Roma si prepara al Giubileo della Misericordia e, come riportato dall’Ansa, il Prefetto Francesco Paolo Tronca ha disposto misure di sicurezza straordinarie per tutta la Capitale. Innanzitutto l’8 dicembre sarà vietato “trasporto di carburanti, Gpl e metano nel territorio di Roma incluso nel Grande Raccordo Anulare“, così come non sarà possibile trasportare “armi, munizioni, esplosivi, sostanze esplodenti e gas tossici nel territorio di Roma compreso nel Gra“. Questi provvedimenti, in aggiunta ad un regime di no fly-zone sul centro di Roma e sulle maggiori basiliche della città eterna che entrerà in vigore dalle 6 di mattina fino alle 22 dell’8 dicembre, serviranno a garantire la sicurezza dei milioni di pellegrini che accorreranno a Roma per assistere all’apertura della Porta Santa di San Pietro.
L’Isis continua a seminare terrore in tutto il mondo e i cosiddetti “obiettivi sensibili” sono oggetto di tutte le precauzioni del caso da parte delle istituzioni preposte al loro controllo per evitare che nuove stragi vengano compiute. È da interpretare in questo senso il comunicato diramato dal Dipartimento di Stato americano e riportato dall’Ansa, in cui si consiglia ai “connazionali di evitare la zona del Consolato Generale di Istanbul” a causa di “informazioni su una minaccia imminente alla sicurezza del Consolato Usa“. Il comunicato si chiude con il “forte incoraggiamento” ai cittadini da parte del Dipartimento di Stato statunitense a “mantenere un alto livello di vigilanza e a prendere le misure appropriate per rafforzare la sicurezza personale“.
Il clima di terrore continua a diffondersi in tutto il mondo: dall’Europa all’America, dall’Oceania all’Africa, fino ad arrivare all’Asia, precisamente in Bangladesh, dove un tempio indù, stando a quanto riferito da Bdnews24, è stato oggetto di alcune esplosioni che hanno provocato un bilancio di almeno 9 feriti. Come riporta l’Ansa, il luogo di culto è situato a Dinajpur, nel nord del paese, nella stessa regione in cui il missionario italiano Piero Parolari è stato ucciso un paio di settimane fa da alcuni militanti sospettati di fare parte dell’Isis. Stando a quanto raccontato dalla polizia, ben tre ordigni artigianali sarebbero stati scagliati contro una folla radunatasi per una celebrazione religiosa in corso nei pressi del tempio di terracotta Kantajeu risalente al XVIII secolo.
Purtroppo dal 13 novembre hanno tutti più paura e ogni evento criminale si trasforma nella paura di un attentato: sta succedendo in questi momenti in Australia con un uomo armato che si è barricato dentro ad un bar con degli ostaggi. Succede a Rya, a sud di Melbourne: come riportano i media australiani, ci sarebbe sicuramente una donna in ostaggio anche se non sembrano esserci al momento vittime dentro al caffè. Immediatamente la polizia ha circondato il locale e sta negoziando con il sequestratore ma ancora resta del tutto misterioso il possibile movente. Sembra comunque più assimilabile alla strage de Il Cairo di ieri mattina con una rivendicazione personale per motivi riconducibili al passato del criminale: al momento per fortuna in Australia non si stanno contando vittime e questo già di per sé è la miglior notizia in un momento comunque per i cittadini di Rye.
E dopo il timore di due giorni interi arriva l’inquietante conferma: è la prima rivendicazione dell’Isis dopo i fatti di San Bernardino che hanno visto la morte di 16 persone e dei due attentatori coniugi. In un comunicato ufficiale trasmesso da Aamaq, network propagandistico dell’Isis, si legge come «i due autori della strage sono sostenitori dello Stato Islamico e l’attacco è arrivato dopo la dichiarazione degli americani che gli Usa non erano a rischio di attentati terroristici e dopo i sanguinosi attacchi a Parigi e Tunisi». Su diversi account l’Isis stesso festeggia e la parola decisiva anche dal Fbi che conferma si tratti di terrorismo. Del resto ogni ora che passava sembrava sempre più evidente il collegamento tra Syed Farook e la moglie Tashfeen: infatti secondo quanto si apprende da fonti investigative Mailk averebbe anche scritto un post in sostegno del califfo dello stato islamico Abu Bakr al-Baghdadi. Inoltre si apprende che i Killer avrebbero potuto colpire ancora, essendo in possesso di un vero e proprio arsenale di armi pronto per essere usato in altri attacchi.
Un paese in letargo e una crescita lenta, con queste non tranquillissime valutazioni si apre il quarantanovesimo rapporto annuale del Censis, che ha fotografato l’Italia di Renzi come un Paese che vive in un letargo esistenziale ed attende da ormai troppi anni una ripresa che viene continuamente annunciata dai mezzi di comunicazione,ma costantemente rinviata. Ma il premier sottolinea che il Paese ha tutte le carte in regola per diventare una locomotiva d’Europa, e che ci sono importanti segnali di crescita, nonostante gli attacchi di Parigi e il terrorismo islamico potrebbero avere effetti negativi sulla ripresa. Un rapporto che sottolinea d’altro canto come invece sia cresciuta la fiducia nell’investimento del mattone, con la casa che resta nei pensieri e nelle tasche degli italiani.
I piccoli azionisti delle quattro banche sull’orlo del fallimento salvate dal governo, sono pronti a manifestare per cercare di salvare i propri risparmi, infatti circa 130.000 piccoli investitori hanno perso i loro ripari a seguito di questi fallimenti e sono pronti anche a fare cause per cercare di recuperare i loro soldi. Per gli istituti di credito Marche, Etruria, Carife e Carichieti il salvataggio indica i tempi per la cessione i blocco o per le singole banche con un’asta che partirà a febbraio, annuncia il presidente della nuove banche nate da questo salvataggio, Roberto Nicastro. Ha anche aggiunto poi, riportato dall’Ansa, che «ci sono arrivate diverse manifestazioni di interesse da banche e operatore di Private ed Equity».
La cassazione dovrà decidere l’11 dicembre se confermare la condanna ad Alberto stasi per l’omicidio di Chiara Poggi, il ragazzo si è sempre dichiarato innocente, ma dagli interrogatori emergono numerose bugie e contraddizioni che ne mettono in dubbio la versione sempre fornita dal ragazzo. Sono più che altro le analisi tecniche che fanno nutrire i sospetti su una vicenda che ancora oggi, anni dopo il terribile delitto, rimane davvero oscura: molti errori però sono stati fatti da inquirenti e polizia scientifica, mostrati anche durante i primi due gradi di giudizio. Il tutto si spera si concluda l’11 dicembre con la verità che dovrebbe uscire una volta per tutte, certo che i punti non chiari rimangono molti e difficili da svolgere.