La prima e più importante notizia uscita dall’incontro del governo con Regioni e Anci di questa mattina sull’allarme smog a Roma è il fondo di 12 milioni di euro subito disponibile per le iniziative dei Comuni come Firenze, Napoli, Torino, Palermo, Milano, Frosinone e tutte quelle che hanno problemi con l’inquinamento, in ambito di trasporto pubblico locale e mobilità condivisa. Questo però è solo una delle misure messe a punto dal ministro Galletti con tutte le altre principali che abbiamo inserito nel blocco qui sotto (velocità auto in città a 30km/h, diminuzione riscaldamenti e trasporto pubblico): ma ben altre sono le risorse messe in campo e discusse questa mattina. Nella conferenza stampa successiva, il ministro Galletti, il presidente dell’Anci Piero Fassino e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, hanno parlato di 405 milioni di euro complessivi per le risorse programmate e disponibili per la strategia di medio periodo contro lo smog nelle grandi città, distribuite in questo modo: 35 per mobilità sostenibile casa-scuola, lavoro, bike e car sharing; 50 per le reti di ricarica elettrica attraverso il Fondo Kyoto, 250 invece saranno per l’efficienza energetica in scuole, strutture sportive e condomini, sempre con lo stesso Fondo Kyoto e infine 70 milioni per la riqualificazione degli uffici della pubblica amministrazione centrale.
La notizia sta passando in silenzio, ma dopo il vertice del governo sull’allarme smog tenutosi a Roma con il ministro Galletti, le regioni e l’Anci presieduta dal sindaco di Torino, Piero Fassino, le misure proposte dal governo porteranno novità, alcune clamorose: con blocco traffico e targhe alterne, e la presenza costante dell’alta pressione, le Pm10 continuano salire e l’inquinamento diventa una questione comunque seria da affrontare. Certo a leggere le proposte davvero ci si chiede come facciano a battagliare contro lo smog: il riscaldamento abbassato di due gradi è una proposta intelligente, gli sconti sui mezzi di pubblici erano necessari ma l’abbassamento della velocità delle auto in città a 30 km/h farà certamente discutere sotto tanti punti di vista. Queste sono le misure principali contenute nel pacchetto che il ministro dell’Ambiente presentato a Regioni e Anci: inoltre ci saranno provvedimenti che potranno e dovranno scattare in caso di sforamento per più di 7 giorni consecutivi dei limiti di polveri sottili ma su cui l’ultima parola spetterà comunque ai sindaci.
Un grande e immenso flop, questo quanto risulta dai primi dati per l’allarme smog che si stanno discutendo a Roma al vertice organizzato dal ministro dell’Ambiente Galletti con regioni e Anci. Nonostante i blocchi del traffico e le targhe alterne, il livello delle polveri sottili non scende, non bastano dunque questi provvedimenti al momento per combattere lo smog. Le centraline di Milano e Roma sono impietose con le Pm10 che sono addirittura salite durante i vari blocchi del traffico, sia totali che parziali, confermando le parole di ieri del Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che diceva “i blocchi estemporanei non servono” mentre ci vogliono secondo il Presidente della Regione almeno 2 miliardi di euro per misure strutturali come potenziamento trasporto pubblico locale e inventivi per vietare nelle regioni i veicoli inquinanti. Il caso politico continua, con il problema dell’inquinamento che in molti stanno rendendo un autentico dramma (dimenticando a volte che il problema maggiore ovvero che non piove da oltre un mese).
Oggi 30 dicembre è il giorno in cui il governo incontrerà regioni e comuni per l’allarme smog, l’emergenza che sta tenendo banco in questa fine 2015 con le principali città italiane sotto la pressa dell’inquinamento che ha costretto varie misure come blocco traffico e targhe alterne. Nessuno risparmiato, da Milano e Palermo, con Napoli, Roma, Firenze e Torino purtroppo protagoniste, e con Frosinone eletta città più inquinata d’Italia.
