Nasce a Beauvais nel 1040: della sua infanzia si sa veramente poco, dato che i documenti e le sue opere sono veramente pochissime. San Ivo, dopo aver studiato presso l’abbazia di Bec, attorno al 1075 fu al centro di uno scontro che vedeva contrapposto il Papato e l’Impero: questa lotta durò circa quarant’anni e riguardava le investiture, che venivano definite come sacramento da parte della Chiesa, mentre l’imperatore ed i suoi rappresentanti sostenevano che queste dovevano essere libere, visto che non riguardavano alcun ambito religioso. San Ivo fu uno dei pochi esponenti della Chiesta che, contrariamente a quanto fecero gli altri uomini religiosi, decise di appoggiare apertamente l’imperatore.



Secondo lui infatti, la religione non aveva nulla a che fare con questa particolare argomentazione, sostenendo che esse dovevano essere libere, proprio come sosteneva l’imperatore. La voce di San Ivo si fece sentire parecchio, dato che riuscii a far terminare, in maniera pacifica, la disputa: essa si concluse a favore dell’imperatore, che ebbe il pieno controllo delle investiture, escludendo la Chiesa e privandola di quello che, inizialmente, veniva distribuito come sacramento ed apparteneva all’ambito religioso.



Un’altra grande opera che fece fu quella di raccogliere le Sacre Scritture e di riunirle assieme, accompagnandole con le lettere dei Papi e dei discepoli: nacquero dunque diversi volumi, i quali divennero sacri. Prima della sua morte, San Ivo ebbe uno scontro col monarca francese Filippo I, in quanto era contrario alle sue nozze con Bertrada: il Santo non riuscii però a vincere questa battaglia, visto che il sovrano decise di portare a termine le nozze senza prenderlo in considerazione. San Ivo morirà nel 1115 a Beauvais. 

Il ventitré dicembre, per la Francia e soprattutto per Beauvais e Chartres, San Ivo viene ricordato con una solenne celebrazione religiosa, visto che egli è il patrono di queste due particolari zone dello Stato Europeo. Il giorno in cui viene celebrato iniziano anche le festività di Natale: la festa di San Ivo viene considerata come una piccola anticipazione della vigilia di Natale, visto che il Santo viene ricordato con una messa che risulta essere maggiormente lunga rispetto le altre. Le teorie di San Ivo e le sue battaglie, avvenute appunto intorno all’XI secolo, vengono ricordate in maniera semplice ma solenne, proprio per far capire quanto San Ivo cercò di fare per la Chiesta cristiana. Oltre a questo rito, che viene visto come molto importante e fondamentale sul suolo francese, San Ivo viene portato in processione nelle due città nella quale visse, ma nessuna sagra viene effettuata per celebrare il Santo. Solo in Francia, ed in particolar modo in quelle due regioni, San Ivo viene celebrato in questo modo mentre, nel resto delle zone europee e non cristiane, San Ivo viene semplicemente menzionato durante la classica liturgia ecclesiastica. Il Santo, anche a causa della vicinanza del Natale, spesso viene messo in secondo piano rispetto agli altri ed alla nascita di Gesù bambino.



Santa Bicema, nata nel III secolo dopo Cristo, è una delle patrone di Cagliari, visto che visse in questa zona d’Italia. Ella era una vergine e martire che, per cercare di divulgare la sacra parola del Signore, venne imprigionata, seviziata e uccisa, in quanto in quel periodo non erano tollerate le conversioni religiose non autorizzate dal monarca. San Giovanni Stone invece è il santo patrono di Cantebury: egli, durante il processo di conversione della popolazione, che avvenne attorno al XVI secolo dopo Cristo, ebbe diversi scontri con Enrico VIII il quale vide diverse volte la sua figura essere sfidata da parte del santo. Non accettando questa mancanza di rispetto, il monarca lo fece imprigionare e martirizzare dopo diverse torture e punizioni di ogni genere.