Per le Buone Feste di quest’anno andiamo ad approfondire le tradizioni della Campania, e principalmente a Napoli, dove in occasione della Festa di Natale è possibile assistere ad una vasta serie di manifestazioni di ogni tipo, che non si fermano solamente a quelle religiose. I preparativi per Natale iniziano l’otto dicembre, ovvero il giorno dell’Immacolata, durante la quale vengono organizzati i vari presepi viventi, formati da tantissime persone, che ricoprono un ruolo completamente differente all’interno della suddetta rappresentazione. Durante tale giornata, vi sono anche delle funzioni religiose alle quali partecipano tantissime persone: nei giorni successivi, principalmente a Napoli, le varie città organizzano un gran numero di mercatini artigianali, dove vendono venduti prodotti di ogni genere, che spaziano dai giocattoli ai prodotti gastronomici tipici di Napoli. Il giorno della Vigilia, una delle tradizioni tipiche napoletane consiste nel giocare a tombola: la Smorfia Napoletana è il tipo di tombola che viene utilizzato maggiormente, visto che ad ogni numero corrisponde un significato ben preciso, che viene espresso dopo aver letto il numero. Sul fronte culinario, nella Campania vengono preparate diverse pietanze, come ad esempio i conchiglioni ripieni al forno: in ogni città viene preparato questo piatto utilizzando differenti ingredienti, ognuno dei quali caratterizza tale primo. Cassata, struffoli, panettone e pandoro sono i dolci tipici, mentre come carne, in Campania per Natale viene preparato il pollo arrosto, con patate, e l’agnello in tegame accompagnato dai piselli.



Con un gioco di inside-outiside, dall’Italia andiamo a vedere come si scambiano le buone feste di Natale in Ungheria: la data più importante del mese di dicembre è il 6, quando arriva Miklòs (in ungherese), l’equivalente di San Nicola, cioè Babbo Natale. E’ proprio in questa giornata che i bambini ricevono tanti piccoli pacchettini rossi, con all’interno caramelle e cioccolatini. Per le strade ci sono tante manifestazioni e sfilate colorate, in cui si distribuiscono altri dolcetti ai più piccoli. Al contrario della nostra tradizione in cui l’albero viene preparato l’8 dicembre durante l’Immacolata Concezione, in Ungheria le decorazioni dell’albero di natale si fanno solo il 24 sera, quando si organizza il cenone in famiglia. Le decorazioni comprendono anche tanti dolci, come cioccolatini incartati in carta dorata e biscotti di ogni tipo, compresi i famosi omini di pan di zenzero. Si mangiano piatti tipici a base di carne, pesce e formaggio e sono immancabili le classiche zuppe. I bambini ricevono un regalo, che però non viene portato da Babbo Natale ma da Gesù Bambino. La tradizione ungherese prevede anche di aspettare la mezzanotte tutti insieme in casa e recarsi poi alla messa nella chiesa più vicina.



Per le Buone Feste di quest’anno andiamo a scovare una regione troppo sottovaluta ma dal grande valore tradizionale e storico: la cultura del natale nelle Marche invece è davvero speciale, con un clima natalizio che si percepisce già alla fine del mese di novembre, quando nelle piazze vengono creati i primi mercatini di Natale: tale evento segnala appunto l’avvicinarsi della suddetta festa, che viene vissuta con molta attesa in questa regione. Le famiglie, oltre recarsi nei suddetti mercatini, già dai primi giorni di dicembre si cimentano nella preparazione delle varie decorazioni che saranno esposte in casa: inoltre, in molte famiglie, vi è l’usanza di coinvolgere anche i nonni, che da ottimi consiglieri, oltre dare un piccolo aiuto nei preparativi della festa, raccontano come il Natale sia cambiato rispetto alla loro gioventù. Nei borghi maggiormente antichi, vengono realizzati diversi mercatini e presepi viventi, dove tradizione e voglia di effettuare gli acquisti si mescolano perfettamente, creando il tipico clima natalizio che si è andato a perdere col passare del tempo. Per quanto riguarda le pietanze, ogni persona invitata alla festa di occupa di portare un piatto differente, seppur questo venga preparato senza la collaborazione delle altre persone. In particolar modo, nel giorno di Natale, nella regione Marche vengono consumati i cappelletti in brodo, che vengono serviti caldi, mentre come secondo piatto vi sono i vincisgrassi, ovvero una pietanza a base di carne, come il macinato di manzo e quello di maiale, accompagnato dai funghi e da una crema al burro. Il cappone arrosto viene affiancato a questo piatto: infine, come dolce, vi è la pizza di Natale, ovvero una pietanza con base pasta di pane accompagnata da frutta secca, fichi e altri ingredienti, che sono differenti a seconda della città nella quale viene preparata.