Nel vertice richiesto dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti due giorni fa, stamani nella sede del ministero, ci saranno tutti i presidenti delle regioni e i rappresentanti dei comuni e delle realtà locali e verrà presentato un piano specifico per cercare di superare la questione smog, ecco i punti principali del piano-Galletti. Limiti di velocità più bassi in città, a 30km/h invece che 50 e con anche le autostrade interessate alla diminuzione, si potrebbe passare da 130 a 110 km/h.
Altro punto all’ordine del giorno è la questione dei riscaldamenti, con gli uffici pubbli e i centri commerciali che potrebbero abbassare il livello di riscaldamento, così come per le case private. Il Corriere della Sera riporta questi punti principali ma evidentemente sul piano ci saranno altri elementi di discussione anche se certamente questi saranno i più spinosi. Un palliativo? Nessuna innovazione? Di certo qualcosa deve cambiare ma il rischio è che queste ricette si trasformino in boomerang con la popolazione che potrebbe non seguirle creando un cortocircuito piuttosto inquietante.
La giornata che si apre potrebbe essere importante e decisiva per quanto riguarda l’allarme smog che sta impensierendo l’Italia in queste ultime settimane: non piove, e questo è il punto principale con l’alta pressione che sta costringendo Roma, Napoli, Torino, Milano, Firenze, Palermo e tante altre città ancora a provvedimenti anti-simpatie per la popolazione come blocco del traffico, targhe alterne o simili. Ebbene, oggi vertice tra governo, Regioni e comuni indetto a Roma dal Commissario Francesco Paolo Tronca e dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sul tavolo tutte le misure per cercare di combattere lo smog in maniera unitaria e convinta. Ieri intanto, nella conferenza di fine anno del premier Renzi, sono state esposte le prime misure che probabilmente si discuteranno oggi, una sorta di traccia per “i compiti a casa” delle istituzioni sul problema smog. «Nell’arco di un paio d’anni, passare da 2mila centraline di ricarica elettrica a 20mila, rinnovare il parco autobus ed efficiente le case popolari», cos il presidente del Consiglio. Una priorità, quella delle case soprattutto, salutata con positività da vari presidenti di Regione. A che accordo si arriverà dunque? Non resta che scoprirlo nelle prossime ore, ma il caso politico che si è creato non promette un clima favorevole oggi.
L’Italia purtroppo anche oggi si risveglia sotto una coltre di inquinamento, con l’allarme smog che da Roma a Napoli, passando per Firenze, Torino, Palermo e ovviamente Milano per citare i casi più eclatanti. Tra blocco del traffico, targhe alterne e provvedimenti vari contro l’inquinamento da viabilità di motore, i comuni italiani stanno cercando di combattere il problema delle polveri sottili che ormai da un mese è presente nel nostro Paese. Non piove ancora per questa giornata e questo aumenta in maniera considerevole l’allerta: la Capitale ieri ha concluso un’altra due giorni di targhe alterne con risultati però non ottimali, anzi. In ben 11 centraline di rilevamento su 13, si è registrato il superamento del livello consentito di polveri sottili Pm10, eccole: Preneste, Francia, Magna Grecia, Cinecittà, Villa Ada, Cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tirburtina e Arenula. Purtroppo la situazione si fa difficile e per oggi è atteso l’incontro tra governo, regioni e comuni proprio a Roma per trovare una linea di azione condivisa contro la grande emergenza dello smog.
Nella città di Torino l’allarme smog, come in moltissime altre città italiane purtroppo, è ancora alle stelle con l’inquinamento che tiene banco in questo fine 2015 contrassegnato dalla presenza praticamente nulla della pioggia. Nel capoluogo piemontese la Giunta ha deciso di non adottare né blocco del traffico né targhe alterne ma semplicemente ha adottato la misura presa anche da Milano e Roma di portare il biglietto giornaliero ad 1,50€ valido sempre nelle 24 ore della giornata per cercare di invogliare e incentivare l’uso dei mezzi. È però forte scontro istituzionale – ricordiamo che siamo anche in periodo pre-elettorale – tra il candidato sindaco di Torino, Giorgio Ariaudo e lo stesso sindaco della Mole, Piero Fassino: «per quale motivo a Torino non si adottano neanche i provvedimenti emergenziali antismog come Milano e Roma? Forse perché l’aria di Torino è migliore? Non è così, come è noto. Il motivo per cui Fassino non ha trovato soluzioni migliori ad altre città è il culto dell’inerzia, unito alla volontà di evitare conflitti con le rappresentanze dei commercianti». Fassino replica stizzito, ad Askanews: «In questi anni non siamo stati con le mani in mano e abbiamo agito, il tema ambientale è stata una priorità con riduzione della CO2 emessa del 22% entro il 2020: abbiamo incentivato mobilità pulita, investito su metro e aumentato il car sharing. L’emergenza grave di questi giorni però è generata soprattutto dall’alta pressione».
