È dunque arrivato da pochi minuti il via libera definitivo alla Legge di Stabilità 2016: in Senato il governo ha ottenuto la fiducia con 162 voti favorevoli e 125 contrari. Dopo l’approvazione alla Camera, Palazzo Madama mette il suo sì definitivo al testo di legge sulla finanziaria per l’anno prossimo con importante misure che valgono all’incirca 31 miliardi di euro. In seguito il Senato, prima della chiusura per feste natalizie fino al 12 gennaio prossimo, approvati anche il bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018 e anche il bilancio di previsione dello stato per il prossimo anno finanziario. Arrivano le critiche dall’opposizione con Paolo Romani, di Forza Italia, capogruppo al Senato: «La Legge di Stabilità approvata al Senato con l’ennesimo voto di fiducia è politicamente e tecnicamente sbagliata, non mettendo seriamente all’attenzione temi come pensioni, e sodati, famiglie, sud, sicurezza». Ora manca solo la firma del Presidente della Repubblica Mattarella e a quel punto il testo verrà redatto sulla Gazzetta ufficiale, oltre che spedito a Bruxelles per il via libera anche dell’Unione Europea.
E alla fine il Governo ha posto il voto di fiducia per la Legge di Stabilità che in questo momento si sta votano in Senato: il ddl stabilità dunque viene posto con la fiducia per decisione del Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, cercando di blindare il testo della manovra uscito dalla Camera dei Deputati. L’assemblea è stata sospesa poco fa e ora è ripresa con le ultime decisioni e poi il voto con la fiducia incorporata: ricordiamo che dopo il passaggio alla Camera, vi sono all’interno del disegno di legge misure per oltre 30 miliardi di euro, rispetto ai 26,5 iniziali. Dal punto di vista delle coperture l’elemento più importante è l’indebitamento netto del Pil dall’1,4% al 2,4% con un valore assoluto di 17,6 miliardi. Dal punto di vista europeo, la commissione europea ha finora autorizzato l’Italia ad alzare il deficit solo fino all’1,8% del Pil e si esprimerà su vari altri margini di flessibilità richiesti nella prossima primavera.
Notizia choc sotto Natale? Ma è vera, solo che arriva da uno degli stati più ricchi al mondo e dove l’Occidente spesso conclude affari di vario genere: stiamo parlando del sultanato del Brunei che ha in pratica vietato il festeggiamento del Natale sotto tutte le forme possibili. Ad annunciarlo è lo stesso sultano che dopo aver reintrodotto nel 2014 la Sharia ora passa all’attacco anche sulla festività cristiana per eccellenza come il Natale del Signore. Lo riportano i colleghi del Daily Telegraph con tutti i dettami della nuova legge, atta a preservare il credo religioso musulmano della popolazione (il 65% circa in Brunei): «non si possono indossare simboli come croci, accendere candele, addobbare alberi di Natale, cantare inni religiosi o mandare auguri, ma anche montare decorazioni». Insomma, chi non è musulmano non potrà santificare la propria festa, a meno di farlo all’interno della propria comunità e comunicando prima alle autorità cosa intende fare per tale festa. Stupiti? Questo è quanto e per saperne di più potete cliccare qui il nostro focus sulla notizia specifica.
Un Matteo Renzi in un’insolita tenuta mimetica è in visita in Libano dove prima ha salutata i nostro militari presente i sul campo, lodando il loro sforzo in un momento difficile come questo per salvaguardare la missione di pace in zone molto delicate, e in seguito si reca in veste istituzionale (con anche cambio abito) per la bilaterale con il premier libanese dove ha ringraziato l’opera molto accogliete del Libano per la questione migranti. «È un momento molto importante e delicato in questa parte di mondo, l’Europa deve guardare di più e meglio in questa direzione», ha detto il premier Renzi di fronte al parigrado Tammam Salam. «Il Libano è 15 volte più piccolo dell’Italia eppure accoglie un milione e mezzo di rifugiati dieci volte il numero accolto dall’Italia quest’anno», ha concluso Renzi. Una grande opera di stabilità in medio Oriente, il Libano continua tra mille fatiche a rappresentare un’asse importante per tute le potenze internazionali, grazie allo sforzo di dialogo del governo libanese.