Sebbene gli spagnoli siano considerati uno dei popoli più “simili” a noi per usanze e tradizioni, le buone feste del Natale iberico si discostano un po’ dal modo di festeggiare nostrano. Anche se il 24 o il 25 si usi cenare e pranzare tutti insieme, in Spagna non c’è la tradizione di Babbo Natale che porta doni in questi giorni. Nella penisola iberica infatti il giorno in cui si consegnano ufficialmente i regali è il 6 gennaio, con la festività de “Los Reyes”. Sono i Re Magi a portare i doni e a dare il via al celebre scambio di pacchetti. Per tutte le strade spagnole, da Madrid a Barcellona, da Siviglia a Bilbao sfilano carri decorati a festa per le vie del centro e i bambini aspettano caramelle e piccoli dolcetti consegnati al loro passaggio. Negli ultimi anni, in particolare nelle grandi città, si inizia a scambiare qualche pensiero anche nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, ma nel resto del paese ogni celebrazione avviene solo ed esclusivamente il 6 gennaio.

Continuiamo la rassegna dall’Italia e dal mondo per vedere le “buone feste 2015” come vengono trattate nella tradizione del Natale, e ci fermiamo in una regione che è davvero unica in tutto il panorama europeo. La Sardegna è una delle regioni dove il Natale è sinonimo di famiglia: questo perché vi sono delle tradizioni legate alla preparazione del giorno della festa che generalmente non vengono a mancare in nessuna famiglia. La tradizione della preparazione dei dolci si svolge in ogni zona dell’isola italiana: diversi giorni prima di Natale, le famiglie si riuniscono e iniziano a preparare diversi dolci, come ad esempio gli amaretti e le ciambelle. In particolar modo, le protagoniste di questa tradizione sono le matriarche e le nuore e figlie: ognuna di esse collabora anche se, nella maggior parte dei casi, è la nonna la figura centrale di tale fase, visto che è proprio lei a preparare i vari dolci, dando delle precise istruzioni alle donne che collaborano con lei.

L’otto di dicembre, ovvero il giorno dell’Immacolata, nelle case viene preparato l’albero ed il presepe: le decorazioni vengono poste in tutta la casa e chi ha la possibilità arreda anche il giardino, inserendo delle luci e altri tipi di decorazioni. A Cagliari, durante il periodo natalizio, viene aperta la Fiera di Natale: in questo luogo vi sono diverse bancarelle dove si trovano una vasta gamma di prodotti gastronomici tipici della Sardegna, come formaggi ed altri, ma anche altri generi di articoli, come luci, giocattoli e decorazioni. L’ingresso, generalmente gratuito, permette alle persone di poter effettuare le compere per il giorno di Natale. Inoltre, bisogna sottolineare come, nel centro storico di Cagliari, venga creato il Mercatino di Natale: questo accade anche in alcune altre città della Sardegna. La Vigilia di Natale, la preparazione delle pietanze viene suddivisa tra i vari componenti della famiglia: i maschi preparano la carne, che viene cotta al caminetto, mentre le donne si dedicano alle prime pietanze. Maialetto, pesce e pasta al forno, così come gnocchetti o altri cibi, vengono serviti nelle tavole delle famiglie sarde: i giovani invece si dedicano alla preparazione degli antipasti. Tradizione vuole che, la famiglia completamente riunita, giochi a tombola in attesa della mezzanotte, dopo la quale ci si scambiano gli auguri e scartano i regali.