Allarme smog continuo in tutta Italia, ormai è diventato il tema di questa fine anno 2015, con la speranza che la pioggia intervenga in sostengo dei vari blocco traffico totali, targhe alterne e riduzioni del traffico normale veicolare. Abbiamo detto di Palermo, Torino e Frosinone, ma la situazione a Napoli purtroppo si avvicina ai livelli di Milano e Roma, impegnate con una grave emergenza inquinamento (clicca qui per le ultime notizie sul blocco traffico a Milano – clicca qui per le notizie in tempo reale sulle targhe alterne a Roma). Stando ai nuovi dati di Arpac, il tetto delle polveri sottili è stato sforato di nuovo in 3 centraline su sei: Ferrovia, ospedale Pellegrini, Via Argine, ma è nell’hinterland la situazione peggiore con attorno al Vesuvio che si addensa un concentrato di smog che sparirà solo con l’arrivo della pioggia. «Una fade di emergenza per cui le misure tampone sono utili ma non sufficienti: non avere paura del blocco totale e occorre rinnovare il parco macchine del trasporto pubblico», tuona il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo. Ricordiamo che oggi a Napoli, rinnovato anche domani e venerdì, sono attivi gli stop ai veicoli con valori di emissioni al di sopra delle legge, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30.
L’Italia intera è sotto allarme smog, siamo in questa situazione per tutto questo dicembre anomalo senza pioggia: blocco traffico e targhe alterne si “sprecano” in varie provincia e città italiane che provano a muovere il problema traffico e inquinamenti con provvedimenti ad hoc. Da Napoli a Palermo, da Torino e Firenze, quasi tutte le regioni italiane si interrogano su come combattere i livelli di polveri sottili: interviene nella disputa il presidente della Toscana, Enrico Rossi, che afferma «L’Italia è nello smog, la causa principale sono tutti i processi di combustione, in Toscana abbiamo una buona legge che demanda ai sindaci l’attuazione dei provvedimenti di mitigazione e già nelle scorse settimane le situazioni più problematiche riguardano la valle dell’Arno. Se però nessuno interviene, allora lo faremo come regione in via sostitutiva. È necessario introdurre una cura del ferro nella mobilità urbana, ovvero ridurre il traffico veicolare e i consumi domestici». Dopo queste parole sono state mandate delle lettere a tutti i sindaci nei comuni toscani dove i limite di Pm10 sono stati sforati oltre 35 volte per chiedere conto dei provvedimenti attivati per il contenimento delle emissioni ambientali. Lotta allo smog, la battaglia continua.
La ricetta contro l’allarme smog? Per Legambiente è piuttosto chiara: ci vuole il blocco totale del traffico, dovunque ci siano dei livelli di Pm10 a rischio salute dei cittadini e dell’ambiente. L’associazione degli ambientalisti italiani ha dunque chiesto in queste ore al comune di Brescia – anch’esso nel ciclone smog assieme a tante altre città italiane come Firenze, Napoli, Palermo, Frosinone, Torino e tante altre ancora – un blocco totale del traffico seguendo l’esempio di Milano e Pavia. «Le decisioni di questi giorni della Giunta comunale non bastano per produrre una riduzione tangibile dell’inquinamento atmosferico: gli incentivi temporanei, non modificano in maniera permanente le abitudini dei cittadini». Secondo Legambiente anche nel comune lombardo ci vorrebbero più tariffazioni dei parcheggi, la realizzazione della rete dei percorsi ciclabili da troppo tempo su carta, controlli severi sui veicoli commerciali che vengono lasciati circolare anche se non avrebbero alcuna specifica positiva riguardo all’impatto ambientale ed energetico.
