tuttavia, gli inizi non furono affatto facili, data la grande ostilità che il popolo di Tours riservò nei suoi confronti, tanto da costringerlo a celebrare i rituali nelle catacombe. Nonostante ciò, il caparbio uomo non si arrese e superò ogni avversità, portando la sua sacra missione a compimento. Alla sua morte, lo seppellirono in un cimitero Cristiano nelle vicinanze di Tours. Successivamente, Martino di Tours fece spostare le sue spoglie nella chiesa dove poi venne costruita la cattedrale di Tours, oggi nota come ‘La Gatianne’, in onore del santo.
Il 18 Dicembre il martirologio Romano ha fissato la memoria liturgica di questo santo. Lo si celebra in tutta Italia, in particolar modo nella città di Arona, poiché è incluso fra i Santi che ne sono patroni. Va anche detto che ci sono molte piazze, vie o località che portano il suo nome. Inoltre, è anche ricordato come il protettore e il patrono di chi cerca oggetti che ha smarrito. Poichè la sua ricorrenza cade in un periodo alle porte dell’Inverno, si è diffuso il proverbio ‘A San Graziano, lo scaldino in mano’.
Come precedentemente spiegato, san Graziano di Tours, assieme a San felino, San Carpoforo e San Fedele, e partono e protettore di Arona, una cittadina in provincia di Novara, che conta circa 14.000 abitanti. Situata sulle sponde del Lago Maggiore, il settore terziario di Arona può usufruire di un comodo collegamento con Milano. Se capitate in queste zone, di sicuro non potrete fare a meno di vistare il Mercurago, uno dei più antichi insediamenti palafitticolo sulle Alpi, che dal 2011 figura come patrimonio dell’UNESCO. Arona è una città amica del verde, oltre la metà del territorio è ricoperta da boschi, mentre pascoli, frutteti, orti e vigneti costituiscono buona parte delle risorse per gli abitanti. Arona dista non più di 37 km da Novara ed è ben collegata anche a Varese, con l’aeroporto di Malpensa, ma anche ad altre città Lombarde. L’etimologia del nome della città è da ricercarsi nelle radici celtiche, dove art (monte) e on (acqua) potrebbero stare a significare ‘Monte sull’acqua’. Tra le attrazioni va citato il Sancarlone, un monumento colossale che domina il Lago Maggiore, realizzato con lastre di rame e ultimato nel 1698. Non mancano numerose architetture religiose, fra cui la chiesa di Santa Maria di Loreto, la Cappella Beolchi, la chiesa della Santissima Trinità, il Santuario del sacro Monte di san Carlo, il Monastero della Visitazione e, ovviamente, la Chiesa dei Santi Martiri, detta anche Chiesa di San Graziano.
San Graziano condivide questo giorno di commemorazione con molti altri santi, martiri e beati: i sei beati Redentori Mercedari, l’eremita san Flavito, il profeta San Malachia, il Vescovo San Flamiano, l’abate Vunibaldo, i Martiri in Africa, Santi Quinto, Simplicio, Namfamone e compagni.