Le “Buone Feste di Natale” sono tra i paesi scandinavi un motivo di tradizione: sono famosi per i festeggiamenti natalizi con la legenda narra che la tradizione di Santa Klaus sia nata proprio in Finlanda, e più precisamente in Lapponia. In Norvegia, Finlandia e Svezia quindi il Natale inizia già alla fine di novembre. In particolare, in Svezia c’è l’usanza di addobbare le case esternamente e internamente, con decorazioni spesso realizzate a mano usando materiali come carta, paglia e tutto quello che può accendere la fantasia. Non c’è bambino che non conti i giorni che mancano al 25 dicembre con un calendario dell’avvento: ogni giorno si apre una finestrella che può contenere immagini o piccole sorprese o cioccolatini per i più golosi. Inoltre tutte le famiglie svedesi preparano durante il mese di dicembre dei biscottini speziati e aromatizzati, da mangiare subito oppure da appendere come decorazioni natalizie. Una festa particolarmente sentita è quella di Santa Lucia, che cade il 13 dicembre: la figlia maggiore di ogni famiglia si veste con una tunica bianca e una corona di alloro e offre dolci fatti in casa ad amici e parenti. Immancabili poi sono i canti intorno all’albero di natale, nella notte tra il 24 e il 25: un altro bel modo di festeggiare una giornata magica!

Una delle regioni più piccole che per queste “buone feste 2015” riporta la tradizione di cibo e cultura a tutta Italia: la Liguria, nel passato, i contadini attendevano in particolar modo il giorno di Natale: questo perché, in tale giornata, il loro ruolo veniva completamente messo da parte e nelle loro tavole il cibo abbondava in grande quantità. Un’usanza tipicamente ligure avveniva il tredici di dicembre, giorno di Santa Lucia: durante questa ricorrenza, il maiale veniva sacrificato e conservato per il giorno di Natale. La carne veniva posta sotto sale ed anche le ossa veniva conservate in maniera quasi avida, in quanto i contadini evitavano di sprecare le varie parti dell’animale. Solo il giorno della Vigilia, le famiglie preparavano la loro abitazione: la casa veniva decorata con rametti di alloro e bacche, le quali venivano legate a dello spago e appese in tutta la casa. Seppur queste usanze siano mutate, attualmente vi sono alcune tradizioni che persistono in Liguria: una di queste vede protagoniste le donne che, la mattina del ventiquattro dicembre, preparano il pandolce e la focaccia, che verrà poi servita la sera. Generalmente, le donne effettuano tale preparazione da sole, senza l’aiuto di nessuno, nemmeno delle altre femmine della famiglia: ognuna di esse porta la sua focaccia il giorno di Natale. Ancora oggi, in Liguria, il primo piatto che viene preparato per il giorno di Natale è quello dei natalini in brodo, ovvero maccheroni di semola, che vengono accompagnati dalla carne e pesce come secondo piatto. Solo il giorno di Santo Stefano viene preparata una pietanza che potrebbe essere definita come maggiormente ricca, ovvero i ravioli, i quali vengono consumati sia a pranzo che a cena.

Un secondo giorno di Buone Feste, Google per il Natale non lascia e anzi, raddoppia! Oggi per il secondo giorno consecutivo campeggia sul doodle personalizzato della mitica azienda di Mountain View, ovvero sui tutti i vostri dispositivi elettronici connessi, un altro logo particolare, dedicato anche oggi nella incantevole vigilia di Natale ad un’arte molto affascinante come il papercraft o papermodel. Nello specifico è una forma di lavorazione della carta che viene piegata e utilizzato per creare modellini, sculture, ceramiche tridimensionali. Ora, Google l’ha scelta come doodle sia ieri che oggi per poter in modo originale fare i propri auguri speciali di Natale; nel logo di oggi, disegnato da un doodler di professione come Robinson Wood, sono create molte case, casette da vacanze tutte colorate con la “chicca” delle porte che viste nel complesso formano la scritta di Google. Uno spettacolo di colori che porta tutta l’immaginazione verso la costruzione di questo particolare origami tutto: siamo pronti per scartare i regali e per augurare a tutti “Buone feste!”. Per vedere il doodle di Google di oggi, clicca qui.

