Torna a parlare il leader dell’Isis, Abu Baker al-Baghdadi, e lo fa per minacciare Israele e il suo popolo. Il Califfo, come riportato dall’Ansa, ha tuonato contro lo Stato Israeliano in un messaggio audio volto a condannare la presenza del popolo ebreo sul suolo palestinese:”La Palestina non sara’ la vostra terra ne’ la vostra casa ma il vostro cimitero. Allah vi ha raccolto in Palestina perche’ i musulmani vi uccidano“. Parole intimidatorie da parte dell’auto-proclamato Califfo, che non fanno altro che acuire una situazione di per se incandescente, caratterizzata nelle ultime ore da un escalation di aggressioni da parte di palestinesi al confine israeliano. Al Baghdadi ha proseguito:”Gli ebrei pensavano che avessimo dimenticato la Palestina e pensavano di essere riusciti a distrarre la nostra attenzione. Assolutamente no. Molto presto, avvertirete la presenza dei combattenti della Jihad“. Più che una minaccia una promessa insomma: la speranza è che non venga mantenuta.



L’ascia di guerra non viene sotterrata neanche nel giorno di Santo Stefano in due terre molto care a Gesù come Israele e Palestina. A Gerusalemme è stato infatti ucciso un uomo di cittadinanza palestinese dopo che questi aveva tentato di accoltellare agenti israeliani. L’uomo è stato freddato dal fuoco di reazione da parte delle milizie israeliane, rimaste illese dopo il tentativo di aggressione da parte del palestinese. A darne notizia è l’Ansa, che ricorda come ieri un palestinese era stato crivellato dai colpi di arma da fuoco dei soldati egiziani dopo il tentativo fallito di oltrepassare il confine della città di Rafah (a sud di Gaza), e una donna era stata invece uccisa a Silwad, vicino Ramallah, in Cisgiordania, dopo aver tentato di investire alcuni militari mettendosi alla guida di un’automobile. Una scia di morte che non sembra davvero conoscere fine.

Nel giorno di Santo Stefano, primo martire della Chiesa, papa Francesco su Twitter lancia un messaggio molto chiaro: “Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti”. Già nel messaggio per il Natale il Santo Padre aveva ricordato che i cristiani perseguitati in tante parti del mondo “sono i nostri martiri di oggi”. Dunque un nuovo segnale di attenzione per le tante persone che vengono uccise o rischiano la vita per la loro fede. Cui si aggiunge la denuncia di un “silenzio vergognoso”. 

La guerra in Siria non si ferma nemmeno in questo periodo di Natale e i raid aerei proseguono. Secondo l’Osservatorio per i diritti umani, uno dei capi dei ribelli siriani, Zahran Alloush, sarebbe stato ucciso nei pressi di Damasco. L’aviazione russa avrebbe colpito un palazzo dove era in corso un summit, probabilmente tra due fazioni di ribelli rivali che stavano cercando un accordo per unire i loro sforzi. Alloush era uno di più influenti leader del gruppo Jaysh al Islam, che controlla gran parte della perifieria di Damasco. Nel solo giorno di Natale, secondo quanto riportato dall’emittente libanese Al-Mayadeen, la capitale siriana sarebbe stata colpita da ben tredici raid.

“Il dolore si aggiunge al dolore in questo mese. Avrei voluto correre in carcere per dare la notizia a Massimo, rinunciando al pranzo di Natale ma mi è stato impedito da una burocrazia cieca, sorda e insensibile. Per me Massimo non merita questo trattamento”. È quanto ha detto l’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, dopo la morte di Giovanni Bossetti, padre legittimo del muratore in carcere a Bergamo con l’accusa ancora non dimostrata di aver ucciso Yara. Giovanni Bossetti è morto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo Giovanni Bossetti all’età di 73 anni alle 5 del mattino. Massimo Bossetti è stato comunque informato poco più tardi del lutto dal personale della casa circondariale.