In un momento di caos generale per l’allarme smog in tutta Italia – da Torino a Palermo, da Frosinone a Napoli, per non parlare di Bologna in Veneto – il blocco del traffico e le targhe alterne sono le misure scelte da molti comuni sulla scia dell’esempio di Milano e Roma, capostipiti del problema smog per la maggior concentrazione di popolazione e automobili. Il problema dell’inquinamento continua e in alcuni comuni si è voluto “giocare d’anticipo” per evitare di arrivare ai livelli simili alle metropoli: a Firenze ad esempio, il sindaco Dario Nardella ha voluto ordinare un blocco traffico parziale per alcune categorie più inquinanti all’interno delle Ztl nonostante non fossero stati superati i limiti generali consentiti per legge. Niente auto con motore a benzina Euro 0, 1 e diesel Euro 2, 3 e camioncini con diesel Euro 1. Nello stesso tempo gli impianti di riscaldamento sono stati tarati a 18 gradi di temperatura nelle case private e 17 nelle attività industriali, con un massimo di 8 ore al giorno anziché 12 di funzionamento. Ecco il suo commento: «Firenze tra tutte le grandi città italiane è quella in assoluto con le migliori performance, dal punto di vista dei limiti ambientali e questo perché da anni facciamo quello di cui si parla tanto in queste ore, ovvero la revisione delle caldaie».
In un periodo dove tutta l’Italia è sotto il gioco dell’allarme smog con provvedimenti di vario tipo da nord a sud, anche la Sicilia rientra nella vicenda con la città certamente più trafficata dell’intera e incantevole isola, ovvero Palermo. Il vantaggio però di questa città è quello di avere molte più aree verdi e meno inquinamento. E’ per questo che non si è passati al blocco totale come in altre città come Milano e nemmeno ad altre situazioni limite come le targhe alterne che abbiamo visto a Roma. La città di Palermo al momento regala dei parametri che sono ancora nei limiti consentiti che invece invitano alla preoccupazione generale. La Rap, risorse ambiente Palermo, giornalmente stende un bollettino giornaliero nel quale va ad illustrare la situazione dell’atmosfera. Il limite di PM10 nell’aria non viene mai superato e raggiunge la media giornaliera di 32 solo nelle stazioni di Belgio e De Blasi. Valori sotto la norma di allarme e comunque molto più basse di quelle di città come Roma e Milano. Detto questo, la situazione è comunque monitorata anche perché con la pioggia che continua a non arrivare il limite delle polveri sottili è sempre a rischio e non bisogna sottovalutare la situazione.
Per un allarme smog che sembra interessare l’Italia tutta, ecco arrivare delle dichiarazioni importanti da parte del Ministro delle Infrastrutture Graziano del Rio. Intervistato da “Il Corriere della Sera“, Del Rio ha auspicato “misure strutturali per l’intero paese, tenendo conto che il problema delle emissioni non riguarda soltanto i veicoli a motore, ma anche le industrie e le abitazioni“. Del Rio ha poi sottolineato l’importanza della riqualificazione energetica dei riscaldamenti nei condomini, sebbene in tanti non prendano in considerazione questa tematica. A tal proposito Del Rio ha tenuto a precisare che gli incentivi per la riqualificazione dei riscaldamenti sono stati “resi fruibili con la Legge di Stabilità“. Una settore da rivedere è poi quello del trasporto pubblico:”Abbiamo un parco mezzi con un’età media di oltre 14 anni. Necessitiamo di almeno 1600 treni nuovi. Bisogna fare investimenti pluriennali impostati con un’ottica di serietà. penso ad una società sul modello delle britanniche Rolling stock company, che acquistano i treni e li danno in affitto alle Regioni, con un doppio beneficio. Le Regioni non si dissanguano e la società investe con un rendimento adeguato“
Continua ad essere critica la situazione in diverse città italiane per via di un allarme smog che sta costringendo diverse Consigli Comunali nell’adottare il blocco del traffico per evitare che i livelli di Pm10 possa ulteriormente fare un balzo in avanti. Oltre a Milano e Roma, il livello di smog è critico in tantissime altre città italiane come nel caso di Napoli per il quale il sindaco De Magistris ha indetto quattro giorni di blocco totale del traffico. A Firenze il Consiglio Comunale capeggiato dal sindaco Dario Nardella ha firmato nella giornata di ieri un provvedimento che in maniera preventiva blocca il traffico in zone Ztl e della limitazione dell’utilizzo del riscaldamento fino al prossimo 31 dicembre. Difficile è anche la situazione di Torino, dove l’aria sembra essere pessima secondo quanto evidenziato dai dati dell’Arpa il che ha indotto il sindaco ad imporre il blocco del traffico fino a tutta la giornata di martedì. Situazioni analoghe si stanno vivendo in altre città italiane come Palermo e Frosinone.