L’Abruzzo è invece una regione dove le usanze cristiane si mischiano a quelle pagane: una di queste consiste nella ricreazione della scena della Natività. Alcune persone, vestiti come Giuseppe e Maria, dopo aver scelto la grotta, ricreano appunto tale scena e anche l’asino ed il bue sono presenti in questa rappresentazione: nella maggior parte dei casi, vengono coinvolte anche tantissime altre persone della regione, che assumono il ruolo di pastori, creando quindi una scena della Natività che coinvolge tantissime persone e che coinvolge emotivamente le persone che vivono in questa regione, nonché i turisti. In alcune zone della regione dell’Abruzzo, precisamente quelle maggiormente pagane, i doni di Natale vengono scambiati il giorno prima, ovvero il ventitré di dicembre, precisamente alle ore diciotto del giorno: una campana inizia a suonare senza sosta per circa un’ora ed avverte la popolazione dell’inizio della festa. Queste scendono in strada, dove si scambiano gli auguri di un buon Natale: in alcuni casi, i vicini si fanno dei piccoli regali che vengono scambiati proprio durante questo evento.  I doni vengono poi scartati a casa propria ed il giorno successivo si scambiano i ringraziamenti per il pensiero: tale usanza però, al giorno d’oggi, è divenuta sempre più rara, visto che la popolazione è totalmente cristiana, anche se vi sono delle persone che seguono questa tradizione. Per quanto riguarda l’aspetto culinarie, in Abruzzo vengono preparati diversi piatti tipici di Natale, come ad esempio la minestra di cardi, che viene servita la notte della Vigilia, così come non mancano altri piatti tipici quali la tacchinella in brodo oppure i calgionetti fritti, dolce a base di marmellata d’uva accompagnata da noci schiacciate e cacao. 

La Valle D’Aosta è una delle regioni maggiormente legata alle tradizioni natalizie visto che vengono realizzate manifestazioni differenti tutte legate alla celebrazione del Natale, cogliendo così l’occasione di augurare Buone Feste ai suoi abitanti. Presepi viventi e musiche popolari, mischiate a quelle tipicamente natalizie, riescono a far divulgare il clima natalizio in tutta le regione: ad accompagnare questa tradizione vi è la realizzazione dei mercatini tipicamente artigianali, che vedono protagonisti falegnami ed altri artigiani che si apprestano a vendere i vari oggetti realizzati a mano. Una delle tradizioni tipiche della regione consiste invece nel recarsi nelle parrocchie ad ascolta la messa di Natale: le famiglie si riuniscono in gran numero e ascoltano la Santa Messa, che viene caratterizzata da canti e da racconti sulla Natività. Al termine della funzione religiosa, le persone attendono all’uscita della Chiesa: nella maggior parte dei casi vengono realizzati dei piccoli spettacoli pirotecnici, mentre il parroco effettua la distribuzione dei panettoni e delle ceste natalizie alle famiglie che si sono recate in Chiesa per celebrare la nascita del Figlio di Dio.  In Valle D’Aosta inoltre, il Comune organizza delle passeggiate sul calesse, che permette alle persone di visitare i borghi antichi della città: si tratta di una tradizione che offre, soprattutto ai turisti, la possibilità di poter visitare i luoghi più suggestivi della regione, molti dei quali addobbati per la festa di Natale. Ma la tradizione natalizia della Valle D’Aosta si può trovare anche nelle cucine e pietanze che vengono preparate per il giorno di Natale: una di queste è la salsiccia con patate, ingredienti che vengono entrambi cotti al camino. Un altro piatto è il dolce che viene chiamato lardo con castagne, che mischia in maniera perfetta questi due sapori e che viene servito al termine del pranzo o della cena di Natale. A questo dolce, vengono accompagnate le pere al cioccolato e panna: la zuppa valdostana è invece il classico piatto che apre il pranzo o la cena di Natale, così come è quello che viene consumato alla Vigilia, che avviene al rientro a casa dopo l’ascolto della funzione religiosa.

I social network stanno per diventare una vera e propria miniera di auguri originali o più o meno speciali. Sicuramente di questa seconda categoria fanno parte anche quelli di Medici Senza Frontiere e, in particolare, di Elisa che manda un messaggio dalla Repubblica del Congo dove sta prestando servizio per aiutare chi ha bisogno e, in particolare, i bambini che grazie a lei possono avere cure affidabili e, perchè no, con un sorriso. Poco fa sulla pagina ufficiale dell’associazione hanno postato questo piccolo video con il messaggio di auguri per il prossimo Natale al grido di: “A tutti voi auguri di #BuoneFeste da Elisa dalla Repubblica Democratica del Congo”. 

Sono diversi i personaggi famosi che sui social network stanno liberando la loro creatività per fare gli auguri di buone feste in vista del Natale 2015. Tra questi c’è anche la cantante salentina Emma Marrone che con la sua solita ironia propone un famoso quadro in cui c’è un saluto tra diverse persone con sotto scritto: “Oh, se non ci vediamo più buone feste”. Sicuramente un modo molto carino di fare gli auguri ai fans che su Instagram segue con grande interesse la vita dell’artista. Sono numerosi a seguire i commenti dei fans che scrivono: “Buone Feste Emma”, “Sei unica Emma, grazie d’esistere”, “Buone feste e non mangiare assai”, “Mi piacerebbe che per le feste postassi un video con una canzone di Natale ovviamente cantata da te”. Clicca qui per l’immagine e i commenti dei fans.