Prima della tradizionale benedizione “Urbi et orbi” della domenica di Natale, Papa Francesco lancia un accorato appello, alle potenze mondiali impegnate, nelle guerre in tutte le parti del mondo. Francesco chiede che tacciano le armi, soprattutto in quei luoghi che hanno visto la nascita del Bambino Gesù, è questo il passaggio centrale del pontefice che si rivolge direttamente ai governanti di Palestina e Israele. Un Pensiero anche alla Siria, all’Ucraina e alla Colombia, tutti paesi interessati da vasti conflitti, che nel 2015 hanno portato innumerevoli centinaia di vittime in tutto il pianeta. Preghiere anche per coloro che in quest’ultimo anno hanno cercato la “via della pace” tramite i viaggi della speranza, e a chi soffre in carcere, o ancora che si ritrova alla ricerca di un lavoro stabile.

Prendere organi da un prigioniero in vita per salvare un musulmano è ‘ammissibile’: «la vita del dell’apostata e gli organi non devono essere rispettati e possono essere presi impunemente». Lo riporta una ‘Fatwa’, un editto religioso, scovato dagli americani nel maggio scorso e tradotto dal Pentagono, di cui la Reuters è entrata in possesso. Un’indicazione che seppur non prova che l’Isis stia gestendo un vero e proprio traffico di organi umani, preoccupa per la possibilità che questa pratica possa diventare ‘lecita’ per il gruppo islamico. La ‘Fatwa’, contenuta in un documento del gennaio scorso, è stata recuperata – si legge sul sito di Reuters – tra diversi dati e informazioni ottenute dalle forze speciali americane in un raid nella Siria orientale. Anche se non è stato possibile confermare in modo indipendente l’autenticità del documento, spiega Reuters, la ‘Fatwa’, riportata come la numero «68», spiega che la «rimozione di organi di prigionieri non è proibita anche se comporta la morte». E rappresenta così un’interpretazione ‘religiosa’ che supera il divieto riconosciuto da gran parte dei musulmani al traffico di organi.

Una città surreale quella di Pechino nel giorno di Natale, le autorità hanno chiesto (e in alcuni casi perfino ordinato) ai cittadini di non uscire di casa per nessun motivo, nello stesso tempo sono stati cancellati oltre 200 voli a causa della scarsa visibilità. Tutto per colpa dello smog che oggi ha registrato picchi altissimi all’interno di tutta la città vecchia costringendo i cittadini a correre ai ripari. La municipalità di Pechino ha reso noto che durante le misurazioni odierne le quantità di PM 2.5, (le più pericolosi polveri sottili dovute allo smog) sono state di oltre 20 volte le dose minime consentite.

A memoria d’uomo difficilmente si ricorda un Natale cosi caldo in tutta Europa. È stato, infatti, un 25 dicembre insolito, quello appena trascorso e non solo nel continente Europeo, con nessuna traccia della tradizionale neve natalizia. E se a Palermo con una temperatura di diciotto gradi, la famosa spiaggia di Mondello era invasa di bagnanti, anche a Central Park (New York) i turisti si sono goduti una passeggiata senza cappello e sciarpa. Gli esperti pongono l’accento, come la situazione dovrebbe continuare fino all’epifania, e incolpano della situazione un potente anticiclone europeo e il riscaldamento globale.

E mentre a Reggio di Calabria arriva una nave della Guardia Costiera, con 399 migranti a bordo, in Turchia si registra l’ennesima tragedia di questo dicembre 2015. Ritrovati, infatti, sulla spiaggia di Smirne i corpi di 19 migranti (di cui sei bambini), che hanno perso la vita dopo l’affondamento dell’ennesima carretta del mare in cerca di fortuna e salvezza e in fuga dalla guerra. Ma non sono solo queste le notizie concernenti gli sbarchi in tutta Europa, in queste ore sono state salvate 104 persone al largo della Libia, arrestato uno scafista a Cagliari, e scoperto un tir carico di extracomunitari in Austria. 

La popstar è stata costretta a ricorrere a un giudice per ordinare al figlio 15enne, Rocco, di trascorrere il Natale con lei e non, come lui avrebbe preferito, con il padre, il regista britannico Guy Ritchie. Rocco infatti, riferisce il New York Daily News, non vuole più vivere con la madre negli Usa, dopo la vacanza a Londra con il padre ne ha quindi approfittato per cercare di per restare con lui, tentativo fallito per via dell’ingiunzione ottenuta dalla madre, Madonna, dal giudice della Corte Suprema di Manhattan, Debora Kaplan. l’avvocato di Rocco, Eric Buckley ha fatto sapere che il suo assistito “Aveva detto chiaramente che non voleva tornare a New York”.