Un caso davvero assurdo che mostra tutta la fatica e la difficoltà che vive il mondo bancario nel rapporto di fiducia con i propri risparmiatori e azionisti: da Treviso la notizia incredibile di un 35enne socio e correntista dell’istituto Veneto Banca che ieri ha dato vita ad una protesta davvero insolita e per cui ci ha rimesso l’arresto oggi. Si era presentato agli sportelli per chiedere di riavere indietro i propri soldi investiti, avendo da poco perso il lavoro, ma al momento del diniego da parte della banca è scattato il raptus: ha aggredito i due cassieri, si è impossessato di 7300 euro in contanti ed è fuggito. Di fatto una rapina, e per questo motivo è stato arrestato: la Banca ha risposto in quel modo per la regola che vieta l’esercizio del diritto di recesso sulle obbligazioni di Veneto Banca, ovvero di veder liquidati i titoli per quanto il loto valore nominale sia stato fatto scendere a 7,30 € contro i circa 40 € acquistato anni fa, conferma a TGcom24 il presidente di Veneto Banca, Pierluigi Bolla. La denuncia per tentata rapina è scattata, nei prossimi giorni si saprà che cosa avverrà effettivamente a questo 35enne trevigiano, al momento in stato di fermo.
Davanti a Bankitalia quest’oggi a Roma si sono dati appuntamento tutti i risparmiatori delle varie banche fallite nelle settimane scorse, coinvolte poi nel decreto salva-banche del governo Renzi: sono in 200 circa e stanno manifestando a pochi metri dalla sede del Governatore della Banca D’Italia. Cosa chiedono i manifestanti in protesta? Che vi sia ovviamente il rimborso integrale dei risparmi e nello stesso tempo anche le dimissioni del governatore Ignazio Visco che per il mancato controllo. Presente anche una delegazione del Movimento 5 Stelle con Alessandro Battista in prima linea, dopo lo “show” in aula contro il Ministro Boschi sempre sulla vicenda Banche. I cartelli esposti, come di norma, sono molto pesanti e vanno spesso anche contro alla Consob per la presunta mancata vigilanza. Nelle prossime ore il governo dovrebbe rispondere alle varie critiche arrivate con il chiarimento della posizione di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anti Corruzione, riguardo all’arbitrato nelle varie pendenze di risarcimento tra banche fallite e risparmiatori.
Un giallo che è durato 32 anni forse è arrivato alla svolta decisiva: la sera del 26 giugno 1983 il procuratore capo di Torino, Bruno Caccia, venne ucciso da 14 colpi di pistola mentre portava a spasso il cane sulla precollina di Torino. Ucciso nel pieno degli anni di Piombo, Caccia era uno delle personalità più in vista per la sua lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo che in quegli anni era all’ordine del giorno. Sarebbe dunque oggi stato arrestato il presunto assassino che era ancora a piede libero: si tratta di un torinese di 64 anni, con origini calabresi, che come riporta il Corriere della Sera al momento faceva il panettiere nella periferia di Torino, nel quartiere Parella. Il mandate fu già arrestato nel 1993, Domenico Belfiore, esponente di spicco della ‘Ndrangheta in Piemonte, poi condannato all’ergastolo e dal 15 giugno scorso ai domiciliari per motivi di salute (fonte Corriere); questo perché Caccia stava infatti indagando sulle azioni della mafia calabrese nella città torinese, specie nei sequestri di persona. Ma l’esecutore non venne mai trovato fino ad oggi, stando alle fonti della polizia coordinate dal pm Ilda Boccassini.
Sergio Mattarella durante i saluti di fine anno, ha parlato a tutto campo sui problemi quotidiani che gli italiani hanno affrontato in questo 2015. Il presidente della Repubblica ha “consigliato” alle grandi cariche dello Stato, riunite nel salone d’onore del Quirinale, di evitare “i conflitti tra le istituzioni”, conflitti che fanno disamorare gli italiani della politica. Mattarella durante il suo intervento ha difeso la Banca d’Italia, messa sotto accusa per il mancato controllo sul fallimento delle banche territoriali. Netta presa di posizione, anche sulla vicenda della gestione del flusso dei migranti, e condanna verso quei paesi europei, che come ha detto il capo dello stato, “prevedono la spoliazione dei beni”, a fronte di un’accoglienza moralmente dovuta.