Anche il Piemonte è una regione nella quale l’arrivo del Natale è molto sentito e partecipato: le Buone Feste non si rifiutano a nessuno e interessante scoprire cosa avviene attorno a noi nei vari territori dalle mille tradizioni in giro per l’Italia. Il Piemonte è famoso soprattutto con la rappresentazione di presepi viventi, recite oppure di mostre di grandi presepi scultorei. Tipica del Piemonte è l’Adorazione del Bambino Gesù da parte dei “Pastour”, i Pastori, che viene messa in scena in pubblico con l’ausilio di attori. Uno di questi ultimi interpreta sempre il Gelindo, la figura che, secondo la tradizione popolare, avrebbe guidato i pastori verso la grotta di Gesù. Queste rappresentazioni si tengono soprattutto nella città di Alessandria e viene interamente recitata nel dialetto locale, spesso con un tono scherzoso ed inserendo nel dialogo anche dei riferimenti alla vita quotidiana o ai recenti fatti di cronaca. Anche in Piemonte vengono allestiti numerosi mercatini natalizi, come quelli coloratissimi ed illuminati dai piccoli lampioni che affollano le strette stradine di Santa Maria Maggiore, o ancora i Mercatini di Torino, probabilmente i più grandi ed organizzati della regione.  Sono innumerevoli le tradizioni natalizie dei piccoli e grandi paesi piemontesi: a Torino si usava appendere delle ghirlande colorate e mangiare in compagnia un dolce a base di ricotta, chiamato Seriàs, ed il Vin Brulé profumato di spezie. Nei piccoli paesi di campagna, invece, le famiglie che si recavano alla Messa di Mezzanotte lasciavano aperta la finestra, per poter permettere così l’ingresso della sacra Famiglia, se in quel momento fosse passata per la strada. Altro elemento ricorrente della tradizione natalizia piemontese è il vischio, che cresce spontaneamente in numerose zone del Piemonte e che è simbolo di prosperità. Il Vischio veniva appeso sul soffitto e sotto i suoi rami si consumavano i tradizionali pranzi natalizi a base di Agnolotti al Plin, peperoni in bagna cauda e bollito misto, il tutto innaffiato dalle immancabili caraffe di buon vino rosso.

È Natale per tutti, persone comuni e vip, e quando gli auguri di “Buone Feste” provengono da personaggi famosi, immortalati in un ritaglio di normalità, ecco che quel sapore di familiarità che già si respira con coloro che ogni giorno vediamo all’interno di un piccolo schermo incrementa a dismisura. È il caso ad esempio dello chef di Alessandro Borghese, che su Instagram ha pubblicato una foto che lo ritrae mentre tiene in braccio la figlioletta vicino all’albero di Natale. La pargoletta ha fatto una richiesta certamente intelligente al proprio papà:”Mia figlia mi ha chiesto se cucino anche per Babbo Natale! Magari porto il catering al Polo Nord! Hahahahahahaha Buone feste amici ;-))#BuoneFeste #solocosebelle #alberodinatale #natale #nataleinfamiglia #BabboNatale #PoloNord #chefsofinstagram #chefrock #rocknroll #stayrock #acacciadialberi #alberidinatalerock #cheflife #illussodellasemplicita #abnormal #rock”. A parte la miriade di hashtag non può non essere apprezzata la spontaneità della piccola, con un Alessandro Borghese che siamo certi, pur di accontentare la figlia, sia disposto a cucinare anche sulla slitta di Babbo Natale! Clicca qui per vedere la foto di Alessandro Borghese con la figlia!