Anche nella città di Napoli c’è allerta per inquinamento da polveri sottili che ha toccato il proprio punto di massima nella giornata del 23 dicembre. Nonostante la situazione in questi ultimi giorni sembra essere leggermente migliorate, purtroppo le previsioni meteo che parlano di bel tempo fino a capodanno, fanno presumere ad un drastico peggioramento. In ragione di ciò l’unica arma a disposizione dell’amministrazione comunale per evitare di esporre i cittadini ad aria eccessivamente inquinata è quella di limitare il traffico. Nello specifico il sindaco De Magistris insieme alla propria giunta ha deciso di imporre lo stop ai motori con valori di emissione al di sopra delle legge per le giornate di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle 12,30 e dalle ore 14,30 alle 16,30.
Nella città di Torino non c’è stato nessun provvedimento per quanto riguarda lo smog a differenza di Milano, dove c’è stato il blocco totale del traffico, e Roma, dove abbiamo visto le targhe alterne. Dal 26 al 29 dicembre è stata però lanciata la possibilità di spendere ”solo” 1.50 euro per il biglietto dei mezzi pubblici e farlo valere per tutto il giorno, un incentivo che però non ha convinto la popolazione come si sperava a lasciare la macchina a casa. Il candidato a Sindaco per le prossime comunali Giorgio Airaudo ha così parlato ad Askanews: “Per quale motivo a Torino non si sono adottati i provvedimenti emergenziali viste a Milano a Roma? Come è noto a Torino l’aria non è migliore. Il Sindaco Fassino non ha trovato delle soluzioni diverse da quelle che le altre città hanno adottato. L’unico motivo plausibile è il culto dell’inerzia che si è andato a unire alla voglia di evitare dei conflitti con le rappresentanze dei commercianti. Si attende immobili l’arrivo delle pioggie salvifiche”.
Nonostante Frosinone sia una città piccola il problema inquinamento non è da sottovalutare per l’elevato tasso di PM10 ravvisato nell’atmosfera. E’ per questo che il Sindaco ha deciso di attuare dei piani previdenziali che mirano alla diminuzione delle polveri sottili come il blocco della circolazione e le targhe alterna. Sono previste domeniche ecologiche a Frosinone per i giorni 17 gennaio, 28 febbraio e 13 marzo 2016 dalle ore 8.00 alle ore 18.00. Ci sarà inoltre l’istituzione delle targhe alterne nei giorni di lunedì, in cui sarà vietata la circolazione alle targhe dispari, e venerdì, per le pari, dall’8 gennaio al 28 marzo 2016. Inoltre dal 16 novembre 2015 al 30 marzo dle 2016 nei giorni feriali è vietata la circolazione per i veicoli con massa a carico superiore alle tre tonnellate e mezzo. Infine dall’8 gennaio al 30 marzo 2016 si dovrà spegnere il motore in fase di carico e scarico, durante una sosta maggiore di un minuto o ai semafori e per i veicoli pubblici nelle aree di sosta.