Podemos il nuovo partito spagnolo, ha fatto un esordio trionfale sulla scena politica spagnola, e di fatto ha messo fine all’alternanza ripetuta tra popolari e socialisti. Il partito il cui leader è il giovane Pablo Iglesias, è diventato il terzo partito nel grande paese iberico, e deciderà con i suoi 69 deputati chi sarà il nuovo premier spagnolo. Le elezioni hanno, infatti, evidenziato un’instabilità politica che non garantisce a nessuna forza politica una governabilità “solitaria”. La situazione è stata stigmatizzata dal nostro premier Matteo Renzi, che commentando le elezioni spagnole, ha lodato la nuova legge elettorale varata dal suo governo, che nel futuro eviterà queste incresciose situazioni.
Premier: non manovra di bonus ma disegno organico: giù tasse, difesa deboli, semplificazione. Tecnici Camera: rischi rimborsi da stop a sanatoria su Tasi. Sindacato calcola benefici: da abolizione imposta immobili 191-203 euro a possessori prima casa. Mattarella: ripresa insufficiente, pesa occupazione. Tasi prima casa e canone Rai. E’ di 337,50 euro il beneficio che arriverà l’anno prossimo ad una coppia di marito e moglie per effetto delle norme della manovra su rinnovo contrattuale, Lo calcola la Uil considerando un lavoratore o lavoratrice della Pubblica amministrazione, con coniuge e con un reddito lordo di 22.000 euro, casa di proprietà con rendita catastale di 650 euro (media appartamento A/3).
Un discorso forte quello di Papa Francesco, che ha chiesto scusa ai dipendenti vaticani per gli scandali che in questi mesi hanno colpito il Vaticano. Francesco sottolinea, che la preghiera non deve mai abbandonare il cuore di chi lavora nel piccolo stato pontificio, e assicura che il suo impegno sarà massimo, perché tali scandali non si ripetano nel futuro. Poco prima il Pontefice, aveva con forza rivendicato la forza delle riforme che ha avviato in questo ultimo anno, ed ha promesso ai nunzi apostolici, ” che andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza”.
Radicali rivelano suicidio assistito per militante Dominique Velati, malata terminale, il 15 dicembre a Berna. Aiutata anche economicamente e ‘accompagnata’ nell’iter per ottenere eutanasia. Annunciano disobbedienza civile: giunte altre 90 richieste aiuto, pagheremo il viaggio a chi vuole morire. Velati, ha fatto sapere Cappato, “ha ottenuto il suicidio assistito a Berna lo scorso 15 dicembre, ed oggi ne diamo notizia seguendo le volontà da lei indicate in merito ai tempi per rendere pubblico l’evento”. “Sono circa 90 le richieste ricevute nelle ultime settimane da parte di cittadini malati terminali che chiedono un aiuto per ottenere l’eutanasia in Svizzera”.
“Sono stato sospeso per otto anni senza motivo”, questo il passaggio più forte del discorso fatto da Blatter, dopo aver conosciuto la decisione del comitato etico della FIFA che prevede la sua sospensione da tutti gli incarichi per otto anni. La sospensione interessa anche Platini reo secondo il verdetto di “corruzione e abuso”. La vicenda ruota attorno a due milioni di franchi svizzeri, versati dall’ex presidente della Fifa a Platini per una presunta serie di consulenze fornite tra il 2008 e il 2011. I due, a questo punto, “ex grandi” del calcio mondiale, hanno preannunciato la loro intenzione di voler fare ricorso in tutte le sedi possibili.
Sentenza processo secondo grado conferma massimo della pena per ex primario clinica milanese Santa Rita, in dichiarazioni spontanee si è difeso, ‘Non ero un serial killer’. Ridotta da 30 a 25 anni condanna a Fabio Presicci. Sentenza di non dover procedere per prescrizione dei reati per altri cinque imputati. Processo che si è invece concluso con una assoluzione con la formula “perché il fatto non costituisce reato” per un medico della sua equipe, Marco Pansera, condannato in primo grado a 26 anni e 2 mesi di carcere. L’ex primario ha assistito impassibile alla lettura della sentenza. Poi ha abbracciato la moglie, Barbara, in lacrime, ed è stato portato nel carcere di Opera, dove è detenuto.