La Toscana è una regione particolarmente ricca di folclore, dove le tradizioni genuine, come le Buone Feste di Natale e gli auguri davvero particolari, sono vissute con intensità davvero sorprendente da parte della popolazione. A Lucignano, piccolo paese agricolo situato in provincia di Arezzo, il centro storico si anima di festa durante il periodo di Natale. La Fiera del Ceppo, o Fiera del Cappone, si tiene il sabato e la domenica che precedono il Natale nel centro storico di Lucignano. Tra la rappresentazione del Presepe Vivente, ingressi gratuiti nei Musei e la vendita di prodotti artigianali e tipici (libri, bambole e presepi, ma anche pecorino, salumi al miele e olio extravergine d’oliva) la Fiera del Ceppo riempie questo piccolo paese di colore e di atmosfere magiche. Sempre in Toscana, ad Abbadia San Salvatore, durante la Vigilia di Natale il centro storico del borgo viene illuminato dalle fiaccole mentre si elevano i canti tradizionali dei pastori e delle pastorelle, rievocando così l’atmosfera di secoli e secoli fa. A Siena, invece, la Chiesa di Santa Lucia impartisce le tradizionali benedizioni, mentre nel centro storico la Fiera dell’artigianato mette in mostra sculture in terracotta, giochi e dolci per la gioia dei turisti e dei bambini. A Palazzuolo sul Senio si tiene la tradizionale mostra dei Presepi del Mondo, che ospita circa un migliaio di presepi (tutti fatti a mano) che provengono dalle più disparate nazioni della terra, ciascuno prodotto con gli elementi tipici della tradizione dello stato dal quale proviene. In Toscana Natale significa anche tradizioni culinarie: sulle tavole imbandite della Vigilia o del pranzo non possono mancare piatti come i crostini di fegatini, antipasti conditi con olio di tartufo, i cappelletti in brodo e la tacchina farcita.

Sì siamo nel periodo giusto, quello lì, quello le Buone Feste appese su tutti i negozi, quello del “oh, buon Natale amico” e anche del “felice anno nuovo”. Tante usanze, molte tradizioni e noi abbiamo deciso di continuare la nostra rassegna quotidiana, partendo dalla scelta di Google di affidare il Doodle di oggi a questo splendido periodo, sulle regioni italiane. Con l’arrivo del Natale si assiste al rifiorire di tutte quelle tradizioni che contribuiscono a diversificare le varie regioni italiane, ognuna peculiare dal punto di vista delle proprie usanze. In Veneto il periodo natalizio coincide con l’arrivo delle tradizionali bancarelle alimentari e dei mercatini con i prodotti natalizi che vendono dolciumi, piccole decorazioni o statue e anche materia prima per il pranzo natalizio. I festeggiamenti in Veneto iniziano già con la festa di Santa Lucia, con la quale vengono inaugurati di “Banchéti de Santa Lussia” nella centralissima Piazza Bra di Verona. Durante questo periodo viene installata anche la grande stella cometa che, dall’interno dell’Arena della città di Romeo e Giulietta, tocca terra e si illumina di notte. Mentre Verona si riempie di turisti, le bancarelle di salumi e vini tradizionali e giocattoli affollano le piazze anche dei paesi dei dintorni, richiamando migliaia di persone fra visitatori ed abitanti.  Anche Venezia, la splendida città sulle acque simbolo del Veneto, si orna a festa durante il Natale. Vengono allestiti i Mercatini di Natale della Laguna, dove la tradizione incontra il sapore: stiamo parlando del Campiello dei Golosi, il luogo dove si scambiano o si acquistano i prodotti natalizi da regalare ai propri cari, e dove si possono assaggiare le specialità enogastronomiche della tradizione veneta. Anche in cima ai monti, e più precisamente a Cortina d’Ampezzo, l’arrivo del Natale è molto sentito da parte della popolazione. I mercatini che affollano le vie del centro vendono di tutto, dai piccoli presepi in legno alle composizioni floreali per addobbare la casa, dalle Corone d’Avvento ai prodotti tipici della provincia di Belluno. Uno dei prodotti più amati ed apprezzati da turisti ed autoctoni resta comunque il Vin Brulé, servito con i tradizionali biscotti.

