Una letterina semplice di un paio di righe, scritta da una bambina di 5 anni scritta nel 1938: “Caro Babbo Natale, per favore portami qualche bel giocattolo e un libro di canti religiosi, ho 5 anni, con amore Christine”. Davvero delle richieste minime, tipiche di un tempo dove i bambini si accontentavano di poco e in cui colpisce anche la richiesta di un libro di canti a carattere religioso. Oggi quella bambina è una signora di 82 anni e possiamo solo immaginare la sua sorpresa e commozione quando i nuovi proprietari della casa in cui abitava da piccola gliel’hanno fatta avere. Nel ristrutturare l’abitazione infatti hanno trovato in un vecchio camino la letterina un po’ malconcia ma perfettamente leggibile. I genitori, ha spiegato la signora, dicevano loro di mettere le lettere di Natale in uno dei caminetti della casa, quello della stanza dei giochi, perché era l’unico che non veniva usato. “Avevamo delle richieste molto semplici: non esisteva la televisione e non avevamo neppure una radio. Mio fratello ad esempio come giochi aveva solo dei mattoncini di legno e un puzzle, io avevo delle bambole. Per Natale ci regalavano qualche dolcetto e a volte un libro, una o due cose insomma” ha raccontato la signora Churchill. Aggiungendo: “Avevo chiesto un libro di canti religiosi perché volevo il mio, non quello usato da tutta la famiglia. Mi domando oggi quanti bambini chiedano un regalo del genere”. Il Natale, ha detto ancora, oggi è qualcosa di puramente materialistico, vogliamo sempre più cose e stiamo distruggendo noi stessi e il mondo.



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