Lo sappiamo che siete lì intenti in coda al supermercato tra le corsie per trovare gli ingredienti giusti del Cenone di Natale 2015, magari semplicemente quella della vigilia: dunque che ricette preparerete all’immensa carrellata di parenti che già si sta aspettando il meglio rispetto all’anno scorso da voi? Niente paura, abbiamo giusto qualche consiglio in serbo per voi, anzi… in calabrese! Dopo avervi mostrato come la Toscana potrebbe sere protagonista anche in tavola, ora cambiamo decisamente registro, confinandoci nella profonda Calabria dove cibo e tradizioni di certo non sono seconde a molte regioni in Italia. Come antipasti potremmo dirvi crespelle ripiene alle alici e salumi DOP, magari anche con aggiunta di pecorino crotonese e caciocavallo silano. Per primi invece, scillatelle con ragù di maiale, perché no? Ma anche minestra marinata con verdure di campo e fagioli, che potrebbero introdurre i secondi quali capretto al forno con patate oppure la specialità pesce stocco di Cittanova. E sui dolci? Fichi a crocetta ricoperti al cioccolato, torroncini, dolci al cedro e al bergamotto. Insomma, spettacolo calabro in vista. Ebbene, avete dunque cambiato corsia per provvedere?



Siamo arrivati a fine anno 2015, e con i consigli vari per il cenone come siamo messi? Beh, diciamo che domani c’è la vigilia di Natale e se ancora non avete pensato al menu… tranquilli non spaventatevi, siamo qui apposta! Avete fatto u rapido calcolo sul tema comune di quest’anno? Vi diamo degli indizi: Premier Matteo Renzi, la super Ministra per le Riforme Maria Elena Boschi, e ancora, le banche indebitate dal Monte dei Paschi ai più recenti Banca d’Etruria eccetera. E poi ancora Paulo Sousa, Kalinic e Bernardeschi: non ci siete ancora arrivati? Beh le ricette e i nostri consigli per questo primo cenone vengono chiaramente dalla Toscana, un modo per mangiare e provare a dimenticare almeno in queste feste tale assoluta e predominante presenza toscana nelle nostre vite pubbliche. Dunque cosa potrebbe consigliarci quella landa spettacolare e ricca di tradizioni e cibo, aldilà del simpatico Presidente del Consiglio? La vostra tavola – ovviamente color viola, per rimanere in tema – potrebbe vedere dei bei crostini di fegatini, con un brodo di cappone in tazza o i cappelletti in bordo. E di secondo? Una faraona, l’anatra con i fegatelli e i tordi in insalata, oppure ancora cappone ripieno e sformato di gobbi. Potremmo chiudere senza il dolce? No, esatto e dunque via di cavallucci e ricciarelli, per non parlare dei sempreverdi cantucci con vin Santo. Suvvia, finalmente si mangia e ‘nun si fa per ridére (leggetelo con accento aspirato tipicamente fiorentino).

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