In Lombardia dire buone feste significa in sostanza preparare una delle tradizioni principali: il tipico dolce di Natale in casa, il celeberrimo panettone infatti viene cucinato seguendo le varie ricette tradizionali. Generalmente, questo dolce viene preparato dalle nonne, ovvero dalle matriarche, che vengono aiutate dalle figlie, nuore e dalle nipoti, nonché dalle altre componenti della famiglia di sesso femminile. L’antica tradizione del panettone rappresenta un momento unico per la famiglia: il dolce infatti assume un aspetto secondario rispetto allo scopo principale, che consiste nel trascorrere una quantità di tempo assieme alla propria famiglia. Ovviamente, anche il resto delle pietanze natalizie vengono preparate assieme al resto della famiglia, ed anche in questo caso vale la stessa regola, ovvero trascorrere del tempo assieme al resto della famiglia, la quale contribuirà a rendere il Natale unico nel suo genere. Un’altra tradizione, che anticipa il Natale, consiste nel recarsi nel mercatino di Livigno: in questo luogo vendono venduti sia degli addobbi di Natale che pietanze culinarie, in grado di soddisfare il palato delle persone. In tutta la Lombardia, a causa della grande presenza degli alpini, si accendono delle candele che vengono accese durante la notte per tutto il periodo che precede Natale fino alla fine dell’anno ed all’arrivo della Befana. Inoltre, le abitazioni vengono decorate con delle luci, tradizione che ovviamente viene effettuata anche nelle altre zone del Paese. Per quanto riguarda le pietanze invece, ogni zona della Lombardia ha usanze completamente differenti: ad esempio, a Bergamo e Brescia si cucinano delle mezze lune ripiene di carne, mentre a Milano non deve mancare la pasta in brodo. Prima della cena, vengono servite delle paste prive di grasse per la notte della Vigilia, mentre per pranzo, vengono servite delle paste leggermente più grasse e soprattutto ricche di sapore.

Dire Buone Feste a chi lavorerà sempre anche durante questo Natale magari non è il massimo, ma se lui è il primo a farlo allora tutto si “scioglie”. Ehi sì, c’è chi lavora anche a Natale e chi addirittura non può prendersi una pausa neanche per augurare buone feste: è il caso del portiere dell’Empoli, il polacco Lukasz Skorupski. L’estremo difensore in prestito dalla Roma stando alle riprese pubblicate sull’account Instagram ufficiale dell’Empoli, non sembra avere infatti nessuna intenzione di stoppare il proprio allenamento in palestra:”Tanti auguri di Natale, devo lavorare ragazzi!”. Fiato corto e muscoli che urlano: Skorupski trova a malapena la forza di pronunciare queste poche parole; uno sforzo comunque premiato dagli oltre 200 “likes” meritati dal video, al cui fianco compaiono gli auguri di tutta la squadra toscana:”Eccolo qua il Natale, il nostro Natale: tanti auguri a tutti dalla famiglia azzurra”. Clicca qui per vedere il video di buone feste di Skorupski!

Una grande giornata che anticipa un periodo stupendo: buone feste a tutti, ragazzi il Natale sta arrivando! Ma come lo festeggiano nelle più belle e radicate tradizioni italiane? Abbiamo visto prima la Sicilia, mentre ora ci concentriamo sulla regione Lazio invece, con una delle tradizioni principali, che caratterizza il Natale, è rappresentata dalla creazione del Presepe. Questo simbolo natalizio assume una grande importanza nella regione: le persone infatti sono sempre alla ricerca delle statuine da aggiungere alla loro rappresentazione, che viene resa unica. Sarà infatti impossibile trovare, in due case differenti, altrettante rappresentazioni uguali: le idee tendono ad aumentare per questa creazione, che generalmente viene realizzata con la complicità di tutta la famiglia. Al posto di cucinare quindi, nella regione Lazio è possibile assistere alla realizzazione del Presepe da parte di tutta la famiglia. Tradizione della regione è anche la creazione del mercatino che, generalmente, viene realizzato nella città di Roma. In questo caso però, rispetto a quello lombardo, quello laziale possiede delle bancarelle completamente differenti: le pietanze infatti vengono tralasciate per favorire uno spazio maggiore alle varie statuine che comporranno il presepe, ed inoltre sarà possibile anche trovare diversi giocattoli e qualche articolo artigianale, che viene realizzato e venduto a buon prezzo dai commercianti. Il piacere dell’antichità e dei vecchi doni risulta essere presente in questa regione. Per quanto riguarda invece la cucina, le pietanze laziali tipiche del Natale sono prevalentemente a base di pesce: zuppa di vongole e filetti di baccalà risultano essere le pietanze principali. Esse però non sono le uniche: viene anche preparato il tacchino con ripieno di castagne e salsiccia, che mescola i sapori in maniera sublime. Esso viene servito nella cena della Vigilia, mentre il giorno dopo si preparano altre pietanze, che ovviamente vengono accompagnate dal classico panettone.

