Di San Felice I si san ben poco e le notizie che lo riguardano sono purtroppo molto contraddittorie. Il santo Padre, visto che divenne Pontefice attorno al 269 dopo Cristo, ovvero durante l’impero Romano, fu poco presente negli scritti storici del tempo e molte notizie tendono a mescolarsi tra di loro, creando parecchia confusione. Anche della sua infanzia è possibile reperire poche informazioni: la sua data di nascita rimane un mistero, così come il suo operato durante i primi anni di sacerdozio.
Egli venne però diretto dai genitori, il cui padre di chiamava Costanzo, ad un tipo di educazione molto religiosa: questa, al periodo, era un privilegio delle persone che avevano una certa importanza sul suolo romano. Felice divenne subito uno dei preferiti dei sacerdoti del periodo: di sicuro vi è il fatto che, egli, era uno degli studenti maggiormente devoti e seguiva le varie lezioni con molta devozione. Il suo impegno nel divulgare la parola del Signore fu parecchio: egli infatti strinse una particolare amicizia coi vescovi di Roma che, periodicamente, gli affidavano il ruolo di predicatore nonché di colui che, come ruolo, aveva quello di convertire la popolazione pagana romana.
Le varie opere di Felice divennero maggiormente riconosciute nel momento in cui egli divenne Papa: era l’anno 269 dopo Cristo e ottenuto tale ruolo, Felice non cambiò affatto il suo modo di fare. Egli inoltre decise di celebrare una solenne messa in ricordo delle persone martiri che persero la vita durante quel periodo ed in quello antecedente: queste avvenivano proprio nei luoghi dove erano sepolti i martiri, che venivano ricordati in maniera solenne dal Papa, che cercava di rendere omaggio a coloro che avevano perso la vita nel nome del Signore, divulgando la sua parola. Inoltre, Papa Felice I fece erigere diverse basiliche vicino ai luoghi dove questi massacri vennero compiuti: per lui infatti, ogni persona che aveva perso la vita doveva essere ricordata in questo modo solenne, in maniera tale che essa potesse essere ben impressa nella mente della popolazione romana.
Il Papa però, durante il suo ruolo, ebbe diversi litigi con l’imperatore Aureliano: i contrasti tra i due caratterizzarono la parte finale della vita del Papa, che cercava a tutti i costi di imprimersi e fare in modo che, la popolazione di Roma, seguisse il suo esempio. L’imperatore, stanco dei continui contrasti, decise di martirizzare il Papa, che dopo diverse sofferenze, venne ucciso e sepolto in Via Aurelia, in una basilica che venne fatta costruire dallo stesso pontefice. Sulla sua morte però vi sono diversi dubbi, visto che non sono riportati scritti storici sulla cattura e tortura che subii il pontefice. Inoltre, egli non venne iscritto nella lista delle persone che vennero martirizzate durante quel periodo, altra notizia che contrasta parecchio coi documenti storici del tempo. Pertanto, si suppone che Papa Felice perse la vita in maniera naturale, senza alcuna tortura.
Il Papa è il patrono di Roma così come lo sono tanti altri pontefici: durante il giorno del suo ricordo, ovvero il trenta dicembre, egli viene nominato durante la funzione religiosa, ma non vi sono particolari manifestazioni che lo riguardano. Stesso discorso sul resto d’Italia, dove il Papa viene semplicemente ricordato durante la liturgia. San Perpetuo di Tours invece viene celebrato in Francia: egli fece costruire diverse abazie per i monaci ed inoltre, durante la sua vita, il vescovo introdusse le penitenze ed i digiuni religiosi. Sant’Ermete invece viene ricordato in Bulgaria: egli fu un esorcista che, dopo diversi contrasti coi sovrani, divenne un martire in quanto non voleva rinunciare al suo credo.