Come oggi e nei prossimi giorni vi capiterà di augurare un “buone feste!”, ma quanti vi risponderanno con un “ogni volta che sorridi, volgi la mano ad una persona, questo è il Natale”? Eh già, del resto gli auguri di una (quasi) Santa come Madre Teresa di Calcutta non sono certo da tutti i giorni: in queste giornate natalizie, di feste e festeggiamenti in giro per il mondo, interessanti sono gli auguri più originali quelli che ci colpiscono e che magari riutilizziamo, senza dirlo a nessuno ovviamente, nei nostri biglietti di Natale. Quelli di Madre Teresa saranno certamente ben accetti, perché colgono forse appieno il vero spirito di questi giorni, bandendo la superficialità e il “buonismo” a favore di uno sguardo solidale verso il prossimo. Il Premio Nobel per la Pace nonché punto di riferimento per la comunità cristiana nel mondo, Madre Teresa di Calcutta, spiega come il Natale non avvenga soltanto il 25 dicembre di ogni anno ma che in realtà esso avviene ogni qualvolta si compia un gesto che possa essere di aiuto e di conforto nei riguardi del prossimo soprattutto se bisognoso. Ad esempio per Madre Teresa di Calcutta è Natale “ogni volta che sorridi e volgi la mano ad una persona, ogni volta che metti da parte i propri principi, il proprio orgoglio e quant’altro per aiutare qualcuno in difficoltà e via dicendo”. Per Madre Teresa di Calcutta il Natale è quando si permette al Signore di amare gli altri attraverso se stessi: passare attraverso chi si ha di fronte per arrivare al cuore dell’uomo, del proprio cuore, è il vero significato di un augurio. Non una scaramanzia o un abitudine, ma un desiderio di bontà per sé e dunque per il prossimo.

In Sicilia, le tradizioni per augurarsi buone feste sono molto variegate: durante tutto il periodo di dicembre, vi sono canti tradizionali e la regione intera, in ogni sua singola parte, viene addobbata per poter ospitare, nel migliore dei modi, il Natale stesso. Tipica usanza siciliana è caratterizzata dalla presenza dei ciaramiddari, che augurano buone feste al popolo suonando il loro strumento, permettono alla popolazione siciliana di poter sentire nell’aria, il clima natalizio. Inoltre, vengono allestiti diversi presepi viventi nelle varie piazze: questo elemento tradizionale risulta essere fondamentale, visto che esso non viene mai a mancare. Ognuno dei vari presepi si differenzia dagli altri per qualche caratteristica, che gli permette di essere unico nel suo genere. Inoltre, anche nelle case della popolazioni siciliane viene allestito un presepe ed un albero di Natale: alla creazione di questi due elementi partecipa tutta la famiglia che, come una squadra di lavoratori, si appresta alla creazione di queste decorazioni di Natale. Tutta la famiglia, sia alla Vigilia che nel giorno di Natale, e pure il giorno di Santo Stefano, passa buone feste trascorrendo questi giorni assieme: durante la serata si gioca a carte o a tombola, mentre alcune famiglie si recano in chiesa ad ascoltare la funzione religiosa del Sacro Natale. Per quanto riguarda invece la cucina, in Sicilia vengono preparate diverse pietanze, come ad esempio la pasta con le sarde, la carne con la pancetta coppa ed il brodo di gallina. Infine, per quanto riguarda i dolci, vengono preparati o acquistati i mustazzoli ed i dolci di carne, che concludono una cena che dura diverse ore e che viene consumata lentamente.

Il periodo più bello dell’anno, con i bimbi che non attendono altro le “buone feste” per scambiarsi gli auguri di un Natale felice, sereno e possibilmente pieno di regali. Ebbene, Google come sempre pensa a tutto e anche oggi ci presenta un bel Doodle personalizzato che appare su tutti i nostri milioni di schermi, dal tablet, allo smartphone, dal pc alla smart tv. Un logo molto particolare dove la scritta Google non si vede perfettamente, ma è voluto, per far risaltare la geniale composizione. Sono come tanti piccoli organi da poter tagliare virtualmente per creare tanti piccoli segnaposto per il cenone di Natale, con raffigurati sia gli oggetti tipici di queste feste – l’Albero, la stella, le palline di Natale, giocattoli e caramelle – ma anche in prima fila, a rappresentare la scritta seminascosta, simpatici animaletti che che i bimbi apprezzeranno notevolmente e a cui vi consigliamo di far vedere questo doodle. Dove? Ma è semplice, basta cliccare qui.